Stazione Poesia #1ª fermata La poesia siciliana (a cura di Giulia Cacciatore e Grazia Calanna)

A Comiso, presso la «Fondazione Gesualdo Bufalino», è in corso Stazione Poesia #1ª fermata La poesia siciliana, una manifestazione curata da Giulia Cacciatore e Grazia Calanna che si configura come uno spazio di proficuo scambio tra i più importanti poeti siciliani, il pubblico e i critici e prevede sette incontri tra presentazioni di libri, seminari e readings. Stazione Poesia è parte integrante del Luce Finita Fest, un festival nato da un’idea di Salvatore Schembari e dell’artista Giovanni Robustelli diretto dall’architetto Nunzio Andrea Zago. Il ricco programma di eventi è iniziato sabato 5 gennaio, con la presentazione a cura di Fernando Lena e Salvatore Schembari della raccolta di Sebastiano Adernò Ossa per sete (Nuova Editrice Magenta) e quella di Giulia Cacciatore per Canti della valle di Giosafat di Giuseppe Ligresti, con letture di Eugenio Patanè. Il secondo appuntamento, Focus sulla poesia incerta invece, ha visto come protagonisti Saragei Antonini, Francesco Balsamo e Giampaolo De Pietro, a colloquio con Cacciatore e Schembari. Il terzo appuntamento, Una rosa in forma di poesia, si terrà il 12 gennaio e avrà come ospiti le poetesse Maria Attanasio, Angela Bonanno, Letizia di Martino, Maria Grazia Insinga, Margherita Rimi, Lina Maria Ugolini, che converseranno con Giulia Cacciatore e Grazia Calanna. A seguire, il 19 gennaio, saranno presentate le nuove raccolte di Fernando Lena e Daita Martinez, La finestra dei mirtilli (Archilibri), e di Franca Alaimo, Elogi (Ladolfi Editore), rispettivamente da Maria Rita Schembari e Pietro Russo. A intervallare i due incontri, Antonio Sichera e Antonio Di Silvestro tracceranno una panoramica sull’Amaro miele della poesia. Bufalino nell’esperienza lirica del Novecento. A seguire, il giovedì 24 gennaio, Antonio Di Grado e Nunzio Zago presenteranno la silloge di Sebastiano Burgaretta L’azzurro velo (Archilibri), mentre il venerdì 25 Calogero Bentivegna parlerà con Diego Conticello del suo ultimo libro U puccieddu – Il ragazzo innocuo, a seguire, il programma prevede un ricco reading con Pietro Cagni, Cettina Caliò, Fabrizio Cavallaro, Giuseppe Condorelli, Antonio Di Mauro, Riccardo Emmolo, Gianluca Fùrnari, Vincenzo Galvagno, Maurizio Giudice, Biagio Guerrera, Antonio Lanza, Paolo Lisi, Carmelo Panebianco, Pietro Russo, Ernesto Ruta, Angelo Scandurra. La giornata conclusiva, il 26 gennaio, sarà ospite Nino De Vita che converserà della sua ultima raccolta Tiatru (Mesogea) con Massimo Onofri e Giuseppe Traina.


“Nell’agosto 2015, nell’ambito del Donnafugata Film Festival, ho ideato in collaborazione con Sebastiano Adernò, uno spazio dedicato alla poesia, intitolato Le notti di Zima mutuato dal poema di Evtušenko La stazione di Zima – dichiara Salvatore Schembari -. Quell’anno Sebastiano Adernò avviò un suo originale progetto, “Fermovia”, dedicato alla poesia e alla ferrovia. Qualche anno dopo, nel giugno 2018 a Ragusa alla nona edizione di “A tutto Volume”, nasce il progetto di “Stazione Poesia”, che coinvolge il nostro Gruppo Editoriale Archinet, presieduto da Alessandro Di Salvo, Direttore Artistico di ‘A tutto Volume’. Il marchio Archilibri Poesia, in collaborazione con la Fondazione degli Archi, nell’ambito di Luce Finita Fest, promuove questo evento. Per me – aggiunge Schembari -, tutto nasce dal desiderio di cogliere il viaggio, di attraversare il vicino e il lontano, ma anche di potersi fermare in un punto qualsiasi dell’universo, per poter ascoltare il battito del cuore dei poeti, che sentono le cose, gli avvenimenti, la vita nel senso del loro verso… Su quel verso, giusto o sbagliato che sia, ci sbatte una voce che parla, scrive una propria/impropria lingua, con una grammatica anarchica, singolare, fatta di sottintese regole mai rispettate. Essa può e vuole comunicare, ma è solitaria, viscerale, musicale, matematica si chiama delle volte poesia e si impone posandosi, lieve, come una foglia. A noi può accadere solo di ascoltarla, malgrado noi stessi, malgrado il nostro rumoroso parlare, malgrado non ci sia più il silenzio, la fonte da cui proviene il mistero della parola… Io l’ho già non/definito così, il mio battito, tra i limiti di un ossimoro: l’ho sentito vagare tra le circonvoluzioni del Verbo del Silenzio”.
“Il progetto Stazione Poesia – dichiara la Cacciatore -, nasce dall’idea di instaurare un ideale colloquio tra voci poetiche provenienti da latitudini geografiche e culturali disparate e distanti tra loro. Questa prima fermata, infatti, vede come protagonisti alcuni dei poeti di maggiore spicco della Sicilia, riuniti per dare voce ai chiaroscuri, alla luttuosa vitalità, per parafrasare Gesualdo Bufalino, di questa terra, nella convinzione che il rapporto con le proprie origini influenzi inevitabilmente l’ispirazione creativa”.
“Ringrazio Giulia Cacciatore e Salvatore Schembari – conclude la Calanna -, per avermi coinvolto in questo progetto culturale improntato al dialogo, alla condivisione, allo scambio nella lucida consapevolezza – ancora Bufalino – che “il poeta è simile a un colombo viaggiatore: porta sotto l’ala un messaggio che ignora” e che, questo è l’auspicio, gli ascoltatori sapranno cogliere. Comprensibilmente mancano all’appello numerose altre voci siciliane che, certamente, saranno coinvolte nelle prossime fermate”.

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