(Pausa Manga) – Slam Dunk

Pausa Manga, rubrica a cura di Tommaso Comisi

Quando nel 1990 Slam Dunk di Takehiko Inoue iniziò la sua pubblicazione su Weekly Shōnen Jump, nessuno avrebbe immaginato che un manga sul basket avrebbe rivoluzionato non solo la percezione dello sport in Giappone, ma anche l’intero modo di raccontare la passione, la sconfitta e la crescita interiore. A distanza di oltre trent’anni, l’opera resta un capolavoro del manga shōnen e uno dei pilastri del genere spokon.

Slam Dunk racconta la storia di Hanamichi Sakuragi, un teppista liceale dal carattere esplosivo e dalla scarsa attitudine allo sport, che si avvicina al basket inizialmente solo per conquistare una ragazza. Da questa semplice premessa si sviluppa invece un percorso di maturazione straordinariamente autentico. 

L’opera riesce a trasmettere un importante messaggio, ovvero che la passione e la perseveranza possono trasformare chiunque, anche il più improbabile dei giocatori, in qualcuno capace di superare i propri limiti. Sakuragi, pur non diventando mai un “genio” del basket, riesce a incarnare l’essenza dello sport: la voglia di imparare, di migliorarsi e di non arrendersi mai.

Inoue non vuole esaltare il talento innato, ma il valore dello sforzo e della crescita personale. Ogni personaggio, da Rukawa a Mitsui, da Akagi a Miyagi, vive una proprio viaggio di redenzione o riscoperta di sé. Nessuno è perfetto, e proprio per questo il lettore riesce a riconoscersi in loro.

Il basket diventa il linguaggio universale attraverso cui i protagonisti comunicano emozioni che con le parole non riescono a esprimere: la rabbia, l’orgoglio, l’amicizia, la paura di fallire. Ogni canestro, ogni errore e ogni allenamento rappresentano un passo nella formazione di Sakuragi e dei suoi compagni. Lo sport, in Slam Dunk, non è spettacolo fine a se stesso ma un percorso di crescita.

Sul piano visivo, Slam Dunk segna una svolta nello stile dei manga sportivi. Il tratto di Inoue evolve notevolmente nel corso della serie, da linee più semplici e caricaturali, che accentuano l’aspetto comico dei primi volumi, a un realismo sempre più raffinato e maturo. Le scene di gioco sono un capolavoro di dinamismo e fluidità: il lettore percepisce il movimento dei corpi, il rimbalzo della palla, la tensione nei muscoli.

Particolarmente notevoli sono le espressioni facciali e il linguaggio del corpo, che Inoue utilizza per comunicare la psicologia dei personaggi anche senza dialoghi. Si percepiscono la fatica, la determinazione e la paura semplicemente osservando gli sguardi o la postura.

Infine, oltre ad aver avvicinato milioni di giovani al basket e ad aver ispirato una generazione di lettori, Slam Dunk trova la sua forza più grande nella sua universalità: non serve amare il basket per essere toccati dalla storia di Sakuragi e dei suoi compagni. È un racconto di crescita, di riscatto e di coraggio, che parla a chiunque abbia sognato di migliorarsi, anche solo un po’.

Slam Dunk di Takehiko Inoue
Slam Dunk di Takehiko Inoue