Con l’arrivo dell’autunno, il Teatro Massimo Bellini riaccende i riflettori sulla stagione lirica 2025, confermandosi centro vitale della scena musicale italiana. Sulla scia del grande successo dei vari titoli in cartellone, sono infatti già tutte sold out le sette recite che dal 17 al 25 ottobre vedranno in scena Don Pasquale di Gaetano Donizetti, uno dei massimi esempi di opera buffa ottocentesca, portato in scena con un allestimento di altissimo livello, capace di restituire tanto la freschezza comica dell’opera quanto la sua profonda eleganza musicale.
Come sottolinea il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: “L’allestimento di Don Pasquale rappresenta molto più di un omaggio al grande repertorio del melodramma italiano: è una celebrazione della musica come teatro vivente, un’occasione per il pubblico di ogni età di riscoprire l’arte lirica nel suo lato più affascinante e al tempo stesso accessibile a tutte le fasce di pubblico, grazie ad un’offerta di altissima qualità artistica e a prezzi invariati e contenuti.”
La stessa linea direttrice guida la campagna abbonamenti in corso per la nuova stagione annunciata per il 2025-26, che propone in un serrato calendario due distinti cartelloni: opere e balletti, sinfonica e recital. Lirica e danza prevedono i titoli operistici e i balletti più amati dalle platee mondiali: in programma I puritani di Bellini, Aida di Verdi, Carmen di Bizet, Andrea Chénier di Giordano, La vedova allegra di Lehár, La bella addormenta sulle musiche di Čajkovskij, Sogno di una notte di mezza estate su quelle di Mendelssohn, con interpreti di eccezione come Jessica Pratt e Dmitry Korchak, per non citare che alcuni nomi. Altrettanto ricca la sequenza dei concerti con virtuosi come i violoncellisti Giovanni Sollima e Mario Brunello e il pianista Francesco Nicolosi. Il diritto di prelazione scade il 18 ottobre per la stagione di concerti e recital e il 30 novembre per quella di opere e balletti.
Torniamo all’appuntamento con Don Pasquale. L’allestimento, che abbina eleganza visiva e precisione tecnica, è quello storico del Teatro Regio di Torino firmato da Ugo Gregoretti, raffinato intellettuale e regista teatrale e cinematografico, scomparso nel 2019. La sua regia viene ripresa da Giandomenico Vaccari, che ne rispetta e valorizza la visione ironica ma mai caricaturale. Orchestra, coro e tecnici sono quelli dell’ente lirico catanese. Sul podio il giovane talento Riccardo Bisatti, tra i direttori più promettenti della nuova generazione, maestro del coro Luigi Petrozziello. Scene e costumi sono di Eugenio Guglielminetti, le luci di Gaetano La Mela.
A impreziosire la produzione è un cast d’eccellenza, che alterna artisti di solida esperienza a nuove voci in ascesa. Nel ruolo del protagonista Don Pasquale si alterneranno i bassi Dario Russo e Giovanni Romeo, in quello del giovane e innamorato Ernesto i tenori Jack Swanson e Giulio Pelligra. Norina, figura femminile centrale dell’opera, prende vita grazie ai soprani Marina Monzò, Federica Foresta e Giuliana Di Stefano, tutte dotate di brillantezza vocale e presenza scenica. Nei panni del dottor Malatesta si succederanno i baritoni Nikolai Zemlianskikh e Paolo Ingrasciotta, mentre Dario Giorgelè interpreterà il Notaro.
Andato in scena per la prima volta a Parigi, al Théâtre-Italien, il 3 gennaio 1843, Don Pasquale rappresenta il culmine della maturità artistica di Donizetti nel genere comico. Si tratta della sua ultima opera buffa, composta in un momento di grande successo internazionale e nel pieno di una carriera ormai affermata in tutta Europa. L’opera è spesso considerata come una “commedia dell’arte in musica”, ma arricchita da una scrittura orchestrale moderna, una delicatezza psicologica non comune nel genere buffo e una struttura drammaturgica perfettamente calibrata.
Il libretto ha una genesi affascinante e complessa. Formalmente attribuito a “M. A.” (sigla dietro cui si celerebbe Michele Accursi, o usata come copertura), il testo è stato redatto in gran parte da Giovanni Ruffini, esule mazziniano e intellettuale ligure, su esplicita richiesta di Donizetti. Tuttavia, il compositore impose numerose modifiche, intervenendo direttamente sulla drammaturgia e sulla versificazione. Tali modifiche furono così profonde che Ruffini chiese espressamente di non vedere il proprio nome sul libretto. A complicare ulteriormente la questione, Don Pasquale riprende quasi integralmente la struttura e il soggetto del libretto di Angelo Anelli per l’opera Ser Marcantonio di Stefano Pavesi, andata in scena a Milano nel 1810. In questo senso, Donizetti si muove tra riscrittura, adattamento e invenzione originale, confermando il suo straordinario talento di architetto drammatico oltre che di compositore. Il libretto affronta così con ironia e finezza il tema del matrimonio senile e del capriccio amoroso, costruendo una trama fatta di travestimenti, inganni e giochi teatrali. Il protagonista, Don Pasquale, è una maschera tragicomica che incarna il ridicolo dell’anziano autoritario travolto dalla vitalità giovanile.
Dal punto di vista musicale, Don Pasquale è un capolavoro di stile e invenzione. Donizetti padroneggia alla perfezione l’equilibrio tra comicità e sentimento, tra ritmo teatrale e melodia lirica. La partitura è ricca di numeri memorabili, già dalla Sinfonia; il celebre duetto tra Norina e Malatesta “Cheti, cheti, immantinente” è un saggio di contrappunto brillante e virtuosismo vocale; la serenata di Ernesto, “Com’è gentil”, rappresenta uno dei momenti più lirici dell’opera, mentre l’aria di Norina “Quel guardo il cavaliere” fonde ironia e seduzione con acrobazie vocali di notevole effetto.
L’opera si distingue per l’uso sapiente dell’orchestrazione, la freschezza delle melodie e la straordinaria capacità donizettiana di costruire numeri d’ensemble di grande efficacia teatrale.
La drammaturgia, pur muovendosi nei confini della commedia sentimentale, lascia spazio a una riflessione più ampia sul tema dell’autorità patriarcale, sul diritto alla felicità e sul ruolo attivo della donna. Norina, infatti, è una figura moderna e consapevole, che orchestra con intelligenza e humour la beffa ai danni del vecchio Don Pasquale. Grazie a un’eccellente compagnia vocale, una re
gia intelligente e una direzione musicale sensibile, questa produzione si presenta come uno degli eventi più attesi della stagione autunnale catanese.
Il Teatro Massimo Bellini, con la sua programmazione ambiziosa e la cura nei dettagli artistici, si conferma ancora una volta pilastro della cultura musicale italiana e punto di riferimento per gli amanti della lirica.
Info:teatromassimobellini.it
Don Pasquale
Musica di Gaetano Donizetti
Dramma buffo in tre atti, su libretto di Giovanni Ruffini
Direttore Riccardo Bisatti
Regia di Ugo Gregoretti ripresa da Giandomenico Vaccari
Scene e costumi Eugenio Guglielminetti
Maestro del coro Luigi Petrozziello
Luci Gaetano La Mela
Direttore Allestimenti Scenici Arcangelo Mazza
Allestimento del Teatro Regio di Torino
Don Pasquale Dario Russo/ Giovanni Romeo
Ernesto Jack Swanson/Giulio Pelligra
Norina Marina Monzò/Federica Foresta/Giuliana Di Stefano
Dottor Malatesta Nikolai Zemlianskikh/Paolo Ingrasciotta
Un notaro Dario Giorgelè
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Bellini
Prima rappresentazione
Venerdì 17 Ottobre
alle ore 20:30 (Turno A)
Repliche
Sabato 18 Ottobre
alle ore 17:30 (Turno R)
Domenica 19 Ottobre
alle ore 17:30 (Turno D)
Martedì 21 Ottobre
alle ore 17:30 (Turno S1)
Mercoledì 22 Ottobre
alle ore 20:30 (Turno B)
Giovedì 23 Ottobre
alle ore 17:30 (Turno S2)
Sabato 25 Ottobre
alle ore 17:30 (Turno C)