Art evolution presenta “Orizzonti perduti”, omaggio al Maestro Franco Battiato a cura del “Guarnieri ensemble” che si terrà il prossimo 13 agosto alle ore 20.30 nella splendida cornice del Loggiato del Sinatra di fronte alla Basilica di Santa Maria maggiore a Ispica (Ragusa). Questo è uno dei luoghi più belli e ricco di storia della nostra Sicilia, scelto non a caso, perché proprio qui Franco Battiato girò il suo primo film “Perduto amor” il cui filo conduttore è la sua vicenda autobiografica che gli valse il conferimento della cittadinanza onoraria. Ideatore di questo evento attesissimo il maestro Giuseppe Guarnieri: «Abbiamo voluto tributare un omaggio commosso e sincero a colui che non amava essere definito maestro e celebrarne la vita, le opere, la musica, l’arte e il pensiero. Il progetto “Orizzonti perduti” è un viaggio a ritroso nel tempo, un percorso musicale e narrativo che superando correnti gravitazionali fa vibrare l’essenza artistica unica e inconfondibile di Franco Battiato. Prendendo spunto dall’omonimo album dove il tema autobiografico del ricordo si intreccia alla critica del mondo occidentale. Lo spettacolo viaggia su due binari altalenanti fra il racconto dei momenti determinanti e di svolta della sua carriera artistica e i brani, le composizioni musicali che l’hanno contrassegnata sfociando poi nella ricerca spirituale».
Da sottolineare che “Orizzonti perduti” è il terzo omaggio all’artista scomparso. L’anno scorso infatti “Art evolution” ha presentato “Mondi lontanissimi” uno spettacolo-concerto che è stato uno dei fiori all’occhiello della kermesse “Etna in scena” svoltasi a Zafferana Etnea. E proprio in quest’occasione il maestro Guarnieri aveva sottolineato che «“Mondi lontanissimi” costituiva la versione rinnovata di “Invito al viaggio” uno spettacolo nato nel 2016 per omaggiare Franco Battiato vivente e che per 5 anni è stato portato in tour per tutta la Sicilia e lo stesso Battiato ne era a conoscenza e aveva espresso a persone a lui vicine la sua approvazione: «La mia musica è a disposizione di tutti e tutti la possono reinterpretare». Una grande soddisfazione per l’associazione “Art evolution” che ha promosso questo nuovo momento evocativo di grande spessore culturale fatto di pensieri musiche e parole e dove protagonisti oltre al maestro Guarnieri talentuoso pianista che ha curato da vero frontman orchestrazione e arrangiamenti saranno: l’attore e musicista Alessandro Romano (chitarra e voce), i maestri Teresa Lombardo (1 violino), Nadia Tidona (2 violino), Jascha Parisi (violoncello) e l’attore e narratore Giovanni Peligra che con la sua voce vibrante e calda scandirà i momenti di questa storia infinita e creerà un contatto emozionale con il pubblico rendendo lo spettacolo interattivo. Le note suggestive e penetranti dell’ensemble creeranno un’atmosfera magica e dove il pubblico sarà proiettato in questo viaggio, accompagnato quasi per mano alla scoperta del grande Battiato. «Partiremo dal 1983 – spiega Giovanni Peligra – anno di pubblicazione di “Orizzonti perduti” poetico e suggestivo, uno degli album più intimi di Battiato. Il tema costante è il confronto tra una società moderna colpevole di aver allontanato l’uomo dal contatto con se stesso. Da una parte Milano una realtà metropolitana alienante dove Franco abitava ormai da ben 18 anni e che meditava da tempo di lasciare e la Sicilia, magica terra natale, meta da ritrovare e riscoprire. Più aumenta la solitudine nella società, e più la musica diventa indispensabile per lui. Poi passeremo al futuristico “Mondi lontanissimi” del 1985, un colorato affresco di come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza abbia raggiunto e conquistato le stelle. Andremo indietro al 1978, uno spartiacque nella vita e nella carriera di Franco Battiato in cui termina la sperimentazione musicale e comincia a lavorare a quella che poi sarà considerata una specie di trilogia pop, col suo stile inconfondibile. Negli anni ‘70 la sua espressione musicale si era svolta attraverso materiali sonori sofisticati, di ricerca, o comunque poco popolari. Poi ad un certo punto ha cominciato ad usare un linguaggio che andasse direttamente alla gente ricettiva ormai per farsi catturare da canzoni spesso trascinanti e orecchiabili, ma con un linguaggio sempre forbito e ironico. Nel 1988 “Fisiognomica” è una sterzata decisa verso momenti di spiritualità: per la prima volta argomenti delicati e profondi quali la ricerca del sacro vengono affrontati senza pudori, con semplicità e poesia al tempo stesso, le melodie sono ricercate e non facili da ascoltare». Insomma dei passaggi narrativi corredati da un ricco bagaglio musicale dove troveranno posto canzoni come “Centro di gravità permanente”, “Cuccuruccucu”, “La stagione dell’amore”, ”La cura” e tanti altri successi.