“Cercando una risposta plausibile”, inediti di Marco G. Maggi

Di quel corpo

C’era il giallo della pelle
la consunzione atroce della carne
un infuso di sofferenze
disciolto nell’arsura dell’estate

tutto quel sapere
che ne sarà di tutto quel sapere
di tutto quel leggere una vita?

All’alba dei sedici anni
avrei voluto dire di quel corpo
ma una voce becera ci diceva
che bisogna nascondere anche la vertigine:
gettarla in un pozzo nero
al di là dei fossi

Così, quando diventasti cenere,
caddero tutte le consonanti
in un idioma muto e terribile.

 

Semplicemente

Ti avrei nascosto al tocco della terra
scongiurando la profanazione dell’acqua
sul giaciglio dove riposa la tua ombra

solo all’aria avrei concesso un bacio
per ridonare il ritmo al tuo respiro

avrei voluto questo e tanto altro

semplicemente,
vorrei tu fossi ancora qui.

 

Callaghan (Masmé)

Mi ricordavi Clint Eastwood
di certo ne imitavi le movenze
col fare da duro e un po’ spaccone
il tuo nomignolo in dialetto da paese
diceva di una forza prodigiosa
che forse potresti avere ancora
senza i sorsi rubati alla bottiglia
e le tante sigarette di troppo

Quello che mi resta di te è
impigliato tra le radici del cuore
la scorza dura solo in apparenza
una dolcezza che appena si avvertiva
improvvisa come il volo delle folaghe
quando aprono le ali sopra l’acqua

Ti rivedo lì in attesa, al sorgere dell’alba,
la cartucciera ed il fucile in spalla
vicino a questo nostro torrente
dove i sogni scivolano via docilmente
e si tuffano nell’immensità del mare.

 

È apparso…

Cercando una risposta plausibile
è apparso come un guizzo
il tuo sorriso che giocava col sole
dietro a una nuvola

mi capita sempre più spesso
di trovare nell’eternità della morte
il coraggio di resistere.

 

Ieri…

Ieri ho visto un fiore appassire
non più acqua né luce
giorno dopo giorno
con il gambo piegato
i petali sgretolati

si è spento così
senza emettere un suono
come i tanti conglomerati
di questa nostra umanità
che nessuno più ascolta.

Sì, è andata proprio così,
la tua vita conclusa
senza avere avuto una storia.

 

Légami!

Se ti faccio troppo male
legami forte le braccia
prima che si serrino
lasciandoci esamini e senz’aria

Quando la pelle avverte dolore
allora è mia la colpa
e non trovo più nulla da ridire
se il tuo cuore mi schiaccia

Perché in me sta un fuoco
in me una guerra
che solo tu sai spegnere
mentre io mi perdo
nei miei “a capo” senza senso.

 

 

Nato a Tortona (AL) il 16 novembre 1968, vive in provincia di Alessandria. Di professione imprenditore, a causa del suo lavoro ha viaggiato in molte zone del mondo. Sue poesie sono state selezionate su numerose antologie e riviste letterarie, sia in cartaceo che online. Nel febbraio 2014 ha pubblicato la sua prima raccolta, intitolata “Punto di fuga”, presso i tipi della Puntoacapo Editrice di Novi Ligure. Del Gennaio 2018 è la sua ultima silloge, “Il quadrato delle radici”, edita presso le Edizioni Ensemble di Roma. Ha ottenuto importanti riconoscimenti in numerosi premi e concorsi letterari ed è stato invitato a partecipare a letture e presentazioni sul territorio nazionale tra cui spiccano località come Genova, Milano, Torino, Pavia, Firenze, Roma e Matera ed è stato più volte ospite della Biennale di poesia di Alessandria. Fra le sue attività gestisce un blog, “Nuova Itaca” e una pagina su Facebook, dal nome elementare di “Poesia”, nata quasi per sbaglio, come una semplice rubrica per un gruppo di amici, e che ora conta oltre un migliaio di iscritti.

 

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