IL RITO DELLA LUCE (SOLSTIZIO D’INVERNO)

Si rigenera nei giovani la necessità spirituale per un futuro che trova il suo nutrimento nella condivisione di pensiero e nella conoscenza. Diecimila studenti partecipano al Rito della Luce-Solstizio d’inverno che quest’anno Librino consegna alla città. Il Rito sarà accolto al liceo Boggio Lera, in via Vittorio Emanuele 346, nei giorni 19, 20, 21 e 22 dicembre 2013 (dalle ore 18.30 alle 22). È un percorso di suggestioni e immagini. Un percorso nella bellezza, intesa come momento essenziale di elevazione dalle semplici passioni umane. Nel solstizio d’inverno, giorno in cui la luce raggiunge lo Zenit ai Tropici e nel nostro emisfero, quello boreale, si registra la giornata più corta dell’anno. Ma il giorno seguente la luce trionfa sul buio e dalla fine si torna al principio: la luce è, quindi, simbolo di rinascita circolare, un’occasione unica per ribadire che bisogna guardare sempre oltre e andare verso una nuova vita. Il Rito della Luce-Solstizio d’inverno lo scorso anno ha avuto la sua genesi nel cuore di Librino, quartiere periferico della città, dove la Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte da oltre quindici anni dedica il proprio impegno sociale e culturale, un quartiere che ha trovato nell’arte e nella poesia il suo nutrimento per la rinascita. È lo stesso viaggio che prosegue verso il centro della città di Catania. Un viaggio realizzato per e con gli studenti delle scuole del nostro territorio che si confrontano attraverso il nobile strumento dell’arte. Per loro e con loro si organizza Il Rito della Luce che segna l’inizio di una nuova epoca, in cui il valore spirituale, della conoscenza e della cultura vincono sul buio del consumismo e sulla caduta dei valori etici e morali.

I giovani di Librino hanno compreso così che la conoscenza è il valore più potente della nostra società contemporanea, un valore che si alimenta, valorizza, cresce e si amplifica nella “condivisione”. I giovani scelgono la cultura e il sapere diventando consapevolmente testimoni e protagonisti di un nuovo percorso. È proprio nella consegna della conoscenza l’anima del Rito. Gli studenti sono, quindi, i grandi protagonisti di questa opera artistica. La scuola è un luogo sacro e inviolabile nel quale si esprimono e si formano, anche spiritualmente, i cittadini di domani: coraggiosi, liberi, politicamente onesti e responsabili. Tutto il mondo della scuola, di ogni ordine e grado, a partire da quella primaria in cui le giovani coscienze sono al massimo della loro ricettività, è il motore del Rito della Luce, un evento che vuole rappresentare, per dirla con le parole di Antonio Presti, una “macchina universale per restituire emozioni in un viaggio energetico di forza centrifuga e centripeta”.

È qui che, per quattro sere, gli studenti, ambasciatori di questa importante missione – insieme agli artisti, ai musicisti, ai poeti, alle associazioni, ai cittadini – si riuniranno per proteggere e consegnare la “luce della conoscenza”. La Fondazione promuove l’attenzione ai processi formativi per la loro incidenza nell’acquisizione di saperi e competenze e anche nell’educazione alla bellezza, alla convivenza, alla tolleranza, alla socialità dell’esistenza. “Mai come in questo momento credo che il mondo abbia bisogno di una luce ri-generatrice. La luce è vita, cultura, futuro”. Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, invita 50 scuole della città di Catania e provincia, di ogni ordine e grado, 30 associazioni culturali e di volontariato e oltre 500 artisti (performer, poeti, musicisti, danzatori, gruppi etnici, associazioni, teatri e compagnie teatrali) a vivere insieme un’esperienza non soltanto artistica ma dalla forte valenza etica, civile e morale. La scuola diventa così “tempio della conoscenza”, luogo dove ogni forma di arte può convivere per rendere omaggio alla Bellezza. Poesia, musica, danza, recitazione arricchiranno gli antichi spazi della scuola Boggio Lera resi preziosi dai mandala realizzati dalle oltre cinquanta scuole di Catania e provincia e da vari artisti che utilizzeranno materiali poveri, bianco su bianco, come pietre, riso, farina, sale. I mandala, elemento decorativo forte ed evocativo del Rito, sono disegni simbolici universali, strumenti sacri che ci aiutano a riconoscere la scintilla divina presente in ognuno di noi. Chilometri di tulle candido segneranno il percorso lungo i tetti della struttura scolastica anch’essi adornati grazie all’estro creativo e alla fantasia di migliaia di ragazzi. Ventimila candele creeranno un suggestivo itinerario che si snoderà lungo aule e corridoi, quasi a simboleggiare il cammino della vita. Durante le notti del Rito gli studenti leggeranno i loro versi più belli, insieme a quelli di grandi poeti. I suoni e i movimenti ispirati all’energia della luce accompagneranno il visitatore e lo renderanno partecipe, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza con uno spirito volto “all’ascolto”. Pubblico, artisti e studenti sono invitati a vestirsi di bianco, colore che simboleggia la luce, la luminosità e la purezza. Al pubblico è richiesto di condividere con l’ascolto il silenzio di quel cuore, valore universale: solo così diventerà esso stesso opera, e quindi protagonista.

E questo pubblico protagonista può diventare “conduttore di Bellezza”, ergersi a guardiano della conoscenza, diventarne custode assicurando così alle nuove generazioni la continuità del Rito della Luce. La Fondazione Fiumara d’Arte che fino ad oggi l’ha organizzato, curato e sostenuto con grandi sacrifici, grazie all’affettuosa partecipazione di artisti, studenti, insegnanti, dirigenti scolatici, volontari, associazioni che con il cuore hanno voluto dare il loro contributo, vuole affidare ai cittadini il futuro del Rito. Il futuro è il pubblico, è la città. Il Rito della Luce, infatti, si sposterà di anno in anno da una scuola all’altra come in una sorta di abbraccio ideale che coinvolgerà tutti gli studenti in una semina di Conoscenza. Ma solo il sostegno del pubblico può garantire la continuità al Rito, grazie anche a un contributo libero, che sarà gestito dalla scuola ospite, a sostegno delle spese dell’organizzazione dell’evento.  

AntonioPrestiIntervista ad Antonio Presti – Presidente Fondazione Fiumara D’Arte
 

Lo scorso anno il Rito della Luce ha avuto la sua genesi all’Istituto Comprensivo “Campanella Sturzo” di Librino, quartiere dove lei da anni presta il suo impegno. Quest’anno, invece, gli studenti lo consegnano in dono alla città di Catania. Qual è il messaggio che i bambini di Librino vogliono dare?

“È molto bello il valore di questa consegna. I giovani di Librino hanno compreso  che la conoscenza è il valore più potente della nostra società contemporanea, un valore che si alimenta, valorizza, cresce e si amplifica nella “condivisione”. Attraverso il Rito si sono nutriti di bellezza, poesia e cultura e vogliono vivere la sacralità dell’arte insieme a tutti i coetanei della città. I giovani scelgono la cultura e il sapere diventando consapevolmente testimoni e protagonisti di un nuovo percorso. È proprio nella consegna della conoscenza l’anima del Rito. Tutti i giovani hanno bisogno dello stesso nutrimento, desiderano elevarsi a guardiani della conoscenza e del sapere, vogliono riprendersi ciò che gli è stato tolto: la capacità di sognare e di credere nel futuro”. 

L’arte può, quindi, restituire speranza?

“Certamente. Il linguaggio dell’arte, come nel caso del Rito della Luce, accomuna migliaia di studenti con artisti e poeti, si è, tutti insieme, protagonisti di un momento spirituale di confronto. È bello pensare a questo abbraccio dei giovani, a questo senso di accoglienza, a questa condivisione di pensiero, di parola, di valori alti che celebrano l’etica e la morale, il sapere e la cultura. I giovani proteggono, quindi, il loro futuro. E su questo lavoriamo, sulla possibilità di camminare insieme verso un futuro di speranza, attraverso l’arte e la bellezza”.

Perché ha scelto la data del Solstizio d’inverno?

“Il 21 dicembre è il giorno in cui la luce raggiunge lo Zenit ai Tropici e nel nostro emisfero si registra la giornata più corta dell’anno. Ma il giorno che segue, la luce trionfa sul buio, quindi non segna la fine ma l’inizio di una nuova epoca in cui il valore spirituale, quello della conoscenza e della cultura, vince sul buio del consumismo, sulla caduta dei valori etici e morali”.

Il Rito della Luce coinvolge oltre 500 artisti. In che modo?

“I musicisti, gli attori e i performer che, accogliendo l’invito della Fiumara d’Arte, ne hanno condiviso il pensiero, hanno deciso di prendere parte al Rito della Luce con danze, canti celebrativi e sonorità universali, prestando la loro opera a titolo gratuito. All’evento aderiscono alcune tra le più importati realtà artistiche siciliane, che hanno sentito forte l’esigenza di preservare e consegnare alle nuove generazioni la “conoscenza”. I suoni e i movimenti ispirati all’energia della luce accompagneranno il visitatore e lo renderanno partecipe del Rito, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza, con spirito volto “all’ascolto. Voglio ringraziare, affettuosamente, tutti gli artisti che hanno condiviso lo spirito del Rito, offrendo il loro tempo e la loro arte al servizio della Bellezza.”

Saranno coinvolti, inoltre, 10.000 studenti. Quale sarà il loro ruolo?

“Ancora una volta la Fondazione Fiumara d’Arte ha deciso di investire in progetti culturali di eccellenza incentrati sullo studio della poesia coinvolgendo gli studenti in una lunga semina di bellezza. Così durante le quattro notti del Rito i ragazzi  leggeranno i loro versi più belli, quelli che loro stessi hanno composto in dialetto, in lingua italiana o in lingua straniera, insieme a quelli dei grandi poeti, locali e nazionali, intermediari di questa universale “Offerta della parola”. Abbiamo voluto coinvolgere i giovani in un percorso di crescita civile attraverso il linguaggio della Poesia, unica parola pura che nel mondo contemporaneo si è sottratta alla mercificazione e alla speculazione. Sono convinto che solo con la poesia oggi si riescono a contattare particolari stati emozionali. Ogni studente, però, potrà esprimersi anche attraverso vari linguaggi artistici che comprendono la danza, la musica, la gestualità, il canto e il teatro. Gli studenti, inoltre, realizzeranno installazioni artistiche sui tetti e sulle pareti della scuola, e creeranno i mandala, frutto di un percorso formativo che è stato portato avanti in sinergia con gli insegnanti. Nella creazione dei mandala gli studenti sono protagonisti di momenti unici di condivisione spirituale e hanno la possibilità di esplorare l’emozione e l’Universale attraverso l’arte e il lavoro di gruppo. Un viaggio iniziatico di trasformazione, capace di riportare ognuno al suo centro spirituale. Attraverso il linguaggio monocromatico del bianco su bianco, colore di luce e purezza interiore, i mandala saranno emblema di una forza rinnovatrice. Colgo l’occasione per ringraziare affettuosamente tutte le scuole coinvolte nel progetto, i dirigenti, gli insegnanti, e tutto il personale ATA che hanno condiviso e collaborato alla realizzazione del Rito, e spero che questo sia l’inizio di un percorso comune per tutte le scuole della città che si possa perpetuare nel tempo, creando così una nuova generazione che trova il suo senso comune nella protezione della conoscenza”.

Quest’anno lei ha chiesto il contributo libero del pubblico. Perché?

“Fino ad oggi la Fondazione Fiumara d’Arte ha organizzato e curato il Rito della Luce con grandi sacrifici e grazie all’affettuosa partecipazione di insegnanti, artisti, associazioni e volontari. Il Rito nasce alla Campanella Sturzo di Librino e viene consegnato al Boggio Lera di Catania. Questo importante passaggio segna un nuovo cammino: tutte le scuole a turno, di anno in anno, ospiteranno l’evento segnando così un percorso comune nel nome della Bellezza e della Conoscenza. Il Rito, quindi, non appartiene alla Fondazione né ad Antonio Presti, è, invece, dei cittadini, degli studenti, delle scuole, degli artisti. Il Rito è della città. E i cittadini possono quindi condividerlo diventare guardiani della conoscenza a protezione del futuro delle nuove generazioni. Il pubblico può garantire la continuità al Rito grazie anche a un contributo libero, che sarà gestito dalla scuola ospite, a sostegno delle spese dell’organizzazione dell’evento. In questo senso i cittadini possono diventare promotori di una sostenibilità etica che si fonda nella protezione della conoscenza. Inoltre, per il prossimo anno, edizione 2014, la scuola che ha già dato disponibilità ad accogliere il Rito sarà il Liceo artistico Lazzaro”.      

Concluso il Rito della Luce, ci sono altri progetti artistici a cui sta lavorando? 

“In questa fase della mia vita il mio pensiero va al futuro del grande patrimonio artistico della Fiumara. A tutela della conservazione e della valorizzazione delle opere d’arte nascerà l’Accademia universitaria di eccellenza Fondazione Fiumara d’Arte che sarà un polo condiviso tra Librino e Tusa. A Librino lavoreremo sulla valorizzazione territoriale e paesaggistica sviluppando anche l’aspetto sociale dei vari interventi artistici e proseguendo un percorso già intrapreso con gli abitanti del quartiere. A Tusa, invece, lavoreremo sul design all’Art hotel Atelier sul Mare, l’albergo museo dove ogni stanza è stata concepita e realizzata da un artista, e sull’aspetto conservativo e del restauro delle opere del Parco scultoreo Fiumara d’Arte nella Valle dei Nebrodi. La Fondazione è già all’opera per proseguire il lavoro della Porta della Bellezza a Librino, inaugurata nel 2009. Oggi, quella maestosa opera in terracotta fatta da artisti nazionali, da oltre 2.000 studenti e dalle loro mamme, e composta da 9.000 formelle, non soltanto è intatta ma è diventata simbolo di rinascita per il quartiere che la rispetta e la sente sua. Insieme alle scuole di tutta la Sicilia continueremo a trasformare quell’anonimo muro di cemento armato, che divideva in due il quartiere, in un presidio di bellezza. E poi mi piacerebbe donare a Librino il “Museo della Luce e della poesia” open air, che prevede l’installazione di opere fotografiche all’interno delle attività commerciali e gigantografie sulle facciate cieche dei palazzi. Il museo nascerà grazie al lavoro di quaranta giovani fotografi siciliani e di alcuni grandi maestri della fotografia internazionale. In due anni sono stati organizzati laboratori didattici in 50 scuole della città di Catania, che hanno affrontato il tema della Costituzione italiana. Gli studenti, insieme ai  fotografi e ai docenti, hanno interpretato e tradotto in immagini un articolo della Costituzione a loro scelta. Nel progetto sono state coinvolte anche le famiglie di 100 bambini di Librino –  che hanno raccontato la storia della loro vita per immagini – e 20 associazioni di volontariato che sono state descritte e raccontate attraverso il linguaggio fotografico dai bambini delle scuole. Progetti importanti impreziositi dalla partecipazione attiva degli abitanti del quartiere. L’arte nasce, infatti, dalla condivisione, dal lavoro comune fianco a fianco, affinché tutti possano essere partecipi della bellezza, che è conoscenza universale immutabile”.

 

 

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