krankenhaus di Luigi Carotenuto (gattomerlino, 2020)

anteprima

 

 

 

Questi testi raccontano un evento, sono una cronaca di come si costruisce un’assenza, quando l’oggetto di questa assenza non è ancora sparito, ma si immagina la sparizione. Così l’immaginazione inizia la sua battaglia con gli oggetti reali: vincendo e perdendo senza sosta. Direi che è una cronaca fantastica, in presa diretta, degli spostamenti continui della psiche per arrendersi al vuoto o riempirlo con ciò che rimane: la memoria.

(dalla Presentazione di Leonardo Barbera)

 

 

 

tre poesie da krankenhaus di Luigi Carotenuto (gattomerlino, 2020) 

 

 

1

S’incrina la fede, figuriamoci un osso.
L’abitudine si spezza, la sigaretta
non proietta spirali di fumo.
Lo strappo urta, stride la monotonia,
resetta costrutti mentali epocali.

 

5

L’ospedale è elastico,
a prova d’immaginazione,
supporta insanie,
applica suture,
satura i colori, il tempo.

 

11

Cosa sono i tuoi ottant’anni?
Quattro ventenni a un tavolo verde.

 

Luigi Carotenuto ph Antonella Camoni

 

Luigi Carotenuto, nato a Giarre (CT) nel 1981, vive tra Castell’Arquato e Milano e lavora nella scuola primaria. Ha pubblicato i libri di versi L’amico di famiglia (2008) e Vi porto via (2011), Prova d’Autore, Catania.Taccuino olandese, Gradiva n° 48, 2015 (rubrica “Sguardi” a cura di Mario Fresa) Olschki editore. Ha scritto e collabora per la rivista l’EstroVerso (www.lestroverso.it) diretta da Grazia Calanna, trattando prevalentemente di poesia contemporanea, arte e psicologia. Una selezione delle sue poesie tradotta in francese a cura di Irène Duboeuf è stata pubblicata sulla rivista Terre à ciel

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