Nell’ora del silenzio/ si può toccare la notte (tre inediti di Davide Gariti)

Nell’ora del silenzio
si può toccare la notte,
raschia i suoi fumi lontani
e gente e cani
sugli altari terrestri
si animano di un’altra
voce, un’altra croce.

Si può scorgere
la formica ferire
a piccoli passi la terra.

La china sulla carta
spande e slarga
nel mormorio della sera,
si è finito di cenare…
la tavola,
il soffitto muto,
il crepaccio negli occhi
frana lungo i muri della casa.

Dal fango proviene lo sterro,
lì si erige un’intera dinastia.

Nel parco schiusero voci
alle meridiane del mattino
i cerchi dei corvi
tracciarono i sentieri
di quello smottamento lineare
che erano i declivi e le antenne
ritte dei girasoli.
Non morire, adesso sei vivo:
amore, figli e carne.

Dondolàti piano,
cranio autistico del tempo.

 

 

in copertina Vincent Van Gogh, Campo di grano sotto un cielo tempestoso (luglio 1890)

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