L’amore è violento. Ci lascia senza difese. E tanto più cerchiamo di lottare, di resistergli, tanto più soccombiamo: questa è la lezione che ci viene ricordata dalla tragedia greca. Ed è la lezione che torna in Ippolito/Fedra, spettacolo scritto e diretto da Valeria La Bua che vede in scena Marta Cirello, Marco De Francesca e Silvia Scuderi. Prodotto dal Teatro Libero di Palermo, lo spettacolo, che sarà in scena venerdì 21 e sabato 22 novembre al Piccolo Teatro della Città di Catania (ore 21), inaugura la 59a Stagione Teatrale della sala di via Ciccaglione, 29.
La pièce, che vanta le maschere di Luna Marongiu, i costumi di Fabrizio Buttiglieri, le luci e i suoni di Alessandro Accardi e Giuliano Cannioto, gli elementi scenici di Mario Chiappara, riprende, appunto, la lunga e variegata tradizione del mito di Ippolito e di Fedra. Una tradizione che ha numi tutelari illustrissimi, che percorrono l’intera tradizione classica, a partire da Euripide e Seneca, fino a Racine, non scordando gli esiti degli autori contemporanei. In questa riscrittura, l’evento principale è senza dubbio la perdita di purezza di Ippolito, che stavolta non riesce a resistere alle avances di Fedra, e cede alla trappola d’amore che lei gli tende. È una caduta a tutti gli effetti lancinante, perché a questa corrisponderà la morte del padre di Ippolito, Teseo. Ed è proprio la morte di Teseo a far esplodere i sensi di colpa, a dar vita ai litigi, a iniziare il vorticoso gioco del “rinfaccio”: è come se la colpa della morte di Teseo fosse loro, di Ippolito e di Fedra, e forse è a tutti gli effetti così. Sulla scena tutto avviene nella contemporaneità, ma che ha radici nel passato, parte di un tempo circolare.
Dopo l’inaugurazione nel segno della riscrittura del mito, la Stagione del Piccolo Teatro della Città continua il 29 e 30 novembre con i Figli di Abramo di Svein Tindberg, regia di Gianluca Iumento con Stefano Sabelli. A dicembre sarà la volta de L’altro figlio di Luigi Pirandello, regia di Orazio Torrisi, coreografie di Silvana Lo Giudice con Debora Bernardi, Emanuele Puglia, Evelyn Famà, Santo Santonocito e la Compagnia Città Teatro Danza. E poi, ancora, il 7 gennaio in scena A nanna dopo carosello di e con Clara Costanzo, dal 13 febbraio L’oro di San Berillo di Domenico Trischitta, diretto da Gisella Calì con Cosimo Coltraro e Carmela Buffa Calleo, Axel Torrisi, Giorgia Morana, Alessandro Chiaramonte, Daniele Caruso e il 14 marzo Avevamo un appuntamento di Giovanna Criscuolo, regia di Angelo Tosto con la stessa Criscuolo e Vincenzo Volo.
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