da “Quasi madre” di Rita Pacilio

In questi anni c’è stata bufera e poesia
lì ad aspettarci tra il peso del risveglio
e i commenti sul morto della giornata.
Ti ho raccontato due bugie di seguito
cercando di ingannarti come fosse
la favola eterna della nostra estate.
A me viene da piangere a vederti stesa
ho timore di non riuscire ad abbracciarti
ancora scuoti la testa seguendo
il pellegrinaggio fino alla cella chiusa.
Alzo la mano per darti il mio saluto
a tutti apri le reliquie della pupilla severa
intanto si gela l’aria senza voltarti.

 

In Quasi madre – Pequod, Collana Rive – Rita Pacilio si incammina nei meandri dell’animo umano per trovare risposte e soluzioni ai rapporti difficili e complessi tra madre e figlia. […] Non è sempre facile condividere la “cronaca” di un rapporto personale dalle ragioni di poesia. Che dicevamo calma, posseduta da un proprio mattino che cerca d’indovinare il giorno, anche se con queste affermazioni non intendiamo semplice e tanto meno banale, considerandola invece come il naturale lascito ai propri lettori, invitandoli a completare il non-detto: un dolore non inventato, una sottile rivolta nei confronti del vivere, una contro-proposta di possibile felicità affidata alla propria opera, che è uno dei grandi lasciti che la difficoltà della poesia contemporanea ha lasciato in eredità a ognuno di noi per essere compartecipi a una ragione comune di scrittura e della sua interpretazione: (Ci vuole fegato per fingersi vivi / entrare e uscire dal vento che trasalisce), che resta, probabilmente, la forma più alta di rispetto nei confronti del proprio lettore.

[…] dalla postfazione di Piero Marelli.

Rita Pacilio (Benevento, 1963) è poeta e scrittrice. Sociologa di formazione e mediatrice familiare di professione, da oltre un ventennio si occupa di poesia, musica, letteratura per l’infanzia, saggistica e critica letteraria. Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. È stata tradotta in nove lingue. Sue recenti pubblicazioni: Gli imperfetti sono gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il suono per obbedienza, Prima di andare, La principessa con i baffi, L’amore casomai, La venatura della viola, Cosa rimane, Pretesti danteschi per riflettere di sociologia, Quasi madre. 

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