Osvaldo Licini, Amalassunta Blu
Osvaldo Licini, Amalassunta Blu

Da anni ormai vi sibilo storie da questo Antro popolato di memorie lunghe o attimi brevi.
Vivo la maledizione di sapere tutto, passato presente futuro. Non avete idea della quantità di stanze presenti nella mia testa e della gente che vi si aggira: felice, dannata, storpia, insultante, silenziosa. Ogni gente è qui sotto i miei capelli di sterco e stoppie.
Non è semplice accogliere nell’invadenza, certi giorni. Si vorrebbe scacciare ogni palpitante esigenza espressa con un unico concetto: conservami.
In mattine incolori di novembre quale è questa, vorrei non udire alcun vocio, e allora scelgo una sola compagnia, fra le tante forse tra le più discrete.
Vieni, dico, Stai tu oggi con me.
Lui è pallido come un ghiaccio. Ha mani destinate dalla nascita a sfiorare avorio, così bianco diomio così bianco ma segnato di lutti. La neve e la notte dei tasti di un pianoforte.
Stanotte sul mio ci ho dormito sopra: non vi interessi il motivo.
Dico a Esbjörn Svensson, Suona per me.
Lui risponde, Non posso.
Perché?, domando.
Ti farei del male.
Mi ristendo sul pianoforte, il pianista mi guarda, non mi avvicina. I suoi occhi blu non sono burrasca. Sono il fondo di un mare dove lui, per sbaglio per scelta per caso per un buio improvviso d’abisso ha perduto la vita nel giugno dei suoi quarantaquattro anni. 2008. Addizionando il 2 e l’8 il risultato è 10. Più gli zeri, il risultato è 1000 anni che il musicista dovrà ancora impiegare prima di desiderare di poggiare le dita su chi amò tanto da dormirci sopra, come me, anche lui.
Parlami, gli dico.
Non posso,
Perché?, domando ancora anche se lo so.
Le mie mani sono troppo fredde, avresti paura. Oggi avresti paura, Non temo la paura, rispondo ma sto mentendo provando a nascondermi la bocca con i capelli, l’intero volto.
Quando decido la sincerità di un dolore da affidargli, il musico di Svezia è scomparso lasciando a me solo una scia di ghiacciaio e di onde.
Ascoltatevi Leucocyte degli E.S.T., adesso, se troverete il coraggio.

S.D.M.

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