Quello che Raffaele Genovese propone all’ascoltatore è un universo incantevole e misterioso. La sua musica prende le mosse dal grande jazz europeo, ma vi fanno capolino influenze mediterranee e dei grandi compositori del Novecento. In questo senso, ascoltarlo, venerdì 4, nella cornice “naturale” del festival Pas De Trai, sui Nebrodi, sarà un’occasione preziosa per assaporare le sue suadenti melodie e armonizzazioni eseguite assieme ad alcuni dei più interessanti performer della scena jazzistica siciliana. A fianco dello storico trio composto da Carmelo Venuto (contrabbasso) ed Emanuele Primavera (batteria) ci saranno infatti il trombettista Alessandro Presti e il sassofonista Jossy Botte.
«Ho deciso di intitolare il mio ultimo disco “Musaico” – spiega Genovese – per due motivi: da un lato perché ogni composizione, come fosse una tessera, descrive una parte della mia personalità e della mia vita, dall’altra per l’utilizzo che fa di questo termine Dante nel Convivio. Del resto, sono fortemente convinto che la musica e la poesia siano strettamente legate».
A ispirare i nuovi brani sono soprattutto i ricordi di Genovese: da quelli più recenti, come “Settembre” – dedicata a suo figlio – a quelli più remoti come “Via D’Amelio”, una struggente ballata pensata come un omaggio a Paolo Borsellino e a tutti coloro che hanno combattuto e combattono la mafia ogni giorno. Non manca poi un toccante omaggio a una Sicilia preziosa e antica: il brano dedicato al siracusano Ibn Hamdis, massimo esponente della poesia araba di Sicilia vissuto a cavallo tra l’XI e il XII secolo. Registrato all’ombra dell’Etna lo scorso anno, “Musaico” è il terzo lavoro nella discografia del giovane jazzista (dopo “Anamnesi” del 2013 e “Freeway” del 2011, entrambi editi da Alfa Music e distribuiti da Egea) e fin dalla sua pubblicazione è stato favorevolmente accolto dalla critica nazionale. «Musaico – spiega Flavio Caprera – è il disco della maturità, un lavoro autobiografico che riflette a pieno la personalità di un musicista colto e sicuro delle proprie capacità. Genovese riesce a bilanciare le pulsioni melodiche, solari e fisiche del suo essere isolano, con un jazz di natura occidentale e afroamericana, dove l’essenzialità dell’assunto, la rarefazione del suono e il dosaggio ritmico sono le peculiarità strutturali».
Raffaele Genovese
Pianista e compositore nasce a Siracusa nel 1982. Diplomato al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria, ha studiato con musicisti come Raffaele Terlizzi, Andrea Beneventano, Salvatore Bonafede. Nel 2009 ha partecipato a Umbria Jazz Clinics risultando vincitore di una borsa di studio per frequentare il Berklee College of Music di Boston. Nel 2011 ha realizzato con Fabrizio Bosso, Stefano D’Anna, Gioacchino Papa, Marco Panascia e Marcello Pellitteri il suo primo album, “Freeway”, cui faranno seguito Anamnesi”, realizzato assieme a Marco Vaggi e Tony Arco e pubblicato nel 2013 e “Musaico” che vede la partecipazione del suo trio (Carmelo Venuto ed Emanuele Primavera) e del sassofonista olandese Ben Van Gelder. Tutti i dischi sono pubblicati da Alfa Music e distribuiti da Egea.