Bellini International Context – Orchestra Scontrino, il 24 settembre al Teatro Sangiorgi di Catania

Un viaggio raffinato tra belcanto, virtuosismo e nuovi orizzonti musicali. È questa la preziosa offerta musicale che l’Orchestra amatoriale “Vincenzo Scontrino” propone nell’ambito del Bellini International Context, il festival promosso dalla Regione Siciliana-Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, in sinergia con importanti partner istituzionali e culturali.
Si deve in particolare al Teatro Massimo Bellini la volontà di produrre un evento che s’inserisce con una specifica connotazione tra gli appuntamenti della kermesse dedicata al Cigno catanese. La qualità dell’Orchestra “Scontrino” conferma infatti il valore dell’impegno amatoriale come autentica espressione culturale, qui alimentata dalla passione, dal talento e dal desiderio di esplorare la musica in tutte le sue forme.
Fissato per mercoledì 24 settembre alle ore 21 al Teatro Sangiorgi, il concerto vanta la partecipazione di artisti di chiara fama: sul podio Marco Odoni, solisti Nicola Malagugini al contrabbasso (nella foto in copertina), l’oboista Riccardo Pappalardo e il soprano Mirna Kassim.
Ad aprire il programma è proprio Vincenzo Bellini, con il Concerto per oboe e orchestra, composto nel 1823 durante gli anni di formazione al Conservatorio. È l’unico esempio sopravvissuto della sua produzione concertante, dove l’oboe canta come una voce lirica, tra eleganza belcantistica e delicatezza strumentale.
A seguire, la meno nota ma affascinante Sinfonia in Re, una pagina giovanile che rivela ancora la sensibilità del compositore etneo. Articolata secondo il modello dell’ouverture d’opera, la partitura alterna lirismo e brillantezza orchestrale, lasciando già intravedere quella cantabilità che renderà il suo autore celebre nel mondo. E sarà trasposta anche in mirabili trascrizioni.
Ed è proprio la melodia infinita del Nostro ad essere rivisitata da Giovanni Bottesini nella delicata Fantasia sulla Sonnambula, in un sentito omaggio a uno dei capolavori belliniani più amati. La virtuosistica parafrasi operistica esalta le possibilità espressive del contrabbasso, strumento di elezione dello stesso Bottesini. Composta nel 1856, rivela un perfetto equilibrio
tra cantabilità, arditezze tecniche e spirito teatrale, rendendo omaggio alla grazia melodica belliniana attraverso la voce profonda dello strumento.
Spazio anche alla contemporaneità con un’inedita composizione di Salim Dada, autore algerino che coniuga linguaggi moderni e suggestioni mediterranee. Considerata dalla critica un ponte tra
Oriente e Occidente, la sua musica è spesso interpretata come un messaggio di pace e di dialogo tra il mondo arabo-musulmano e l’Europa. Lo conferma Shut … we are killing, suggestiva creazione qui presentata in prima assoluta, per un empatico dialogo tra culture, coerente con lo spirito cosmopolita del festival.
In chiusura, la Sinfonia n. 8 in si minore di Franz Schubert, la sua “Incompiuta”, di cui restano due movimenti di struggente intensità emotiva, rimasti tra le pagine più enigmatiche e toccanti
della storia della musica. Composta nel 1822, la sinfonia resta incompleta senza un motivo ufficialmente accertato: alcuni studiosi ipotizzano che Schubert abbia abbandonato il lavoro per insoddisfazione, altri che la considerasse conclusa così, con quei due soli movimenti densi di lirismo e tensione. Una sinfonia sospesa, che con le sue atmosfere intime e i contrasti drammatici anticipa sensibilità novecentesche, lasciando un senso di misteriosa bellezza che ancora oggi affascina interpreti e ascoltatori.