L’hotel sulla spiaggia (Mark Strand)

rubrica, La rosa necessaria

 

L’hotel sulla spiaggia

(Mark Strand)

 

Oh, guarda, la nave salpa senza di noi! E il vento
viene da est, e la prossima nave è tra un anno.
Torniamo all’hotel sulla spiaggia dove la pioggia non cessa mai,
dove il giardino, verde e colmo d’ombre, dice, nel più insolito
dei sospiri, “Attenti a non violarmi”. Possiamo passeggiare, andare
a far visita ai morti che sfoggiano pigiami cinerei, e dopo un giro
fra le betulle, lasciarci andare su un letto sfatto, a guardare
la luna antica che striscia sul pavimento. I vetri alle finestre
tremeranno, e onde di tenebra, fredde, non invitate, tetre,
ci copriranno. E nelle prossime catacombe di specchio del sonno
cadremo, e là nella luce spenta scopriremo le ossa,
la polvere, gli amari resti di uno che sarebbe potuto essere,
                  non avessimo noi preso il suo posto.

(L’inizio di una sedia. A cura di D. Abeni. Donzelli Poesia.)

 

 

Le spiagge vuote d’inverno, la rovina ininterrotta alle pareti
il guaito del mare e la pervasiva assenza di ogni altra memoria.

Joel Swick, da Unsplash, Portstewart, UK.

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