La vita sugli alberi non è
quella che immaginate. Spesso vediamo
le foglie dei più giovani
ippocastani del parco
diventare secche
senza un motivo; e poi sfaldarsi.
E anche, accovacciati sui tigli
che riempiono la strada
di profumi dolciastri,
osserviamo i pidocchi
che succhiano dalle foglie
come vampiri lo zucchero.
Sono mali che spingono a pensare
e ci inquietano. Nemmeno le querce
che un tempo rivestivano
enormi la pianura padana
ne sono escluse. Nel ramo
reciso delle farnie si insinua una carie
che le corrode. Sorprende
non ci abbia infettati
l’epidemia degli olmi
o il cancro dell’inchiostro dei castagni.
Quali uccelli verranno
dopo di noi? e quali piante?
(dalla raccolta “I merli del Giardino di san Paolo e altri uccelli”)