TEATRO BRANCATI. Dal 4 marzo, prima nazionale dello spettacolo “Il leone d’inverno” con Viola Graziosi e Maximilian Nisi

È la vigilia  di Natale dell’anno 1183. Alla corte di Enrico II, uno dei re più spietati che la storia abbia mai conosciuto a cui non restano più molti anni da vivere, la successione del trono nutre repentine alleanze tra i figli del  sovrano. È questa la premessa da cui nasce la commedia, a tinte forti,  Il leone d’inverno (The Lion in Winter) di James Goldman che, con la regia di Nicasio Anzelmo, debutta in prima nazionale, martedì 4 marzo, ore 21 (con repliche fino a domenica 9 marzo) al Teatro Vitaliano Brancati di Catania nella nuovissima produzione del Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale. Protagonisti della pièce sono Viola Graziosi che interpreta Eleonora di Aquitania, moglie di Enrico II e Maximilian Nisi nei panni di Enrico II, Re d’Inghilterra. Al loro fianco, Francesco Di Cesare (Goffredo, il figlio di mezzo), Sofia Graiani (Alais, sorella di Filippo e amante di Enrico), Davide Ingannamorte (Giovanni, il figlio più giovane), Davide Pandolfo (Riccardo Cuor di Leone, il figlio maggiore), Giulio Tropea (Filippo, Re di Francia). Le scene e i costumi sono di Vincenzo La Mendola, le musiche originali di Giovanni Zappalorto e Andrea Nicolini.

«È il sesso ad essere protagonista nella storia», dice il personaggio di  Eleonora la regina, colei che, accecata dal desiderio di vendicarsi del  marito che la tiene prigioniera nelle torri del castello, complotta l’abdicazione di Enrico II a favore del suo preferito Riccardo. In quei giorni i corridoi e le camere del castello diventano teatro di orrende cospirazioni, violente liti, scenate di gelosia. Ma Giovanni, primogenito e legittimo erede al trono, è deciso a tenere per sé l’intero regno. Con l’aiuto di Filippo, re di Francia, ha messo a punto un piano ingegnoso per avere tutto e subito. Alla fine il risultato sarà una nuova distribuzione dei poteri all’interno del regno, soprattutto nelle mani di Eleonora.

«Il materiale storico sul regno di Enrico è notevole per quanto riguarda  battaglie, complotti, guerre, trattati e alleanze», spiega il regista. Questo testo – pur semplificando le manovre politiche  e combinando un incontro dei  Re di Francia e d’Inghilterra nel 1183 con una Corte Reale tenuta a  Windsor l’anno seguente in occasione di una Festa Natalizia che non  ha mai avuto luogo – è basato sui dati reali. I fatti di cui abbiamo documentazione, benché abbastanza chiari in quanto risultati dei rapporti, come chi uccide e chi viene ucciso e quando, dicono poco, eppure dicono qualcosa, circa la qualità e il contenuto di quei rapporti. In questo dramma le persone, i loro caratteri e passioni, sebbene coerenti con i fatti che conosciamo, sono immaginari. All’epoca di Enrico non esistevano leggi di primogenitura. Era raro che ad un Re succedesse il figlio maggiore. Quando i Re morivano, il trono d’Inghilterra rimaneva vacante, un fatto, questo, a cui risale la responsabilità di molte cose fatte da Enrico».

ph Ufficio stampa Teatro della Città

 

Teatro Vitaliano Brancati
info 095530153

Martedì 4 marzo, ore 21
Mercoledì 5 marzo, ore 18
Giovedi 6 marzo, ore 17
Sabato 8 marzo, ore 17,30 e ore 21
Domenica 9 marzo, ore 17,30

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