Notte grigia
La notte mai mi dà né mi diede
una rivelazione sul giorno che verrà.
I marosi del mare sugli scogli
cantano una cupa melodia che rivedo
a quest’ora bruna sulle mie scarpe affaticate,
sui miei abiti prima succinti, ora logorati.
Se la sera aprisse il suo portento prima della
notte
e mi svelasse il destino del mio prossimo
giorno
non piangerei più a lungo di quei tocchi del
campanile
che della sera annunciano la fine.
In questo mondo avido, esteso e ignobile
la speranza di una notte rivelatrice
mi toglierebbe quell’amara parola chiamata
dubbio
su ciò che sarò
e ciò che le mie azioni determineranno.
La notte,
muta innanzi alla mia preghiera,
emigrerà su altri uomini più audaci
capaci di gridare al tramonto
cosa ne sarà di loro.
Quando potrò cantare i miei meriti
se la notte non svela il mio destino?
—
Il senso della vita
E vi fu tempesta e gelo
e dopo un arcobaleno illuminò il cielo
poi un dolce gregge d’ovini si approssimò ad
un melo
ma lo tradì un nuovo tifone che abbattè il melo
e squartò il rinnovato cielo
—
Libera piuma bianca
Mai cesserai di volare,
libera piuma bianca,
il tuo librarti tra le nuvole è simile all’amore
che entusiasta volteggia nei cieli
e quando sceglie la preda sua
il suo cuore trafigge con frecce
irrorate di purezza come l’anima tua,
piuma bianca,
di volare nell’etere vasto e muto mai stanca.
Amore è un dardo lanciato verso
l’illuso romantico
che mira i cieli cosparsi di nuvole
e ogni strazio dimentica
e così trafitto si muta in eterna,
invitta innocenza
come tu, piuma, ti posi sugli sposi
uniti da Amore,
così leggera e lieve che il solo sfiorarti sarebbe
violenza.
Tenue ti posi dai cieli sugli sposi
dopo il loro banchetto,
profumi d’ingenuo candore
e dell’enigmatico amore
sei strumento e nunzio.
Come l’Amore giunge a imperlare i romantici
e, feriti e sperduti, li rinnega poi, piangenti,
sul loro letto,
tu ti posi sulle spalle felici degli amanti a
sigillare un sentimento
come un minuto Angelo portato
dai sibilanti venti
e da loro voli via per sempre quando è
conclusa la passione
e ritorni a svolazzar tra i cieli, libera come le
rondini di primavera,
e nuovamente scenderai a sfiorare la morbida
pelle di coloro che instaurano
un nuovo sigillo.
—
Vane illusioni
Giurando a me stesso
di non permetter più ai sogni
d’elevarsi sino a murare viva la ragione
giurai di non innamorarmi più
su questa terra o in altre.
La ragione non muore
quando sboccia un amore
né si è mai stati certi
che la solitudine morirà
quando scoppierà una passione
come il fuoco che arde la legna
di un cuore eremita.
Il fuoco può uccidere un ulivo solitario
ma non potrà non esser spento
dall’acqua degli uragani,
assalitori che portano il vento
dell’indifferenza.
Ho osservato troppe volte le tinte inebrianti
dei sogni sino a non capire che di reale
non avevano
nemmeno quei colori capaci di commuoverti,
che i sogni li han generati
su questa terra o in altre.
La cera dei sogni si sciolse nella solitudine
così alla solitudine ho consegnato
cuore e anima
né sarà mai alcun altro abbaglio
tanto brillante
a sorgere
ch’io sia ancora ingannato
che quell’abbaglio non
muterà presto, prestissimo in sterile pietra
—
Il pane è un dono di un giorno ignoto
Non togliermi il pane
o regalami doni lussureggianti
che farebbero invidia a Creso
così che se il primo svanirà nel
pasto di una notte
venderò i secondi e non vivrò più
di pane
ma di pranzi luculliani
tra ampolle d’oro e brocche di cristallo,
vi comprerò tappeti d’Iran e sfarzosi tulipani.
Il pane è un prezioso dono di un giorno ignoto
ma le ombre che lasciano le ricchezze
si estendono più lunghe delle innumerabili
rive del fiume Mekong
ombre racchiuse nei sogni più succulenti
che concedono vite e giornate gaudenti.
Speranza e volontà di ricchezze
mai intristirono cuori concreti.
Le cinque poesie sono tratte dalla silloge “I canti di un pellegrino”, Booksprint Edizioni, 2024.
—
Yari Lepre Marrani è poeta e scrittore. Nato e vissuto a Milano, lavora come giornalista culturale attento ai fenomeni storici e consulente legale iscritto a diversi albi professionali. Collabora con il quotidiano l’Avanti! Su cui cura una rubrica di carattere storico, con il Centro Studi Machiavelli, Notizie Geopolitiche e la Voce Repubblicana. È laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e, per anni, ha esercito la professione di Legal Credit Collector. Nel corso della sua vita ha affrontato molte prove emotive che hanno acuito la sua sensibilità già fortemente sviluppata sin dalla nascita. Il viaggio nella scrittura inizia prima dell’Università quando ha iniziato a collaborare con recensioni e poesie al quotidiano “L’Opinione delle Libertà” (2000). Da settembre 2023 è tra i poeti di WikiPoesia al seguente link: https://www.wikipoesia.it/wiki/Yari_Lepre_Marrani
in copertina Wassily Kandinsky – Murnau Kohlgruberstrasse