#1Libroin5W.: Graziana Argentelli, “Il ponte degli angeli”, altromondoeditore.

#1Libroin5W

 

 

Chi?

Ho volutamente scelto due protagonisti principali, una donna e un uomo che rappresentano il dualismo insito in ognuno di noi: il lato femminile e il lato maschile della personalità, il bene e il male, la ragione e l’istinto. Sicuramente la protagonista d’eccellenza è in assoluto la mia città, Catania, con le sue tradizioni, le sue contraddizioni, i suoi luoghi e i suoi riti visto che la vesto con i colori di una delle più belle feste al mondo. Per me un libro celebra il suo scrittore nella sua interiorità e interezza e per questo deve provare a trasmettere emozioni di ogni tipo in modo da permettere ai suoi lettori di ritrovarsi in molte di esse. Per questo ho cercato di incastrare le vicende dei miei protagonisti con una rosa di esperienze emotive che potessero rendere il romanzo più intenso possibile a chi gli si accosti.

Cosa?

Il mio libro è un duplice viaggio visto da due prospettive diverse. Da una parte, infatti, i miei personaggi affronteranno un insidioso viaggio toccando svariate città alla ricerca della soluzione di un enigma e di un mistero che sconvolgerà le loro esistenze. Questa a mio avviso è la parte avventurosa in senso stretto che accompagnerà il lettore in luoghi misteriosi e affascinanti, dai tratti a volte anche mistici. Al tempo stesso però il mio vuole essere un viaggio introspettivo che porterà il lettore che vorrà leggerlo a riflettere su valori e principi su sui si basa l’esistenza umana, mettendolo anche in crisi sulle sue salde convinzioni con il preciso scopo di scardinare i suoi forti pregiudizi.

Quando? 

L’idea de Il Ponte degli Angeli è cominciata inconsapevolmente grazie alle mie letture avventurose di Jules Verne da ragazza per poi passare in età più matura alla mia prediletta Agatha Christie e i suoi fantastici gialli. Senza accorgermene ho fatto miei sia lo spirito di avventura che caratterizza la mia vita quotidiana sia la passione per gli enigmi e i misteri di cui è intriso il mio romanzo. Sono fermamente convinta che la lettura stimoli l’ispirazione e la creatività e sviluppi la fantasia facilitando una passione come la scrittura che possiedo da sempre. Una piccola indiscrezione: già alle elementari scrivevo favole per intrattenere i miei pupazzi nei momenti di gioco… la mia voglia di scrivere ha preso il volo da quel momento, ne sono certa!

Dove?

Metaforicamente è nato nel mio cuore con la forte voglia di trasmettere emozioni a chi mi leggesse e nel mio libro proverò a usarle tutte, stimolando la curiosità, la fantasia, lo spirito di avventura, la voglia di scoperta, la paura, l’amicizia e il senso di giustizia e sicuramente l’amore nel senso più puro del termine. Il mio testo è nato visitando molti dei luoghi che descrivo in particolare Istanbul, luogo spiritualmente forte e città che ho amato molto. Chiunque dovrebbe visitarla almeno una volta nella vita. Ritengo che i luoghi siano fondamentali per uno scrittore sia per stimolare l’ispirazione ma anche per farlo divertire nello scrivere rivivendo le sue esperienze di viaggio e di costumi trasmettendole ai lettori nel modo più completo possibile.

Perché? 

Il mio libro è sicuramente un tributo alla vita e ai suoi misteri e visto che per me i sogni sono ponti che collegano la fantasia al mondo reale ho scelto questo titolo con lo scopo ben preciso di utilizzare un ponte immaginario che potesse collegarmi ai miei lettori per trasmettere più emozioni possibili. Il ponte della mia copertina è quello che a Roma collega la terra ferma, le convinzioni degli uomini, al Castel Sant’Angelo, tempio della cristianità e del sacro. Un dualismo che emergerà in punti da piedi gradualmente nel corso della lettura e che porterà alla luce dubbi e domande che ogni uomo si è posto almeno una volta nella sua vita terrena.

Scelti per voi

Ecco alcuni passi del libro per me indicativi perché rendono lo spirito di avventura, il concetto di viaggio e le emozioni legati alla mia sicilianità, infatti, descrivo l’Etna in un modo per me diverso e un momento importante della Festa di Sant’Agata da cui traspare la mia devozione per una Donna prima che martire.

“La Biblioteca. Un luogo sacro e magico al tempo stesso dove il silenzio e l’attesa sono gli attori principali, nascondiglio segreto di volumi capaci di far viaggiare nel tempo chiunque gli si accosti, consentendo di ripercorrere svariate epoche e di varcare lontani continenti. Come tutti i visitatori che entravano per la prima volta in quella biblioteca Igor e Lenka si sentirono privilegiati: lì i libri erano gli ospiti per eccellenza, ma non conoscevano ancora le grandi potenzialità di quel luogo, custode di segreti inconfessabili che avrebbe fornito loro le chiavi della rivelazione. Sarebbero stati in grado di intercettare gli indizi utili a svelare l’enigma?” 1° cap.

 

“Si svegliò di colpo scossa da possenti boati che la fecero bruscamente ripiombare nella realtà. Così si alzò e si sporse incuriosita dai rumori e scorse subito quel maestoso vulcano che nei diversi secoli aveva fatto tanto chiasso, ammaliatore dei suoi isolani e al tempo stesso portatore di pericoli. Dall’alto della mongolfiera lo spettacolo era ancora più sorprendente in uno strano gioco di rumori e colori. I lapilli scoppiettanti sembravano eseguire una ben studiata coreografia, coordinati si alternavano seguendo direzioni e altezze diverse ma danzando con lo stesso ritmo. Una combinazione di tinte dalle infinite sfumature: il rosso vivo della lava che scorrendo veloce copriva il bianco della neve temporaneamente addormentata sopra una pietra nerissima.” 20° cap.

 

“Agitata iniziò a guardarsi attorno e quello che videro i suoi curiosi occhi verdi fu un suggestivo fiume bianco di persone i cui volti erano illuminati da grandi candele accese tenute a fatica, con il loro bagliore rendevano l’atmosfera ancora più misteriosa. Sant’Agata passò sopra un carro allestito in suo onore pieno di fiori rossi, gli stessi che portavano quelle bizzarre fanciulle e con sopra un numero imprecisato di candele accese da uomini travestiti da cavalieri, posti lì come custodi di possibili attacchi esterni. Le grida aumentarono e senza rendersene conto se la ritrovarono davanti: era radiosa e felice di stare finalmente con la sua gente; la statua aveva un volto giovane e luminoso sembrava quasi sorridere impaziente di andare in giro per la città in compagnia dei suoi fedeli” 25° cap.                                                                                                                                                      

Graziana Argentelli (nella foto di Cristina Marletta), laureata in Sociologia, vive a Catania ed è perdutamente innamorata della sua Sicilia. Sin da piccola ha fatto della lettura la sua passione più grande, e scrivere per lei rappresenta il modo più diretto per trasmettere le sue emozioni arrivando al cuore di chi la legge. Crede fermamente che i sogni siano i ponti che collegano la fantasia al mondo reale, e che il tentare di realizzarli debba essere l’obiettivo primario di ogni essere umano. 

Potrebbero interessarti