alla fine il cielo sbianca (Letizia Polini)

velata guardava il corso dell’acqua
e quel suo massacro specchiato
piegava su e giù le ginocchia
all’inizio sembrava esercizio per saltare
e morire, poi è diventata ginnastica

*

prima dell’alba ho questo
cielo blu scuro davanti
s’intona ad un suono fisso
del frigo
con corpo robusto mi guarda le spalle.
il cielo è blu chiaro e mi cade
l’occhio su qualcosa di rotto, resta
la voce fissa a forma di corpo.
alla fine il cielo sbianca
il suono accompagna alla notte,
come convincersi che il fuori è un dentro che chiama?

*

questa mattina di soglia mette una spina
in ogni boccone che mangio – guardo e non sbrigo più niente
in quest’aria vedo bene la fine.
Oggi la notte ci ha rese vicine
di casa: c’era un bambino col buio da parte
nel pugno, un abbraccio faceva scomparsa.

*

quando parli io guardo di lato
e ripasso il contorno del corpo
lo tengo e con l’occhio lo manco,
a salvarmi è sempre il gatto o
un bicchiere sul ciglio, una cosa
da mettere a posto.
Fisso zone di sbieco per non guardarti
il burrone che hai sulle spalle, non sentire
la voce sottile risalire la nuca:
– e se muori? –

*

la febbre schiude il volto
di quando si era bambini
si assiste a una stasi perfetta da stesi
il corpo condensa non sembra più tuo
l’estraneo lo senti sin dalla bocca
non sentirsi più sé o farsi ritorno.

*

scompare anche l’olmo
sotto alle larve
dici presto che è morto e lasci
cenere ovunque – attraverso
le foglie mangiate, esco
oltrepasso una soglia
senza nemmeno sapere
se nel frattempo si muore.

*

 

Letizia Polini (Fermo, 1988) vive a Bologna, dove lavora come insegnante. Si è laureata in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo e successivamente in Scienze della Formazione Primaria con una tesi intitolata “Pensieri in-versi: la poesia come luogo del pensiero filosofico a partire dalla scuola dell’infanzia”. Alcune sue poesie sono presenti nel volume antologico edito da Gilgamesh Edizioni, in quanto finalista del Premio Nazionale di Poesia Terra di Virgilio, nell’almanacco Ipoet 2019, nell’agenda 2020 Il segreto delle fragole (Lietocolle), nelle riviste online: Inverso Poesia, Poeti Oggi, Poesia del nostro tempo, Minima Poesia, Le nature indivisibili, Atelier, La morte per acqua. Antonio Nazzaro, per Il Centro Cultural Tina Modotti, ha tradotto alcuni suoi testi. Finalista in vari concorsi, ha ricevuto l’attestato di merito per la sezione inediti al Premio Montano 2022 e segnalata come meritevole al premio Lo Spazio Letterario 2022, prima classificata al premio Ossi di Seppia Poesia 2023. Ha pubblicato la raccolta di poesie Macula (Ensemble, 2022).

 

 

in copertina John Constable, Nuvole, 1822. 

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