#1Libroin5WPoesia
Chi?
Ogni libro racconta il proprio autore. Pressoché inutile che questo tenti di mascherarsi, perché l’autore viene sempre comunque fuori anche quando, e direi soprattutto, non lo sospetta neppure tutto preso dal flusso del dire, nell’impeto della polemica, o nella serrata analisi di una interiorità o di un periodo storico. La Sicilia salverà il mondo è un libro di poesia, e niente meglio della poesia può descrivere, come in una canzone d’amore, il desiderio di bellezza che ci anima e la paura di perdere tutto ciò che abbiamo desiderato o immaginato. Ogni libro è autobiografico, porta le nostre impronte, ogni pagina mostra senza reticenza le nostre ferite. Quindi questo libro parla di me, ma di un me in cui chiunque si può rispecchiare e, spero, un poco riconoscersi.
Cosa?
Preferisco di gran lunga parlare e scrivere della poesia degli altri piuttosto che di me stesso, ma non mi sottraggo alla domanda. La Sicilia salverà il mondo è composto da cinque sezioni. La prima, che dà il titolo al libro, esprime le opacità delle nostre città e il declino dell’occidente, temi da me avvertiti anche nei libri precedenti. Di fronte a uno scenario deludente, con l’insensato abuso delle nuove tecnologie e con una sinistra impalpabile e sempre più lontana dalla vita e dai problemi dei lavoratori, e del tutto incapace di accompagnare la società nella nuova fase digitale, cito la mia Sicilia come esempio indomabile di rinnovamento. Se la Sicilia, nonostante le dominazioni, le guerre, le distruzioni naturali, la mafia, una classe politica corrotta e incapace, ce l’ha fatta a sopravvivere vuol dire che una possibilità di salvezza per noi tutti c’è ancora. La seconda sezione Dramma giocoso è dedicata alle donne, le nostre meravigliose compagne di viaggio, laboriose e coraggiose, sempre presenti con cui, tenendoci per mano, ci avviamo in direzione del salto velato della morte. La terza parte L’equilibrio è quella più scopertamente autobiografica, con versi dedicati ai miei genitori che non ci sono più, ai miei vezzi e alle mie contraddizioni, alla voglia di lasciare qualcosa dopo sé. Nella quarta Linguaggio jonico scrivo alcune pagine sul tema, a me caro, dei linguaggi nelle arti, cioè della ricerca di una modalità espressiva, di un codice, che ci consenta di esprimere la nostra essenza, la nostra percezione del mondo. Nella quinta Spiriti racconto il mistero della vecchiaia, della malattia, e l’inevitabile conclusione dei nostri giorni da affrontare senza paura, ma con un poco di curiosità e con lo stesso incantamento che abbiamo provato da bambini quanto abbiamo scoperto che esistiamo. Nel libro, con molta naturalezza, ho riversato davvero tanta parte di me stesso.
Quando?
Il libro comprende fondamentalmente testi composti negli ultimi dieci anni, tranne alcuni, nell’ultima sezione, già abbozzati tanto tempo fa negli anni novanta e successivamente oggetto di profonda revisione. Sono testi scritti nelle pause di lavoro, talvolta andando in giro per l’Italia, in ristorante o in aereo, su spunti nati da conversazioni ma anche da letture. La lettura in fondo non è anche una conversazione a distanza con un autore?
Dove?
La poesia può nascere, e nasce per fortuna, ovunque. Non ha bisogno dell’atelier, dello spazio circoscritto dell’artigiano. Si sviluppa attorno a un’idea, un progetto, un’ossessione, una necessità. La Sicilia salverà il mondo è nato dal silenzio interiore, dalla necessità di fare chiarezza con sé stessi. La poesia nasce da una fuga dalla confusione che ci circonda, emerge netta e chiara soltanto quando riusciamo a fare silenzio dentro di noi.
Perché?
È questa la domanda più impegnativa. Perché le arti? Perché la musica, la poesia, la pittura? E perché questo libro? Non so. Forse, ma è soltanto una semplificazione, perché il guardarsi attorno e nel fondo della coscienza è una prerogativa della nostra specie, e abbiamo la necessità di confrontarci con gli altri per verificare se abbiamo le medesime paure e incertezze, e gli stessi desideri. Forse perché abbiamo bisogno di essere compresi, consolati, amati, protetti.
scelti per voi
La Sicilia salverà il mondo
la bellezza qui è caduta pesantemente
frantumandosi in mille pezzi
ma ogni pezzo
è poi cresciuto lievitando
per divenire coraggio, armonia.
La Sicilia salverà il mondo
perché ci vive gente vittoriosa sul male
giunto dalla creazione
e sul male germinato dentro te stesso
è scritto nei portali delle cattedrali
sulle colonne e nei pozzi dismessi
negli occhi e nei capelli lunghi delle ragazzette
chiunque potrà qui venire
a bere dissetandosi di questa luce.
*
Una volta le donne
vestivano i morti
dicendo parole lievi
e a bassa voce
per non spaventare i morti
una ninna nanna
per addormentare i morti
nel loro lungo sonno
e i morti così tornano
come nel loro primo giorno
quando le donne
correvano da ogni parte
a dare aiuto
perché le donne
sono l’aiuto
e nessuna piangeva o rideva
e la vicina portava
la ricotta o il latte d’asina
e ora che il morto
è vestito come nel giorno
delle nozze
e se da qualcuna cade
una riga di pianto
o un lamento
pensate a quella rosa
dopo la bufera
con la corolla china
e un petalo strappato.
*
Vado a passeggiare per un libro.
Un libro ha molte strade
aiuole con tigli e oleandri rosa
e poi ci trovi un lungomare
e qualcuno che ti aspetta.
Mi muovo tra un libro e l’altro
come di chi si sposta per lavoro
tra un paese e l’altro
la differenza è che
qui trovo il supermercato
lì vicino la farmacia
a un chilometro il vinaio
e poi poco più lontano
la contadina con le uova fresche.
Così mi muovo
per piacere e per necessità
qualche volta con un fischio
cercato da un amico.
—
La Sicilia salverà il mondo di Renato Pennisi, sarà presentato il prossimo 7 giugno alla libreria Mondadori – Piazza Roma, ore 17.30, con un intervento di Giuseppe Condorelli.