Parola d’Autore
Essere poeti è la cosa peggiore che ti può capitare da quando sei nato. L’handicap numero uno. Non ci sono posti macchina speciali per i poeti, strisce gialle, permessi in graduatoria o pensioni statali.
Dimenticatevi gli agi dell’invalidità.
Avviso ai genitori che stanno leggendo questo articolo:
Riconoscete i sintomi nei vostri figli prima che sia troppo tardi.
È necessario porre rimedio quando si è bambini.
- Rifiuto delle suore
- Ipersensibilità agli idioti
- Aumentata suscettibilità di sviluppo verso altre forme morbose.
- Naso chiuso, a volte.
Contrariamente alla credenza popolare se scrivi poesie non sei automaticamente un poeta, infatti questo falso sintomo è spesso riconducibile ad altri disturbi più subdoli tipo la cretinaggine, un’infezione batterica sessualmente trasmissibile che trae origine dalla promiscuità nelle pollicolture.
Le poesie non si scrivono. Vengono commesse in alcune ore del giorno e della notte senza premeditazione. La loro genesi è incontrollabile.
Mi Uccido Appena è una raccolta di poesie commessa da un minore. Pura efferatezza senza aggravante della premeditazione. Manifesta incapacità di intendere e di volere. Si invoca l’inconsistenza del reato. L’assoluzione totale.
sette poesie scelte da Mi uccido appena, Kammeredizioni 2016
(Antologia curata da Fabio Quinto Polvani)
Siamo destinati all’eterno ritorno.
Ogni tanto qualcuno si sveglia
Cade in un angolo
E nell’angolo si perde.
Non esiste confine
tra la battigia e il mare
è lì che stanca mi chiami ogni sera
Sapendo che non riuscirai a incontrarmi
Ma non importa
noi siamo destinati all’eterno ritorno.
La vita mi ha dato prova
che esiste l’eterno ritorno
l’ha fatto per prendermi in giro
come te, stanca ogni sera
mi dai appuntamento
tra la battigia e il mare.
*
Vorrei essere pazzo
per farti del male
visto che sono già così stupido
da volerti bene.
Sei manto liquido
porti ogni terra alla deriva.
Io sono terra
mi hai portato alla deriva:
hai l’imene di corallo
sei una ragazza fragile.
Una ragazza facile
una ragazza madre
l’adolescenza interrotta
da un passato difficile
un’attesa così lunga
da sembrare un’adolescenza.
Chi lascia a desiderare
non ha svelato tutto,
io ho finito i proiettili
e ora sparo a salve.
*
Boh
È disonesto dare un perché
Quando la risposta definitiva è boh
La accendiamo?
Boh
Al rogo?
Boh
Ma perché?
boh
Ma perché non si dice
Ma perché?
È più meglio
Più meglio non si dice
Ma perché?
Boh
Non si adorano le streghe
Si esegue il male
E la carneficina
Poi si chiama natale
perché a natale sono tutti più boh
Cristo è morto per boh
Io vado a letto alle undici per boh
Cerco lavoro per boh
Una vecchia mi ha detto che soffre
Uno
Due
Tre
Stella!
Do la risposta definitiva?
Cosa hai detto?
Boh.
*
La termodinamica ha fallito il suo compito
Di mantenere costante la legge
E arrivata al punto in cui
doveva perdere tutto
ha convogliato il calore
nel ventre di una cometa
Alla fine dell’universo
dove vive una donna
che ci guarda da lontano
dal ventre della cometa
dalla fine dell’universo
quel giorno ricordo
che camminavi curva
Come se trascinassi addosso
un enorme dolore
eri bianca cocaina
magra anfetamina
non avevi niente di tuo
a parte il dolore
comprasti delle sigarette
e sparisti
dietro una porta di plastica
una donna alla fine dell’universo
ti guardava sparire.
*
Credevo che avrei
continuato a parlare di
te finché il tuo ricordo
non fosse andato
perduto in una
passeggiata sotto la
pioggia o tra le
chiacchiere di uno
stupido bar. E invece ti
ho trasudata dal tronco
come una resina, e
adesso sei ambra fossile
e troveranno il tuo dna
intrappolato all’interno
come un insetto. Ti
cloneranno, e chissà
dove, chissà quando,
farai soffrire
qualcun altro di nuovo.
Fai così da millenni.
*
dalla sezione La storia segreta di capitan Isacco
L’alta marea
è l’estremo tentativo
che l’oceano compie
per riaverti indietro.
*
La mia poesia è fatta d’acqua e se volete
lei stessa ve lo dice:
“Sono fatta d’acqua!”
Non si permette di
spegnere fuochi o di
entrare negli idranti antisommossa
né di benedire crani o di scorrere felice per tuffarsi nelle
cascate spensierate, no
È il mare in cui
affogano i miei versi.