Mio nonno (nella foto in copertina di Nicola Tassone) non è mai stato un uomo sentimentale, caratteristica che evidentemente non ho ereditato. È sempre stato una persona estremamente lucida e determinata. Appassionata. Ricordo quell’enorme biblioteca, i libri disposti meticolosamente seguendo uno schema, ricordo il sistema di catalogazione con cui giorno dopo giorno aggiungeva un nuovo compagno alla sua collezione. Ricordo un sogno immenso e gli occhi che brillavano nel raccontarlo. Tutto per lui era chiaro, aveva un progetto, un disegno, tracciato negli anni, di cui mi sento custode. Più di metà della sua vita è stata devoluta a questo sogno, alla creazione e conservazione della conoscenza e del sapere, per cui ha lottato e lavorato ogni giorno fino alla sua morte. Ricordo le scale che portavano alla sua scrivania nel Monastero dei Benedettini e il sorriso divertito ogni volta Che entravamo nella sua sala, la sala Rossa, all’interno delle cucine del Monastero. La consapevolezza, forse, di chi sapeva che il grande segreto che era stato quel progetto, non sarebbe mai stato svelato. La sala ora porta il suo nome, lo stesso nome che avrebbe portato la biblioteca finiti i lavori. Lo stesso nome che porterà finito il restauro. Nonno ha sempre temuto per quella collezione, come se in fondo sapesse. Era preoccupato e non mancava occasione per ricordarlo. A noi, alle centinaia di studenti che passavano per la sua biblioteca, ai professori e agli intellettuali con cui si soffermava a prendere un caffè davanti al monastero. Oggi questi ricordi mi fanno sorridere di un’amara consapevolezza. Alla scomparsa di Nino l’idea che ci ha sempre spinto era creare una fondazione che portasse il suo nome e gestire uno spazio che potesse continuare ad essere un rifugio per gli studenti e i curiosi. Ma volevamo farlo bene. Volevamo uno spazio che potesse accogliere tutto e crescere con noi e con i nostri figli. Eravamo così entusiasti di questo progetto. Così, giorno dopo giorno, salutavamo i libri dentro gli scatoloni, rassicurandoli ci saremmo rivisti presto in una nuova casa. Dopo mesi di organizzazione e meticolosi accorgimenti il telefono ha squillato. Il deposito di viale Vincenzo Giuffrida si è allegato. 150 centimetri di acqua hanno rotto la saracinesca e sono entrati danneggiando 30.000 volumi senza risparmiarne nessuno. 30.000 volumi da salvare e meno di 24h per trovargli un nuovo alloggio in vista dell’uragano in arrivo il giorno dopo. Non riesco a ricordare lucidamente quelle ore. Ricordo amici e parenti creare infinite catene umane per spostare quei tomi. Ricordo macchine e camion che partivano e tornavano pronti per il nuovo giro. Ricordo 8/10 ore di bellezza e terrore. Ricordo mio padre piangere e dire “è morto di nuovo”. Ricordo la consapevolezza di dover agire. Nel giro di 10 ore avevamo spostato in 220mq 30.000 libri. E poi una nuova corsa contro il tempo. La muffa che incombe su quei volumi bagnati. Non so dire come sia arrivata a scrivere questo articolo. So che non abbiamo molto tempo. So che ho bisogno di credere che ci siano giovani pronti ad aiutarmi e a credere con me in questo sogno. Quello che chiedo è tempo, il vostro. Viviamo in un periodo in cui il tempo è veloce, tutto corre e noi insieme ad esso. Vi chiedo di fermarvi e riflettere su come questo tempo dedicato a questa causa possa fare la differenza per noi, per voi e per chi erediterà questo patrimonio culturale, i nostri figli. Vi chiedo di condividere questa storia, di diffonderla e di aiutarci nei restauri. Di dare una voce forte a quei 30.000 volumi, a tutte le volte in cui un libro ci ha salvati. Aiutatemi a salvarli perché da sola non ho le forze per farlo. Aiutatemi a rendere giustizia ad un uomo che ha speso tutte le sue energie e la sua vita, per questa comunità, per le migliaia di studenti che ogni giorno camminano per il monastero ed i suoi giardini. Per tutti noi.
(Amalia Leonardi)
AIUTIAMO LA BIBLIOTECA LEONARDI A RIALZARSI DALL’ALLUVIONE CHE HA COLPITO LA PROVINCIA DI CT!
La biblioteca contiene 30.000 volumi, alcuni dei quali del ‘700, ‘800, diversi pezzi unici di inestimabile valore storico-artistico, che a seguito dell’alluvione che ci ha colpiti nei giorni scorsi SI SONO DANNEGGIATI.
Servono:
1) VOLONTARI CHE AIUTINO AD ASCIUGARE I LIBRI oggi, prima che si rovinino
2) UN CONTRIBUTO PER FINANZIARE IL RESTAURO DA PARTE DI ESPERTI dei libri più preziosi che si sono danneggiati di più CHE PUOI DARE QUI
SE POTETE, CONDIVIDETE IN MODO DA DIFFONDERE LA NOTIZIA!
AIUTIAMO I LIBRI, AIUTIAMO LA CULTURA!