L’autore, Nicola Cinquetti
Chi?
Protagonista del libro è Generoso, un giovane abitante dell’isola di Calibella. Il nome lo definisce: Generoso è un’anima pura, che trova del tutto naturale mettere a disposizione quello che possiede e quello che sa fare per rendere gli altri più felici. Nella sua disarmante semplicità, la sua logica di vita risulterà dirompente e vincente nel momento in cui si confronterà con la capricciosa volontà di affermazione e di appropriazione del principe Marcello, che regna sull’isola.
Cosa?
Io penso che la forma primaria di relazione con il mondo e con la vita, per un bambino, sia il gioco. Di qui, i miei libri per bambini tendono sempre a proporsi come dei giochi, per cui il senso del libro va ricercato prima di tutto nell’esperienza giocosa che cerco di offrire al lettore. In Generoso, in particolare, la storia si sviluppa a partire dalla passione per i giochi di costruzione, che diventano occasione di invenzione narrativa e fantastica. Detto questo, è possibile rintracciare nella storia, volendo, anche spunti relativi a “temi forti”: i diritti dell’infanzia, il rispetto dell’ambiente, la convivenza tra le persone, la difficoltà di conciliare le diverse volontà, la fatica di governare per il bene di tutti.
Quando?
L’idea di fondo del libro – il personaggio di Generoso – mi è venuta qualche anno fa, ma la stesura si è compiuta tra la primavera e l’estate dell’anno scorso, il 2022, quando finalmente ci stavamo lasciando alle spalle la pandemia. E forse questo desiderio di rinnovamento e di rinascita che si percepisce dentro la storia dell’isola di Calibella risente in qualche misura di quella stagione di ritorno alla normalità.
Dove?
Questo libro, come tanti miei libri, affonda le sue radici nei miei giochi di bambino, nel gusto del gioco che ha reso felice la mia infanzia. Ma nasce anche nella mia esperienza di lettore, bambino e adulto. Senza scomodare libri monumentali, come l’Idiota di Dostoevskij, vorrei citare un paio di bellissimi libri per ragazzi: Koatti di Aquilino, un libro ambientato in un deposito di macchine da rottamare, e Il maestro Bora di Donatella Ziliotto, dove il protagonista è un’altra anima candida.
Perché?
La ragione di fondo per cui io leggo un libro di narrativa è tutta nella gioia di leggere che ne posso ricavare. Ecco, al di là dei temi trattati, la risposta alla domanda – perché leggere questo libro? – non può essere che questa: la speranza di offrire ai lettori un’esperienza di lettura gioiosa.
L’illustratore, Francesco Fagnani
Chi?
Il primo disegno, che ha poi suggerito il tono al resto del libro, è stato per la copertina. Ho pensato di mettere in scena un incontro fra personaggi, il principe e Generoso, in apparenza molto diversi fra loro ma, in qualche modo, speculari. Così, un po’ per gioco, ho provato a riprendere le figure e i gesti della “Visitazione” di Pontormo, un dipinto che avevo rivisto proprio quella mattina, pieno di mistero, con una simmetria immobile ma dinamica e piena di energia. Uno scherzo, e certo del quadro non è rimasto molto… ma il lavoro è partito così.
Cosa?
l testo mi è piaciuto subito, in particolare per il personaggio di Generoso, un carattere anomalo che esce dalle convenzioni della letteratura per ragazzi. Ho solo cercato di divertirmi a presentare il mondo in cui si svolgono gli eventi: un’isola non meglio specificata, senza un carattere geografico preciso. Per cui ho immaginato un ambiente un po’ astratto e con una palette ridotta. In particolare, per i personaggi ho badato all’umanità delle espressioni, a volte mettendoli in posa in ritratti quasi all’antica, per dare il senso di un racconto fuori dal tempo, come un piccolo classico.
Quando?
Quando mi propongono un testo, a meno che non sia proprio molto lontano dalle mie corde, il primo impulso è la curiosità di scoprire come potrò lavorarci: all’inizio non so mai dove si andrà a parare. Direi che mi metto in una posizione di servizio. Penso di essere abbastanza eclettico e il dialogo con ogni testo suggerisce esiti diversi, dal segno, al colore, alla composizione, al ritmo, insomma allo stile. Mi prendo la libertà di giocare fra detto e non detto. Penso che ogni racconto abbia anche una sua “logica parallela” e che sia interessante trarne le conseguenze, spesso inaspettate, sul piano delle immagini.
Dove?
Semplicemente le idee sono nate da ciò che mi evocava il testo, in modo molto immediato, con prove e ripensamenti, e anche da un confronto con l’autore, in questo caso a distanza (spero di conoscerlo presto!), e mediato da editore, curatrice e grafica.
Perché?
Per me questo libro ha un tratto di leggerezza rinfrescante, magari anche un po’ straniante rispetto alle narrazioni consuete. Mi pare porti i lettori a un’avventura di emozioni che appassiona senza edificare, senza voler insegnare. E il personaggio principale, con la sua ingenuità che diventa forza sicura, è il compagno ideale di questo viaggio. Spero che le illustrazioni facciano da contrappunto armonico a queste vicende, che aiutino il fluire del racconto e ne colgano lo spirito. Sarebbe bello se contribuissero a rendere i personaggi amici, com’è successo a me.
—
Nicola Cinquetti – Veronese, laureato in Filosofia e Pedagogia, insegna Storia e Filosofia in un liceo. Autore di testi in prosa e in rima caratterizzati da uno stile poetico e ironico, nel 2020 ha ricevuto il Premio Andersen come miglior scrittore. La sua collaborazione con Lapis è cominciata nel 2001, quando è stato pubblicato Il dono della farfalla. La sua riscrittura dell’Odissea, illustrata da Desideria Guicciardini, ha vinto il premio Biblioteche di Roma 2016.
Francesco Fagnani – Nato a Merano nel 1965, inizia a lavorare come autore e disegnatore satirico sul settimanale Cuore. Collabora con Linus, Il Clandestino e il manifesto, Amnesty International, WWF, CGIL, LAV, Associazione Hamelin e molti altri. Oggi si dedica a diversi ambiti dell’illustrazione, indagando il confine tra fumetto, graphic design e ogni altra forma di comunicazione narrativa, e pubblicando con i più importanti editori italiani.