#1Libroin5W.: Andrea Torelli, AperiTiamo, Edizioni Clandestine 2024.

#1Libroin5W

 

Chi?

Il protagonista di questo romanzo porta il nome di Cristian, un trentenne di provincia con una storia tutta da scrivere in mezzo ai suoi dubbi e alle sue “crisi esistenziali”. Un protagonista diretto, che entra subito nei cuori dei lettori per la sua autenticità, sfrontatezza e sincerità. Un protagonista che sta cercando il proprio posto nel mondo scaraventato tra una discoteca e l’altra e relazioni fugaci e occasionali. Cristian è un personaggio complesso ma allo stesso tempo vero, in cui tanti giovani e meno giovani si sono potuti riconoscere. L’obiettivo delle sue giornate è quello di cercare e raggiungere la sua strada, quello che lo rende felice e libero anche a costo di percorrere sentieri sconosciuti e nei quali trova conforto o insidie ma che restano indispensabili da affrontare per raggiungere la propria completezza.  

Cosa?

AperiTiamo affronta soprattutto il tema della “crisi dei trent’anni” così ribattezzata che spesso ti porta a fare un’analisi di quella che è stata la tua vita fino a quel momento. È un’età in cui sei ad un bivio, ovvero potresti trovarti davanti ad alcune decisioni che incideranno moltissimo sulla tua vita. Il matrimonio per esempio. Rimanere single e perdere l’amore della tua vita. Non avere la maturità per prendere una determinata strada. Cristian vive questi momenti con insicurezza ma anche con determinazione, mettendo davanti a tutto la propria felicità e le proprie sensazioni che sono le uniche, che possono farti prendere un sentiero piuttosto che un altro. I suoi stati d’animo vengono percepiti anche grazie ad un linguaggio semplice, fluido e diretto, così come la sua bontà e la sua voglia di migliorarsi.  

Quando?

L’idea è nata una decina di anni fa, quando avevo l’età del protagonista. Durante un periodo particolarmente ispirato, sentivo la voglia e il desiderio di raccontare aneddoti e vicissitudini personali e non piuttosto che di serate con amici. L’obiettivo era quello di creare una sorta di raccolte e poi vedere cosa ne sarebbe saltato fuori. Più il tempo passava più mi divertivo, così ho deciso di crearci attorno qualcosa di più e attribuire al protagonista diversi lati del mio carattere, anche quello che facevo più fatica a tirare fuori. I dubbi e le insicurezze, il modo di affrontare i problemi volevo fossero il più possibile riflessi verso un trentenne sognatore, ancorato ai vecchi ricordi e con un futuro ancora da scrivere. 

Dove?

È metaforicamente nato nella mia testa quando un giorno di pochi anni fa ho avuto come un flash e mi sono detto che entro qualche mese avrei terminato quel libro iniziato anni addietro e in merito al quale non ero stato in grado di arrivare fino in fondo. Ho guardato fuori dal finestrino e mi sono fatto una promessa: “ora o mai più”. La sensazione che ho provato è stata quella di non fermarmi più e in poco più di un mese sono riuscito a portare a termine quella che sembrava “un’impresa”. 

Perché?  

Il perché scrivere questo libro va a toccare un qualcosa di personale come spesso accade. Diciamo che è per dare voce a quel lato di me che è stato spesso nascosto e anche a tante persone che magari in un qualche modo si possono riconoscere e forse pensare con un filo di nostalgia ai problemi che si avevano in un’età in cui si è adulti ma si è ancora un po’ bambini. AperiTiamo andrebbe letto per passare qualche ora in compagnia di noi stessi e rivedersi attraverso le vicissitudini di Cristian, farsi qualche risata e pensare “sì, è proprio così che facevo anche io”. 

Storie e aneddoti: 

Il personaggio di Tommaso, il migliore amico del protagonista è di pura fantasia. Ha un po’ di uno e dell’altro di alcuni miei amici ma il metodo di approccio e le frasi che utilizza per “abbordare” l’altro sesso sono state utilizzate realmente con me presente e sono indistintamente attribuibili ad un mio caro amico che, leggendosi, si è senza ombra di dubbio riconosciuto. Lo ringrazio per avere reso Tommaso un personaggio di assoluta importanza nel romanzo e per avere strappato qualche risata al lettore. 

“Molte persone sarebbero contente nella mia posizione. Avere la sicurezza di una compagna vicina, la tranquillità, un futuro sicuro, ma non siamo tutti uguali. Uno spirito libero non ha regole, ha sempre bisogno di una nuova sfida. Il percorso è spesso tortuoso ma vive di emozioni che, quando vengono a mancare, indebolisce lo spirito. Ero provato sia mentalmente che fisicamente. Sara e io eravamo opposti. Il suo desiderio di famiglia e di stabilità si contrapponeva al mio essere in totale balia degli eventi. Forse eravamo semplicemente scaduti.”

 

Andrea Torelli è nato nel 1984 a Reggio Emilia, città in cui risiede attualmente. L’autore, al debutto con il suo primo romanzo, decide di raccontare tratti di vita più o meno autobiografici mischiando la realtà con la fantasia per mettere in risalto la personalità del suo personaggio che possiede un carattere riflessivo e con sani valori ma che entrano in contrasto con la società attuale, motivo per cui è spesso confuso e irritato con il mondo. Ha iniziato a scrivere all’età di 30 anni, età del protagonista del libro.  Nel romanzo si potranno notare le sfaccettature di una storia esistenziale raccontata in prima persona, con un occhio differente mano a mano che si entra nel vivo. Un libro emozionale che tende a concentrare tutte le fasi di vita relazionale, dall’innamoramento, all’abbandono, dal rincorrere, al fuggire. Il protagonista vive le sue esperienze al massimo ed è concentrato sul presente, ignaro di avere un destino già scritto con un amore inaspettato. Attualmente sta scrivendo un secondo romanzo.