Un cartellone musicale ispirato ai grandi valori. Il teatro come luogo e possibilità – per tutti e per ognuno – di coltivare un’elevazione interiore e collettiva. La proposta estetica ed etica del Teatro Massimo Bellini per il 2025/26 si articola così sul lungo, profondo respiro immateriale delle note: è questa la “Libertà di scegliere la Bellezza” indicata dal sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano fin dall’inizio del suo mandato, nel 2019, e che da quasi sette anni accompagna la programmazione dell’ente lirico etneo.
Il programma è stato presentato oggi nel foyer in una conferenza stampa aperta al pubblico e assai partecipata. Al tavolo dei relatori il Sindaco di Catania e presidente del teatro Enrico Trantino, il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano, la dirigente generale del Dipartimento regionale del Turismo, Sport e Spettacolo Maria Concetta Antinoro in rappresentanza dell’assessore Elvira Amata, la vicepresidente del teatro Daniela Lo Cascio, il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati e il Grande Ufficiale Luigi Albino Lucifora, consulente della governance. Coordinava gli interventi la responsabile della comunicazione Caterina Andò.
“Libertà di scegliere la Bellezza”: in un mondo attraversato da tensioni e inquietudini, la musica e il teatro diventano spazi necessari di riflessione e armonia. Non una accettazione passiva dello status quo, ma una edificazione attiva della bellezza attraverso la memoria, l’identità culturale e l’apertura al divenire globale. Da tali linee direttrici si sviluppa un ricco palinsesto – valorizzato dalla partecipazione di artisti nazionali e internazionali di chiara fama – che vedrà “all’opera” le maestranze tutte del Bellini, senza dimenticare tecnici e amministrativi, impegnati alacremente dietro e accanto alle pluripremiate formazioni dell’Orchestra e del Coro.
Si configura così un’offerta di altissimo livello, destinata ad una vasta ed eterogenea platea, sempre benvenuta nell’incantevole sala all’italiana progettata dall’architetto Carlo Sada, forse la più celebrata al mondo per il fascino architettonico e la perfezione acustica. Una proposta ricca e variegata che abbraccia lirica e balletto, sinfonica e cameristica, tra tradizione e innovazione, tra classici e numerose nuove commissioni, proiettando l’ente lirico etneo verso una stagione artistica carica di emozioni, quali la musica veicola con il suo linguaggio universale.
Dichiarazioni istituzionali
Come ha sottolineato il sindaco Enrico Trantino, presidente del Consiglio d’amministrazione: «La libertà di scegliere la Bellezza è una forma di resistenza civile e culturale. In un’epoca spesso frastornata da rumore e distrazione, il Teatro Massimo Bellini riafferma con coraggio il valore dell’Arte come spazio di crescita e di coesione. Questo cartellone non è solo un programma, ma un invito rivolto alla città intera: scegliere la Bellezza significa scegliere Catania, la sua anima più profonda, la sua vocazione europea, il suo rango di capitale culturale. È un atto di identità e di fiducia, una chiamata collettiva a riconoscere ciò che ci unisce nel segno dell’eccellenza e della memoria.»
Viva la soddisfazione espressa in una nota da Elvira Amata, assessore per il Turismo, per lo Sport e per lo Spettacolo della Regione Siciliana: “Si rafforza costantemente l’impegno del Teatro Massimo Bellini nel confermare il ruolo strategico e centrale di eccellenza nel panorama artistico nazionale ed internazionale con una stagione che, anche quest’anno, offre un ricco e qualificato programma artistico. Un’ulteriore occasione per destinare al territorio un’offerta culturale e musicale di elevato spessore che rappresenta, anche sotto il profilo turistico, un significativo attrattore per i tanti visitatori che certamente potranno godere degli spettacoli in programma. Desidero esprimere alla governance del Teatro e a tutte le maestranze artistiche e non il mio più sentito ringraziamento per l’attività quotidianamente svolta”.
E su delega dell’assessore Amata, è intervenuta la dirigente generale del Dipartimento regionale del Turismo, Sport e Spettacolo Maria Concetta Antinoro: “Il legame tra cultura e turismo è una leva strategica per la valorizzazione del territorio, e la stagione del Teatro Massimo Bellini ne è una chiara espressione, capace di unire qualità artistica e attrattività turistica. Ogni spettacolo rappresenta un’opportunità per offrire a cittadini e visitatori un’esperienza autentica e di valore, contribuendo alla promozione del patrimonio culturale siciliano.vL’Assessorato regionale del Turismo, con la costante vicinanza sostiene con convinzione questo percorso virtuoso che rende la nostra Regione sempre più protagonista nel panorama nazionale. Un sincero ringraziamento alla direzione e a tutte le maestranze del Teatro per l’impegno profuso con passione e competenza.”
Per il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: «Siamo ormai all’inizio del settimo anno di un percorso che portiamo avanti con coerenza e un’idea precisa: rendere il Massimo catanese un luogo di libertà e visione. La nuova stagione è il frutto di un lavoro corale di tutte le componenti dell’ente, un impegno teso a riconnettere il Bellini al suo territorio e al mondo. Perché sappiamo che non c’è bellezza senza responsabilità. Ogni titolo, ogni scelta artistica afferma perciò la volontà di questa governance di alimentare un teatro vivo, che sappia dialogare con il presente e offra a tutti la possibilità di sentirsi parte di un disegno più alto. In tale prospettiva la ‘Libertà di scegliere la Bellezza’ si rinnova stagione dopo stagione come missione, diventando strumento di comunità e costruzione di senso condiviso. La risposta degli spettatori è la conferma che il teatro e la sua fruizione vanno intesi come luogo di aggregazione e unione di anime, guidate da un virtuoso libero arbitrio nell’identificare le priorità dello spirito. Ne sono riprova i reiterati sold out, autentico e vero test che va oltre il piano materiale e dimostra quanto il pubblico creda negli stessi ideali di cui la musica è portatrice e il teatro si fa tramite. Una platea entusiasta che ad ogni alzata di sipario ci fa sentire la forza e il calore del suo abbraccio».
Come evidenzia Daniela Lo Cascio, vicepresidente dell’ente: «Il Teatro Massimo Bellini continua a dare segnali forti, crescendo come centro culturale e umano. È un luogo dove la bellezza diventa scelta consapevole, accessibile, condivisa. Grazie al lavoro delle maestranze, dei tecnici, dell’orchestra, del coro e di tutto lo staff, il Bellini rappresenta sempre più la casa musicale della città, un faro per i turisti, fino a farsi laboratorio e presidio di cultura di generazione in generazione. Il canto lirico, patrimonio dell’umanità, insieme alla musica sinfonica e cameristica, è il cuore pulsante di una vocazione che guarda lontano, con coraggio, fedeltà alla memoria e apertura al nuovo.»
In siffatta progettualità si rispecchiano i cartelloni impaginati dal direttore artistico Fabrizio Maria Carminati: «Non imponiamo percorsi. Caposaldi del repertorio lirico e sinfonico, prime assolute, nuove commissioni. La varietà dell’offerta non è solo estetica, ma etica: vogliamo restituire al pubblico un’esperienza totale, in cui pensiero e meraviglia si intrecciano nel segno della qualità e della contemporaneità. Scegliere la bellezza, per noi, significa permettere allo spettatore di abitare il teatro con consapevolezza, senza vincoli, con lo sguardo libero e il cuore disposto a lasciarsi trasformare dalla musica. »
Campagna abbonamenti
La stagione 2024/25, ancora in corso, ha segnato un’adesione eccezionale di circa 7000 abbonati. Si avvia dunque sotto i migliori auspici la nuova campagna abbonamenti per il 2025/26 che partirà il 9 settembre e comporta la possibilità di rinnovare la fidelizzazione esercitando il diritto di prelazione con le seguenti scadenze: entro il 18 ottobre per la stagione di concerti e recital, ed entro il 29 novembre per la stagione di opere e balletti. È al contempo possibile sottoscrivere nuovi abbonamenti sui posti liberi non in prelazione.
Il programma
L’attività dell’ente lirico regionale si svolge per dodici mesi l’anno nelle due sale del Teatro Bellini e del Sangiorgi, nei luoghi storici della città e in decentramento nel territorio etneo come nelle province limitrofe. Alla programmazione in abbonamento e straordinaria, si aggiunge quella dedicata alle scuole. Uno sforzo produttivo che impegna un organico in cui confluiscono le maestranze artistiche – Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello – e quelle tecniche e amministrative.
Stagione di Opere e Balletti 2026
Il cartellone di lirica e danza comprende 7 titoli in abbonamento, di cui 5 opere e 2 balletti, in scena al Teatro Bellini Per ciascun titolo sono previste 7 rappresentazioni, 2 serali (ore 20.30), 5 pomeridiane (ore 17.30). Si aggiunge da quest’anno la novità delle opere da camera, una dimensione più raccolta, dinamica e altrettanto incisiva: 3 i titoli fuori abbonamento che saranno allestiti al Teatro Sangiorgi.
Le opere
S’inaugura con la trionfale e pur intima “Aida”, il celeberrimo capolavoro in cui Verdi scolpisce passioni private e tensioni politiche sullo sfondo di un Egitto antico, maestoso e crudele. Sul dramma di Antonio Ghislanzoni, il Bussetano sviluppa la forma melodrammatica più spettacolare, in cui l’intimità del sentire si misura con la monumentalità della storia. È la deriva del conflitto irrisolto tra amore e dovere, tra identità personale e appartenenza collettiva Sul podio Fabrizio Maria Carminati, mentre la regia è affidata a Marco Vinco, con scene e costumi di Guido Buganza. Le coreografie di Filippo Stabile sono affidate alla compagnia Create Danza. Il nuovo allestimento del Bellini vede alternarsi i soprani Oksana Dyka e Valentina Boi (nel ruolo del titolo), i tenori Jorge de León e Aleksandrs Antonenko (Radamès), i mezzosoprani Nino Surguladze e Irene Savignano (Amneris), i baritoni Franco Vassallo e Alberto Gazale (Amonasro), i bassi Insung Sim e Simón Orfila (Ramfis). Una produzione imponente che esalta l’epopea verdiana (dal 20 al 28 gennaio).
Seguirà “La vedova allegra”, regina incontrastata delle operette, in cui Franz Lehár tesse un’irresistibile partitura fatta di valzer scintillanti, duetti appassionati e malinconie mascherate dal sorriso. Il libretto di Victor Léon e Leo Stein ci riporta nell’elegante Pontevedro, dove sentimenti e interessi si intrecciano tra balli sfavillanti e duelli verbali. Direttore Roberto Gianola, regia di Alessandro Idonea, con scene e costumi di Giacomo Callari. Drammaturgia di Giandomenico Vaccari, video di Leandro Summo e coreografie di Fredy Franzutti per il Balletto del Sud. Un allestimento in collaborazione tra il Teatro Politeama Greco di Lecce e la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno. Nei ruoli principali i soprani Mihaela Marcu e Francesca Tiburzi (Hanna), i baritoni Mario Cassi e Michele Patti (Danilo), i soprani Jessica Nuccio ed Evgeniya Vukkert (Valencienne), i tenori Matteo Falcier e Christian Collia (Camille) e l’attore Giovanni Calcagno (Niegus). Dietro la frivolezza dell’intreccio si nasconde una sottile riflessione sul tempo che passa, sull’amore che resiste al disincanto e sulla commedia sociale che tutto inghiotte (dal 6 al 13 marzo).
La stagione procede con tre allestimenti dell’ente. “Andrea Chénier”, potente affresco di Umberto Giordano, s’ispira alla vicenda del poeta rivoluzionario francese travolto dalla furia del Terrore. Su libretto di Luigi Illica, la partitura esplora gli estremi del sentimento e della passione civile. Dirige Paolo Carignani, regia di Giandomenico Vaccari, costumi di Mariana Fracasso per l’allestimento del Teatro Massimo Bellini. Nel doppio cast i tenori Fabio Sartori e Vincenzo Costanzo (nel title role), i soprani Valeria Sepe e Lana Kos (Maddalena), i baritoni Devid Cecconi e Massimo Cavalletti (Gérard). E ancora Carlotta Vichi (Contessa di Coigny), Nikolina Janevska (Bersi), Nicolò Ceriani (Roucher), Anna Malavasi (Madelon), Cristiano Olivieri (un Incredibile). Una tragedia dell’ideale che oppone il linguaggio della poesia a quello della violenza politica, in un vortice emotivo (dal 10 al 18 aprile).
Immancabile l’omaggio al genius loci. “I Puritani” sono l’ultimo capolavoro firmato da Vincenzo Bellini su libretto di Carlo Pepoli, in cui i tormenti dell’anima divampano nell’Inghilterra di Cromwell attraversata da guerre civili. Sul podio Fabrizio Maria Carminati, regia di Chiara Muti con l’assistenza di Paolo Vettori. Scene di Alessandro Camera, costumi di Tommaso Lagattolla. L’alternanza nei ruoli è tra i soprani Jessica Pratt e Caterina Sala (Elvira), i tenori Dmitry Korchak e Valerio Borgioni (Arturo Talbo), i bassi Carlo Lepore e Dario Russo (Sir Giorgio). Con loro il baritono Christian Federici (Riccardo Forth) e il mezzosoprano Laura Verrecchia (Enrichetta). È l’esaltazione dell’amore che supera i confini della ragione e culmina nella pacificazione dei conflitti in cui si identifica la somma poetica belliniana (dal 25 settembre al 2 ottobre).
In “Carmen” emerge la forza indomabile della libertà femminile. Nell’opéra-comique di Georges Bizet, protagonista è l’archetipo della donna emancipata, irriducibile, pronta a vivere secondo il proprio desiderio fino alle estreme conseguenze. Il libretto di Meilhac e Halévy trova in partitura un contrappunto che sfida ogni convenzione. Dirige Gianluca Martinenghi, regia di Giovanni Anfuso, costumi di Mariana Fracasso. Nel cast si danno il cambio Alessandra Di Giorgio e Chiara Mogini nel ruolo eponimo, i tenori Carlo Ventre e Konstantine Bipiani (Don José), i baritoni George Andguladze e Christian Senn (Escamillo), i soprani Desirée Rancatore, Federica Foresta e Claudia Ceraulo (Micaela). Il legame passionale diventa qui ossessione, conflitto e destino (dal 27 novembre al 4 dicembre).
I balletti
“Sogno di una notte di mezza estate”, balletto in due atti liberamente tratto dall’omonima commedia di Shakespeare, si sviluppa sulle melodie di Felix Mendelssohn Bartholdy e Camille Saint-Saëns, che accompagnano le suggestive coreografie di Yaroslav Ivanenko, in cui magia, amore e inganno si fondono in un’atmosfera onirica. Scene di Heiko Mönnich, luci di Maximilian Rade. L’allestimento è realizzato dall’Opera di Kiel, che schiera il proprio Corpo di ballo. Primi ballerini Amilcar Moret Gonzalez e Virginia Tomarchio, già applauditi la scorsa stagione in “Othello 2.0”. È la danza dell’inconscio, dove i desideri e le illusioni si rincorrono nel bosco incantato di una notte fuori da ogni tempo(dal 22 al 28 maggio).
L’incanto della fiaba si compie con “La bella addormentata”, balletto su musiche di Čajkovskij che riunisce magia, romanticismo e virtuosismo classico. Un prologo e tre atti raccontano l’eterno conflitto tra bene e male, tra sogno e realtà. È il miracolo della purezza ritrovata, in cui la bellezza si addormenta per risvegliarsi alla vita e all’amore. Dall’Opera georgiana di Tbilisi provengono l’allestimento e il Corpo di Ballo guidato dalla direttrice artistica Nina Ananiashvili, celebrata étoile e tra le pochissime che ha potuto altresì fregiarsi del rango di prima ballerina assoluta (dal 15 al 20 dicembre).
Le opere da camera
Il Teatro Massimo Bellini si proietta inoltre verso modelli innovativi. Tra questi rientrano le tre opere da camera che saranno rappresentate in prima assoluta.
“Il quinto moschettiere”, creazione commissionata dal Teatro, è stata musicata da Matteo Musumeci su libretto di Vincenzo De Vivo. L’atto unico comincia dove finisce il primo romanzo dumasiano. I quattro eroi segnano ormai il passo. Ma chi è quel giovane paggio che sembra doverne ripetere le gesta? Una storia che si misura con lo spirito d’avventura del romanzo d’appendice e la leggerezza dell’opera buffa. Direttore Domenico Moriello Lo Schiano, regia di Davide Garattini Raimondi (13, 14 e 15 marzo 2026).
“L’orso” e “La domanda di matrimonio” costituiscono un dittico modellato sugli omonimi atti unici di Anton Čechov, riletti dal compositore Joe Schittino su libretto di Alessandro Idonea. Un doppio gioco di ironia e desiderio trasforma la quotidianità in teatro dell’assurdo. Due apologhi dalla comicità grottesca e irresistibile in cui i voti nuziali sbocciano tra paradossi, malintesi e piccole manie. Guida l’orchestra Domenico Famà, regia di Davide Garattini Raimondi (28, 29 e 30 maggio).
Stagione Concerti e Recital 2025/2026.
La concertistica prevede diverse opzioni. Il Turno A contempla il totale dei 18 appuntamenti, ossia 12 concerti sinfonici serali fissati per le ore 20:30 e 6 recital da camera, alle 17:30. Il Turno B prevede invece la replica pomeridiana, sempre alle 17.30, dei concerti sinfonici. Una terza opzione consente di abbonarsi esclusivamente ai recital, sia al fine di una fruizione mirata, sia per aggiungerli al Turno B per affinità di orario.
I concerti sinfonici
L’intero percorso sinfonico e cameristico si delinea come un variegato viaggio, con una titolazione pensata per evocare le diverse suggestioni. “Mahler, bagliori della Secessione” è la sintesi più efficace per introdurre il concerto inaugurale, dedicato appunto ad un compositore profondamente legato all’estetica della Sezession viennese. Lo conferma la monumentale Sinfonia n. 5 in do diesis minore, che sarà eseguita sotto la direzione di Marcus Bosch. Un inizio imponente e visionario, nel segno della potenza sinfonica e della profondità spirituale (31 ottobre e 2 novembre 2025).
“Violino e virtuosité” riassume il cimento di un solista come Jinzhu Li, che interpreterà pagine come l’impervio Concerto n. 4 in si minore per violino e orchestra di Alexey Shor, l’ammaliante Introduction et Rondo capriccioso di Saint-Saëns e le melodiche “Quattro impressioni norvegesi” di Stravinskij. Nella seconda parte la travolgente Sinfonia n. 9 di Šostakovič. Dirige Nayden Todorov (5 e 6 dicembre).
Con “Omaggio ad Aretha Franklin” l’Orchestra Jazz Siciliana The Brass Group, diretta da Domenico Riina, rende omaggio a una leggenda del sound afroamericano. Voce solista Simona Molinari, per attraversare soul, gospel e jazz, con arrangiamenti raffinati (3 e 4 gennaio 2026).
“Aspettando la divina luce” ruota intorno a due capolavori, uno sacro, l’altro profano, uniti dall’aspirazione alla trascendenza e alla perfezione quasi metafisica: il Magnificat in re maggiore di Johann Sebastian Bach, per soli, coro e orchestra, e la Sinfonia n. 41 “Jupiter” di Wolfgang Amadeus Mozart, culmine della scrittura sinfonica classica. Sul podio Lü Jia, solisti vocali Alina Tkachuk, Ylenia Iasalvatore, Polina Shamaeva, Christian Collia, Ugo Guagliardo (7 e 8 febbraio).
L’appuntamento sinfonico-corale “Foresta rossa” è un imponente spettacolo multimediale, voluto per non dimenticare – quarant’anni dopo – il tragico disastro di Černobyl in Ucraina. Le musiche sono di Lorenzo Esposito Fornasari, testo e immagini di Alessandra Pescetta, direzione di Gianluca Marcianò, voce recitante Giovanni Calcagno. Di particolare rilievo la partecipazione, come solista vocale, della cantante e compositrice Lisa Gerrard, vincitrice nel 2001, insieme ad Hans Zimmer del Golden Globe per la migliore colonna sonora per il film “Il gladiatore” (13 e 14 febbraio).
“Vienna 1808” è la rievocazione di una leggendaria maratona musicale che vide protagonista Beethoven. Verranno riproposti due dei capolavori allora eseguiti: il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra op. 58 e la Sinfonia n. 6 “Pastorale” op. 68. Sul podio torna Marcus Bosch, solista al pianoforte Elisso Bolkvadze, illustrazioni di Letizia Algeri (20 e 21 marzo).
“La magia dei violoncelli” è quella creata da due sommi solisti, Giovanni Sollima e Mario Brunello, in veste anche di direttori. In programma il Concerto in la minore op. 129 di Schumann, il Concerto in si minore op. 104 di Dvořák e “Violoncelles, vibrez!” di Sollima per due violoncelli e orchestra d’archi (24 e 26 aprile).
“La creazione”, nella storia della musica, è per definizione quella di Franz Joseph Haydn. A dirigere il solenne oratorio per soli, coro e orchestra sarà Fabrizio Maria Carminati, solisti il soprano Melissa Purnell e il tenore Andrea Schifaudo. Le illustrazioni scenografiche sono di Salvo Russo (2 e 3 maggio).
In “Capricci, variazioni e suite” si esplorano le forme libere e brillanti di pagine come Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov, con al pianoforte Dmitry Ishkhanov, Ouverture spagnola n. 1 di Glinka, “Una notte sul monte Calvo” di Musorgskij, Suite da “Masquerade” di Chačaturjan. La bacchetta è quella di Daye Lin (8 e 9 maggio).
“La Russia del disgelo” rievoca un’ormai lontano passaggio di transizione storica e culturale, di cui appare emblematica la drammatica Sinfonia n. 5 di Šostakovič. Sul podio Sergio Alapont che dirigerà in apertura la cantata per mezzosoprano, coro e orchestra “Aleksandr Nevskij” di Prokof’ev, solista Sabrina Messina (15 e 16 maggio).
“Magie, sogni e risvegli” è una full immersion nel fantastico e nell’onirico in cui la bacchetta di Mārtiņš Ozoliņs trascorrerà da “L’apprendista stregone” di Dukas a “La nuit” di Saint-Saëns, dalla Rapsodia op. 53 di Brahms alla suite da “La bella addormentata” di Čajkovskij, di cui verrà eseguita come finale la maestosa “1812 Ouverture solennelle” (6 e 7 giugno).
L’omaggio conclusivo è ad Astor Piazzolla e ai suoi tanghi. Direttore Francesco Di Mauro, al bandoneon Massimiliano Pitocco, per una serata dalle tinte argentine, tra sensualità e malinconia (12 e 13 giugno).
I recital
Nel cuore del tempo natalizio, l’appuntamento è con “La cantata dei pastori – E scinniu la notti. Nuvene di Sicilia”, una rivisitazione della tradizione popolare isolana. Sul palco I Lautari, Mario Incudine e Antonio Vasta, per intrecciare memoria, devozione e folclore (23 dicembre 2025).
“Opera e Cinema” è il titolo del raffinato concerto del Quintetto di fiati di Santa Cecilia e della Tonhalle di Zurigo. Un viaggio sonoro che unisce il teatro musicale e il grande schermo, con pagine di Giulio Briccialdi, Georges Bizet, George Gershwin, Ezio Bosso, Ennio Morricone e Nino Rota (15 febbraio 2026).
Riflettori puntati sul pianista Dmitry Igorevich Shishkin, interprete di raro virtuosismo e sensibilità, che spazierà dagli Intermezzi op. 117 di Johannes Brahms ai Lieder di Schubert trascritti da Liszt, fino alle suite pianistiche tratte da “Romeo e Giulietta” di Prokof’ev e “Lo schiaccianoci” di Čajkovskij nella versione di Pletnëv (15 marzo).
“Frau Mama, tema d’amore con variazioni” è un recital di note e parole. Al pianoforte Francesco Nicolosi, al violoncello Ludovica Rana, testi e voce narrante di Stefano Valanzuolo. Composizioni di Robert Schumann, Clara Wieck e Johannes Brahms, per un viaggio sentimentale tra affetti familiari e genialità romantica (22 marzo).
A tutto swing con il recital “La tromba e il jazz”, protagonista la HJO Jazz Orchestra, diretta da Benvenuto Ramaci, con la partecipazione del celebre trombettista Fabrizio Bosso, in un’esplorazione ritmica tra classico e contemporaneo (19 aprile).
È un confronto immaginario tra epoche e stili quello che si sviluppa in “Pulcinella e il gioco del tempo: dialogo tra Stravinskij e Pergolesi”, con la partecipazione dell’Orchestra del Conservatorio “V. Bellini” di Catania e dell’Orchestra Barocca Siciliana. Direttore Antonino Manuli, al clavicembalo Luca Ambrosio, per un incontro tra la Napoli barocca e il modernismo neoclassico (31 maggio).
Concerti straordinari fuori abbonamento dedicati a ricorrenze specifiche
Il 3 novembre 2025, nella splendida cornice della Cattedrale di Acireale, si celebrerà il 225º anniversario della nascita di Vincenzo Bellini con un concerto sinfonico-corale. Dirige Antonino Manuli, voce recitante Mario Incudine. In programma “Settenario per le anime del Purgatorio” di Giovanni Ferrauto, un’altra commissione del Massimo Bellini.
Il 1 gennaio 2026, l’anno nuovo si apre nel segno del sorriso e dell’eleganza con il tradizionale Concerto di Capodanno, dedicato al mondo dell’operetta. A guidare orchestra e coro sarà Andrea Sanguineti, voci soliste il soprano Donata D’Annunzio Lombardi e il tenore Alessandro Scotto di Luzio per brindare sulle note di Johann Strauss jr., Josef Strauss, Franz Lehár, Emmerich Kálmán.
Il 1 febbraio il Concerto in onore di Sant’Agata è un omaggio alla Patrona della città. Direttore Giulio Prandi, soprano Francesca Tiburzi, mezzosoprano Alessandra Della Croce. Due commissioni del Teatro Massimo Bellini in prima esecuzione assoluta: “Festa ranni” di Luciano Maria Serra”, su versi di Lina Maria Ugolini, e “Le ragioni degli angeli” di Emanuele Casale, partitura di intensa spiritualità e modernità.
Il 1 giugno, alla vigilia della Festa della Repubblica, un concerto sinfonico-corale che unisce memoria storica e coesione nazionale. Sul podio Salvatore Percacciolo, musiche di Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, e dei contemporanei Simone Piraino (prima esecuzione assoluta, commissione del Teatro) e Francesco Muraca.
Il 4 ottobre, l’ente lirico etneo celebra il 2755° anniversario della fondazione della città di Catania con un’antologia che fonde passato e presente. Dirige Eckehard Stier, al marranzano Puccio Castrogiovanni. In locandina Bellini, Berlioz, Rossini, Donizetti, Wagner e due prime esecuzioni assolute: “Momentum” di Yuri Furnari e il Concerto per marranzano e orchestra di Luciano Maria Serra, commissioni originali del Teatro Massimo Bellini.








