Considerata una delle maggiori interpreti internazionali della musica di Erik Satie, ALESSANDRA CELLETTI dà voce al suo inesauribile talento creativo e prende vita l’inedito “Satie and dancing chickens”. Nella ricorrenza del centenario della morte del compositore francese, l’affettuosa dedica dell’artista romana che si cimenta in un sorprendente esperimento dadaista per pianoforte e coro di galline. Già online su tutte le piattaforme di streaming, il brano è il nuovo estratto dal progetto “Satie mon amour”.
Un approccio personale e raffinato, quello di Alessandra Celletti, che rivisita l’universo musicale del suo amato Satie con un’originalissima creazione pianistica (a questo link) esplorandone la raffinata ironia di cui era maestro.
«Nella composizione mi sono lasciata guidare dallo spirito surreale che ha reso Satie un anarchico della tastiera e un poeta dell’assurdo.» spiega l’autrice «È una miniatura musicale con cui vorrei far sorridere ma anche invitare a riflettere sull’arte, la ripetizione, l’insolito. Le galline – a loro modo – cantano: interagiscono con il pianoforte, lo disturbano, lo accompagnano allegramente. Non c’è alcuna pretesa di realismo né di facile effetto comico. Solo il desiderio di tornare a un’innocenza del suono, dove anche il quotidiano più bizzarro può farsi musica.»
La cover del brano, firmata da Paola Luciani (già autrice del video di animazione “Satie mon amour”), cita “Le blanc-seing” di Magritte, in cui una figura a cavallo attraversa una foresta e scompare tra gli alberi in un gioco visivo che sfida la logica. Magritte, come Satie, scompone il reale accostando elementi ordinari per rivelare l’assurdo che si nasconde nel quotidiano. Un enigma silenzioso che risuona perfettamente con lo spirito di questo omaggio.
Nel frattempo, dopo Trieste, Travo (PC) e Roma, si avvicina la data del concerto per Time Zones, l’1 novembre al Teatro Rossini di Gioia del Colle (BA), e si fanno sempre più insistenti le voci che vedrebbero Alessandra Celletti sulle pagine della prestigiosa rivista “Frigidaire”, a cui la pianista romana è profondamente legata fin da quando era ragazzina.







