#1Libroin5W.: Giovanna Tamà, La perfezione del cerchio, Algra.

Chi?

Il romanzo spazia in un arco temporale che racchiude le vite di tre generazioni, di conseguenza ogni periodo ha un suo protagonista. Nei subbugli che portarono all’unità d’Italia un bimbetto si affaccia alla scena, Giovanni, vediamo la sua infanzia dolorosa, la precoce crescita, l’ostinazione e la forza che lo caratterizzano e che lo condizioneranno nelle scelte del futuro. Futuro che conosceremo tutto, sino alla morte sul finire degli anni trenta. La generazione successiva ci presenta come protagonista il figlio di Giovanni, Rodolfo. Seguiamo la sua infanzia, l’adolescenza, gli ideali, le passioni, le disillusioni. Questo percorso di formazione viene contaminato dal tragico scenario politico che l’Italia vive: la prima guerra mondiale, il ventennio fascista, la seconda guerra mondiale. Tutti fatti che segnano indelebilmente il protagonista ma che contribuiscono alla sua formazione e maturità. La terza parte vede protagonista uno dei figli di Rodolfo, Giovanni, nato allo scoppio della seconda guerra mondiale.

 

Cosa?

Lo scenario è il dopoguerra, il boom economico, il ’68, il cambiamento palpabile e irreversibile della società e dei valori.

 

Quando? Dove?

 C’è un aneddoto, senza il quale probabilmente questo romanzo non sarebbe stato scritto. Lo racconto. Mi trovavo in un ristorante a cena con amici, ai quali s’erano sommate altre persone. Per caso finii seduta accanto a sconosciuti e, poiché sono un’attenta ascoltatrice e le storie mi piacciono assai, quando i due uomini che mi stavano accanto, e che invece si conoscevano bene, iniziarono a parlare di un fatto, non potei trattenermi dall’aguzzare l’udito. Uno, un certo barone Giovanni (ormai decaduto) raccontava d’aver subito il furto di un trattore nel suo podere della Piana. L’altro gli chiese se si fosse rivolto ai carabinieri. Giovanni raccontò che ‘quelli’ non avevano fatto granché per trovarlo e perciò lui s’era rivolto, come gli era stato consigliato da chi queste cose le aveva già subite, al ‘capo’ della zona. Aveva pagato, si! Ma il trattore gli era stato restituito. Questo racconto mi piacque molto e non so perché io mi ero immedesimata nel trattore e nelle sue tribolazioni. Tornata a casa, per paura di dimenticarlo, lo buttai giù, sotto forma di racconto breve e il trattore era protagonista principale e sua era la voce narrante. Il racconto restò nel mio pc per molti anni. Nel frattempo la mia voglia di scrivere un romanzo articolato, pieno di personaggi, di fatti, di storia, bussava alla porta. Un giorno, mettendo ordine tra i file, l’occhio cadde sul racconto di cui sopra ed ebbi l’illuminazione, potevo prendere lo spunto e dare inizio alla scommessa che mi ero fatta. Così è nato il romanzo, in dodici mesi.

 

Perché?

Quella parte di storia mi piace. Sono nata nel dopoguerra e cresciuta nel boom economico. Sono una boomer insomma, e perdipiù appassionata di storia. Volevo cimentarmi nel racconto storico e volevo descrivere una battaglia. Ho tessuto la trama in modo da poterlo fare. Perché questo titolo? Un personaggio, una donna dotata di magici talenti, dice queste parole. La sua è una riflessione sul senso della vita, ma non dirò di più. Chi vuol sapere legga il libro.

scelti per voi

Giovanna Tamà, La perfezione del cerchio, Algra.
Giovanna Tamà, La perfezione del cerchio, Algra.

 

 

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Giovanna Tamà vive a Catania, dove è nata e ha lavorato. Ha fondato e diretto con successo un’agenzia di comunicazione pubblicitaria. Ha tenuto dei laboratori presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Catania. Ha già scritto e pubblicato il romanzo di formazione La memoria bucata (2010).

 

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