lo zincoLo zinco di Maurizio Landini

(Marco Saya Edizioni)

“Si va con la poesia / incontro alla morte, a giorni, / a brani, uno per pollice / gli acini dei rosari”. È questa la dichiarazione in versi della poetica di Maurizio Landini che si muove con parsimonia e profonda accuratezza nella scelta del lessico. Il poeta guarda alla vita con ferma disillusione, con coraggio squisitamente leopardiano, “Abbiamo ancora molto / da capirci ma / preferiamo estinguerci / un po’ di più a ogni / passeggiata domenicale – [Sabato del villaggio]”. Landini affronta il tema della morte con interessante disinvoltura, sottolineandone la funzione di maestra di vita, “Tu m’insegni / morte, / in questo pezzo di mattino // che viene non sarò mai / grande, per dire ai miei figli / che oggi non c’ero più – [Questo pezzo di mattino che viene]”. Racconta con sincera amarezza l’impalpabilità delle relazioni umane, sociali: “[Mi bastano i tuoi capelli] // di Valentina   quando / è pomeriggio tardi / e la luce del giorno // già pensa alla cena. / Ci siamo visti una volta, / e anche allora // ci guardavamo come / si guardano i manifesti / in corsa”; “Dov’ero / mentre sparivamo // tutti, uno dopo l’altro / e pure la città spariva”.

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