#1Libroin5W.: Andrea Accardi, “Frattura composta di un luogo. Frattura composta di un nome”, Ladolfi Editore.

#1Libroin5W.:

Chi?

Direi che il protagonista è innanzitutto un luogo, restituito, soprattutto a me stesso, pezzo per pezzo (da qui il primo titolo). E poi una serie di personaggi, per lo più molto giovani, universitari, che dentro quello spazio “fanno cose, vedono gente”.

Cosa?

Davvero l’urgenza (un’urgenza piuttosto carsica, che ci ha messo anni a concretizzarsi) era quella di fare i conti con un posto in cui ho vissuto molto tempo fa, e che ha evidentemente cambiato qualcosa nel mio modo di guardare la realtà (o piuttosto ha attivato, potenziato un modo che era già mio). Poi questa cartografia raggelata si è agganciata quasi spontaneamente a un trauma che è un po’ un cliché narrativo (a un certo punto nella cittadina scompare una ragazza), ma che per me si collega evidentemente a qualcosa di molto personale, e quindi perché non sfruttarlo. Peraltro in quella cittadina reale apparivano spesso cartelli di missing, di adolescenti scomparsi nella regione intorno, ed erano come segnali di minaccia che turbavano l’idillio di quell’universo chiuso. Poi nel libro succede ovviamente anche altro, ad esempio si attende con una certa confusa trepidazione l’arrivo di un filosofo che parlerà all’università.

Quando?

Molti anni dopo, quell’aspetto biografico è stato “agitato” da un’esperienza di fruizione artistica tra le più sconvolgenti ed entusiasmanti che abbia mai fatto, cioè la visione, molto in ritardo, di Twin Peaks, nel 2016. Due posti piccoli e chiusi all’esterno, dove può accadere e accade la tempesta in un bicchiere. Va da sé che in questi luoghi minacciati dal fuori per me è in gioco anche e soprattutto un problema con il tempo, per così dire reificato in uno spazio. Sono passati altri due, tre anni dalla visione della serie e poi finalmente ho cominciato a scrivere, quasi per caso, mentre ero in viaggio, i frammenti della prima sezione del primo libro. I due libri sono nati e usciti a pochi mesi di distanza, settembre 2019 e marzo 2020 (giocando, li ho chiamati Twin Books), e un anno fa un volume (questo che presento) li ha riuniti, sempre con Ladolfi Editore.

Andrea Accardi
Andrea Accardi

Dove?

Il luogo letterario è appunto questa cittadina universitaria del Nord Europa, di cui non occorre dire il nome. La scrittura è avvenuta invece, come era forse necessario, da una distanza molto grande di tempo e di spazio.

Perché?

PERCHÉ È GENIALE, PUBBLICODIMMERDA!!! Niente, volevo solo citare due volte Moretti. Mi chiedi (nella parentesi esplicativa che ho cancellato) perché ai lettori potrebbe piacere questo libro. Boh, forse perché si sente che la lingua della scrittura batte veramente dove un dente duole, e duole molto, proprio come rapporto che non funziona con il mondo. Ma questo lo direbbe quasi chiunque per il proprio libro, quindi ciao.

 

 

scelti per voi

 

Capitolo I

La cittadina è stata costruita negli anni settanta, interamente per i pedoni, tutta salite e discese, scalinate e scivoli.
Di notte le luci delle auto fuori del perimetro mostrano però l’inganno.

Capitolo II

Ogni quartiere ha tutto per una vita dignitosa e solitaria, lavanderie automatiche, farmacie, piccoli market. Da George trovi tutto a buon prezzo.
Ci sono poi strade dai nomi favolosi, come piazza Magritte o via dei cavalli bianchi, ma anche lì la vita sembra svolgersi regolarmente.

Capitolo III

L’università risulta prestigiosa e frequentata da molti studenti stranieri. La popolazione è quindi prevalentemente giovane e in apparenza allegra, dedita ai libri, al bere e nei casi migliori a una robusta fornicazione.
Gli appartamenti da sotto si assomigliano tutti, hanno mattoni rossi e ringhiere di ferro. Risate e luci si alternano a penombre soffuse per consumare scopate o serie tv.
Si parla soprattutto di cose che dovrebbero avvenire e non avvengono.

 

Andrea Accardi, presenta “Frattura composta di un luogo. Frattura composta di un nome”, con Antonia Lanza, domani, sabato 3 giugno, dalle 17:30 alle 19:00, alla Mondadori (Bookstore, Piazza Roma), di Catania.

 

in copertina Andrea Accardi a Louvain (foto di Filippo Cocchi, 2022)

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