Giovanna Nastasi. “L’innesto” dei sensi.

L’attesa è condizione di aspettative nutrite da segnali inviati e ricevuti, è pazienza propedeutica al compiersi del desiderio, forma di accettazione utile al maturarsi degli eventi; l’attesa è disposizione alla fiducia che si compirà l’incontro con l’altro in corpo e anima e sensi in un luogo/non luogo /nel tempo sottratto/alle lancette/e sarà come rivedere/scintille/ di una nuova luce. Nel libro di poesie di Giovanna Nastasi L’innesto (Edizioni Novecento, 2023), il tempo è sospeso in un eterno presente e lo spazio è il corpo e contemporaneamente è la parola, sicché l’elemento fisico, materiale, unito al soffio d’una parola poetica che evoca e invoca in forma di preghiera laica e sensuale, predispone in cerchio la danza del corteggiamento d’amore, propiziatoria all’amore soprattutto. Versi, strofe, interrogativi d’una bocca appena schiusa, pronta ad accogliere, cogliere lo stupore, la gioia tra le righe/nei pensieri/negli istanti di piacere/nell’attesa di/ un tempo mai sazio. Bocca, dunque, anzi bocca-luogo intimo di nascita e rinascita del bacio come della parola stessa, che nei versi di Nastasi rivela volitività e consapevolezza: Ti voglio baciare/e tu?/Anche./Allora?/ Incontriamoci/ a metà respiro. Già il titolo della raccolta prefigura la messa a dimora e dunque l’attecchimento della parte mancante, del suo radicarsi in profondità dopo il tempo di un’attesa aperta/ di un non luogo/d’imprecisa lontananza o più vicino, nelle infinite possibilità/ del giorno oppure o anche quando la notte è più dura/e il sonno puntualmente in ritardo e il pensiero dell’altro fiorisce, gemma in continuazione per riempire il silenzio. La cifra che domina questo libro è la lentezza, l’ondoso approssimarsi all’evento, un prendere tempo, il non avere fretta a realizzare il gioco della seduzione amorosa, e dunque amplificare il piacere della fusione, anche attraverso sensuali parole che uniscono e accerchiano, come esplicita  “Una grammatica erotica”, poesia della sezione “Il giardino”,  tra le più significative e coinvolgenti del libro: Abbracciami/con sillabe/baciami/e di virgole ricoprimi/puntini di sospensione /(…)/ ogni punto interrogativo/ sia una domanda aperta. In questo senso il registro linguistico di Giovanna Nastasi, lineare, semplice, si configura alla stregua di un moderno Cantico dei Cantici a ruoli rovesciati: lei-amante di un amato cui rivolgere instancabilmente l’invito Fai eucarestia/con il mio corpo. /Prendimi/accoglimi /scioglimi/in bocca/ a poco a poco.

Nota biobibliografica

Giovanna Nastasi (Carlentini-Sr, 1972) vive e insegna a Catania. Ha pubblicato i libri di poesia Cenere (Edizioni Novecento, 2004), e Colloqui (premessa di Nicolò Mineo, Arte in circolo, 2010). Ha scritto inoltre il pampleth Diario di un precario (2010) ed è anche autrice di testi teatrali, tra cui Tommaso (2002), e dei romanzi Frammenti di una confessione erotica (2016) e Le stanze del piacere (2018) 

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