Sicilia.Punto.Poesia non è un’associazione, non è una casa editrice né un gruppo su Facebook. Sicilia.Punto.Poesia è un sodalizio tra artisti militanti. Un sodalizio spontaneo e non disciplinato da nessuna regola scritta o statuto. Il nome, volutamente tripartito come le Valli e le Punte dell’Isola, raccoglie il desiderio di oltrepassare il difetto di esclusività manifesto in gruppi territoriali e editoriali. Depositandoci nella più trasognata dimensione platonica, Sicilia.Punto.Poesia è dunque il nome assegnato a quest’Idea. Un’idea di poesia a servizio di chiunque voglia partecipare spontaneamente alle Letture pubbliche. Un’idea di poesia a disposizione di chi pensa, lotta e dice. Un’idea accesa di volta in volta dalla gioia di stare insieme, confrontarsi e condividere piccoli ma significanti passaggi di questa esistenza che, se fosse stata eterna, che senso avrebbe allora il Coraggio?
Sicilia Punto Poesia è “una denominazione creata”, nell’aprile del 2014, dai poeti Santina Lazzara, Sebastiano A. Patanè Ferro e Sebastiano Adernò. A quest’ultimo ci siamo rivolti con qualche semplice domanda, nell’eco delle parole perpetue di Pablo Neruda: “La poesia è un atto di pace”.
Come nasce Sicilia.Punto.Poesia?
Faccio fatica a ricordare l’istante. Ma se dovessi fingere per plausibilità direi che per certo dovevamo trovarci a Casa Janosky – io Santina e Patané – e aggiungerei, che come sempre valse per tutte le cose serie, nacque per gioco.
Quali sono i motivi fondanti?
Riscattare tutto il Lavoro fatto sino ad ora, o fino a quell’istante; dato che coniammo la formula sicilia.punto.poesia dopo quasi due anni di attività, spesi nell’organizzazione e diffusione di valori che per brevità possiamo definire “poetici”.
Da chi e in che modo è animato?
Dal litigio, sicilia.punto.poesia, è così fortemente vivace e animato, perché si fonda sull’accelerazione molecolare del sangue che ci sale alle tempie ogni volta che litighiamo per organizzare anche il più piccolo degli eventi.
Ad oggi cosa è stato realizzato?
Credo, e voglio peccare di superbia, che nessun gruppo poetico in Italia possa vantare un numero così nutrito di eventi, di formule, di continuità e partecipazione. Abbiamo realizzato un sogno. Un lavoro indelebile, archiviato, certificato da video e foto. Abbiamo scritto una pagina. Mostrato una possibilità di lavoro. Abbiamo fatto Scuola, e continueremo così.
Quali sono i progetti imminenti?
Continuare la strada aperta da sicilia.punto.poesiasolidale impegnandoci in progetti di solidarietà che riescano a coinvolgere ed aiutare le persone che vivono e pagano sfortune che nessuno meriterebbe. Continuare il lavoro di sicilia.video.poesia dato che la carta è finita e l’editoria langue tra i dolori di costi che non riesce a sopportare. Continuare con i progetti di Spoken Poetry, restituendo alla poesia quella dimensione orale e performativa.
Quali i progetti futuri?
Resistere ai litigi. E implementare quelle doti teutoniche racchiuse nelle quattro virtù cardinali: la prudenza – la giustizia – la fortezza – la temperanza.
Qual è oggigiorno lo ‘stato’ della poesia in Sicilia?
In Sicilia la Poesia è più viva e presente, da sempre. Anche da prima che nascesse. La Sicilia è Poesia, e i due termini sono inscindibili. Quivi, tuttavia, si scontrano e toccano tante cose. La fortuna dell’uomodonna poeta credo risieda nel riconoscere le cose, saperle ponderare, a volte evitare.
Volendo fare una ‘mappatura’ dei poeti più significativi chi indichereste e per quali ragioni?
Per ragioni derivanti dal mio orientamento anarchico mi trovo in difficoltà nello stabilire gerarchie significanti. Io stesso, per scelta, ho abbattuto tutti i miei meriti, e quando leggiamo, organizziamo, mangiamo, valgo uno. Il nostro è un lavoro sulla Poesia. Su un bene inqualificabile che ci vede uniti a favore di quel bene. Per me sono tutte persone. E per Poesia intendo persone.
In che modo è possibile preservare la poesia e la poesia in Sicilia?
Per me la Poesia è un valore sacro. E come per tutte le cose sacre, tale va difesa, nutrita. Si deve leggere ricordando che le Stelle ci ascoltano.