è forse (scrivere) per inventarsi a stare
lo spazio senza luogo (da abitare) dove
già canta il gallo presso la mattina
dunque del tempo ho una figura ad arco
incline a tramontare
ma so di non sapere il punto
da dove tirerà (l’imprecisione) il segno
più prolungato quanto più lontano (appare)
mentre identico il tempo che scompare
(scrivere allora) senza rimanere (né mi affretto)
a consumare pasti alla memoria :
mi rappresento ciò che (voglio) vuole
sguardo attempato sotto le stesse suole
Luciana Riommi
Luciana Riommi (a Roma dal 1945) da oltre trent’anni ascolta esistenze altrui, che accompagna per un certo tratto; da sempre è impegnata ad affermare la dignità della persona, contro la banalizzazione e la volgarità imperanti, contro ogni forma di violenza culturale, psicologica e fisica. Ama l’arte in tutte le sue declinazioni.
Ha pubblicato con la Fermenti Editrice la raccolta di aforismi, poesie e racconti 3 d’union insieme a Giovanni Baldaccini e Antòn Pasterius. Suoi testi sono presenti in rete sulla rivista “l'EstroVerso” e sui blog: “Il giardino dei poeti”, “Neobar”, “Il blog di Miglieruolo”.
Cura il blog personale “leggere riflettere scrivere”.
Una risposta