“Spazi vuoti, per che cosa viviamo? Luoghi abbandonati, immagino che noi ne sappiano la ragione. Sempre avanti, c’è qualcuno che sappia quel che cerchiamo? Un altro eroe, un altro irragionevole crimine. Dietro il sipario, nella pantomima. Mantenere la posizione, c’è ancora qualcuno che voglia farlo? Lo spettacolo deve andare avanti. Lo spettacolo deve andare avanti. Il cuore mi si sta spezzando dentro. Il trucco forse si sta sfaldando. Ma il mio sorriso permane”. Un passo dalla celebre, attualissima, “The show must go on” per ricordare che, a Zafferana Etnea, nell’ambito della kermesse “Etna in Scena”, si registra grande attesa per il favoloso show “Freddie – The Show Must Go On″, edizione “Summer Tour 2024”, arricchito da nuove esibizioni, integrazioni di brani e musicisti, straordinari performers, ballerini, effetti speciali e luminosità per un metaspettacolo, che, domenica 1 settembre, ore 21, sarà accolto dall’Anfiteatro “Falcone e Borsellino”. Dopo 15 concerti (tutti sold-out), e oltre 22.000 spettatori, sotto i riflettori, da indiscussi protagonisti: Carla Basile, Peppe Viola, Fabio Abate, Alessandro Caruso, Roberta Calì, Manuela Trecarichi, Ugo Isaia, Ilenya Pernice, Fabio Tosto, Roberto Puccia e, non ultimo il magnifico Luca Villaggio (magnetica voce della formazione), che abbiamo intervistato.
Come nasce la sua passione per la musica? C’è un aneddoto che possiamo raccontare al suo pubblico?
“La mia passione per la musica nasce all’età di dieci anni grazie a mio zio il quale, durante una festa in famiglia, ebbe l’occasione di sentire per la prima volta la mia voce. Cantavo un brano anni Sessanta. Rimase molto colpito e mi convinse a studiare riconoscendo e favorendo le mie predisposizioni e, certamente, trasmettendomi la sua passione e, soprattutto, la sua preziosa esperienza da musicista”.
Quindi come nasce la sua passione per Freddie? Come cresce e come viene alimentata di giorno in giorno?
“I miei fratelli maggiori appartengono all’epoca anni Ottanta, è facile immaginare come aggirandomi per casa trovavo solo film, musicassette, vinili e abbigliamento dei “loro” anni… Da lì nasce la mia passione per quest’epoca magica sia da un punto di vista musicale, sia cinematografico, sia culturale e, se vogliano, modaiolo… Piano piano, scoprì varie band molto interessanti e leggendarie. I Queen e Freddie Mercury non li conoscevo ancora ma conoscevo, ignorando fossero di loro appartenenza, i loro brani grazie all’ascolto di alcune pubblicità o dalle colonne sonore dei film. Come calamitato, iniziai a studiarne la storia e il personaggio, il frontman, che li contraddistingueva, l’amato “Freddie”. Da qui nasce la mia passione per questo grande uomo, musicista, indiscusso Re del Rock. Passione che cerco, oggi, di trasmettere al pubblico che viene ad ascoltare la mia interpretazione in ricordo di questa leggenda che non mi stanco di omaggiare… Il calore, l’amore e l’affetto del pubblico, non fanno che accrescere ancor di più la mia stessa passione e la mia voglia di fare questo nella vita, ossia portare il ricordo della memoria di Freddie e i Queen a tutti coloro che lo hanno vissuto come portare conoscenza a tutte le nuove generazioni che non hanno avuto questa fortuna”.
Ha certamente studiato Mercury, figura poliedrica e inarrivabile, restituendolo sulla scena come nessuno al momento è capace di fare. Qual è stato il “suo” più grande insegnamento?
“Ho studiato moltissimo i suoi modi di fare, le sue movenze, le sue vocalità sul palco e fuori dal palco. Freddie sullo stage era invincibile, si creava una sorta di personaggio “supereroe”, ma nella vita di tutti i giorni era molto timido e introverso. Una delle sue citazioni più celebri, a me particolarmente cara, è: “Si può essere tutto ciò che si vuole, basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere”. Io sul palco provo a “trasformarmi” sognando l’anima di Freddie, tramandando al pubblico il mio amore viscerale per questo grande artista e uomo”.
Ci parli della nuova versione del vostro spettacolo, può immaginare di farcelo pregustare narrandolo?
“Il nostro format è una sorta di docufilm live che racconta cronologicamente la vita e la storia di un personaggio leggendario. È uno spettacolo arricchito da collaborazioni importanti che hanno contraddistinto il percorso artistico dei Queen. Ad esempio quella con David Bowie interpretato da (Fabio Abate) o quello con la Montserrat Caballé che unisce Rock e Opera (interpretato magistralmente dalla nostra Carla Basile), il tutto arricchito con luci, scenografie, costumi e uno splendido corpo di ballo. All’interno della rappresentazione troviamo diverse sfaccettature di Freddie. Il Freddie live, quindi accompagnato dallo storico Brian May (interpretato dal grande Peppe Viola), con arrangiamenti live dei brani, ma allo stesso tempo anche il Freddie solista o in studio che lo vede protagonista gli ultimi anni della sua vita. Regaliamo così al pubblico un viaggio sensoriale unico all’interno della vita di questo straordinario artista”.
Mercury prima della dipartita dichiarò che per lui la felicità consta nella possibilità di esprimere sensazioni e sentimenti per il tramite della musica così da entrare in dialogo e restare, in eterno, per coloro che sapranno e sanno ascoltare. Sentimento, quello della felicità così intesa, che si propaga anche grazie a voi, grazie al vostro “Freddie – The Show Must Go On”.
“Voglio semplicemente dire che se amate i Queen e, di conseguenza, se amate Freddie Mercury, non potete assolutamente mancare a questo luminoso e suggestivo show. Altrettanto, se non lo amate, o peggio non lo conoscete vi assicuro che ve ne innamorerete, e non potrete più farne a meno…”, conclude Luca Villaggio.