‘Sette brevi poesie sulla fisica’. Riscritture protoniche del testo di Carlo Rovelli “Sette brevi lezioni sulla fisica”.

Una questione di calore

La differenza tra passato e futuro
È solo una questione di calore
Quando il calore esiste
Il futuro è diverso dal passato
Un pendolo continua a oscillare
Il calore va dalle cose più calde
Alle cose più fredde
Ma non è impossibile che un corpo caldo
Si scaldi ancora di più
Mettendosi in contatto con un corpo freddo
Boltzmann non fu preso sul serio da nessuno
Come accade spesso.

 

 

Non abbiamo la stoffa delle tartarughe

Non abbiamo la stoffa delle tartarughe
La nostra è una specie
A vita breve
E noi facciamo danni
Però abbiamo sete di vita insaziabile
Di questo mondo strano
Dove lo spazio si sgrana
Il tempo non esiste e le cose possono
Non essere in alcun luogo
Ma il mondo è relazioni
Prima che oggetti
E il cambiamento è ubiquo.

 

 

La scintilla del mare

Se non si perde tempo
Non si arriva da nessuna parte
Brillavano all’inizio del secolo
Le prime centrali elettriche nella pianura padana
E Albert Einstein leggeva Kant a Pavia
Il premio del vagare senza meta
Può essere l’assoluta bellezza
La scintilla del mare
L’ordine più semplice e profondo della realtà
L’incurvarsi dello spazio e del tempo.

 

 

La forma più ragionevole per la Terra

La forma più ragionevole della Terra
È una sfera
E la Galassia è un granello di polvere
L’Universo una piccola palla esplosa
Le cose non possono essere così strane
Dietro deve esserci una spiegazione
Più semplice e ragionevole.

 

 

La luce è discontinua

I pacchetti di energia sono reali
La luce è discontinua
E le cose del mondo si scambiano
Informazioni le une sulle altre
Grandi macchine sono state costruite
Per vedere i protoni disintegrarsi
Ma, ahimè! nessun protone
Si è mai disintegrato sotto i nostri occhi.

 

 

Una manciata di particelle elementari

Una manciata di particelle elementari
Fluttuano in continuazione nello spazio
Fra l’esistere e il non esistere
Si combinano all’infinito
Come le venti lettere di un alfabeto cosmico
Raccontano la storia delle galassie
Dalla luce del sole
Ai sorrisi dei ragazzi alle feste
L’aria calda è aria dove le molecole
Corrono più veloci
Tutto questo è semplice e bello
Ma non finisce qui.

 

 

I nostri bisnonni in comune con le farfalle

Dovremmo essere abbastanza contenti
Ma non lo siamo
La mattina il mondo è uno spazio curvo
Ed è uno spazio piatto la sera
Dove saltano i quanti
“Hai ragione” dice a tutti il rabbino
L’immenso mollusco mobile
Si comprime e contorce
Da qualche parte si nasconde la prova
Di un cambiamento ubiquo
La danza della natura non ha
Un singolo direttore d’orchestra
Né un singolo tempo
Ogni processo segue un tempo proprio-
Il quieto e trasparente lago alpino
Nasconde la danza veloce
Di infinite molecole d’acqua –
Andiamo ad incontrare sulle sponde del lago
I nostri bisnonni in comune con le farfalle.

 

Lee Krasner, Gothic Landscape, 1961

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