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Max Ernst

quattro inediti dalla silloge inedita Ora rischiara

*

*

Sono venuta ad aspettare in una chiesa
la sola casa aperta
a parte un bar – e non ho fame
ho voglia di silenzio
fuori c’è il rumore
di macchine che scorrono
chissà dove – se chiudo gli occhi
forse si sente il mare
la luce entra
s’irraggia da finestre ogivali
cambia il contorno ai pensieri
il viso dei santi ora rischiara.

*
*
Ti avvedi dal suono di queste parole
che il tempo è incrinato
davanti al cielo s’intravede
un altro cielo intatto
non resta che togliere gli strati
all’aria immobile
suono dopo suono scarto
la muta distesa di senso
provvidenziale arriva
l’eco di un tuono

*
*
Ricomincia il giorno
l’ombra della quercia si piega
sopra un giaciglio di foglie
una pietra bianca mi abbaglia
è sasso cullato per gioco
da una bambina
e abbandonato

*
*
Il rumore sottile dell’erba
il sospiro di un cancello
la pensosità di un recinto
gli occhi mansueti di un gregge
all’improvviso la corsa del tempo inciampa
nei buchi neri delle lepri.

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