CATANIA – Domani, a Catania, giornata clou per la seconda edizione di Abitare il silenzio, Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi, ideato e diretto da Lucia Caruso, organizzato, insieme, dalle associazioni L’Albero Filosofico (Catania) e Terre perse per ritrovarsi (Venezia) con il patrocino del Comune di Catania.
Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, sabato 18 maggio si susseguiranno preziosi interventi. Con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, prenderanno la parola Novella Primo, Rosalba Galvagno, Francesco Farinella e Duccio Demetrio (special guest, presente con Lectio e laboratorio di scrittura).
Questo, in sintesi, il tema trattato da Duccio Demetrio con il suo intervento: “Il silenzio degli addii”: cosa significa esplorare i temi del distacco, della perdita e dell’abbandono come questione filosofica individuale e universale? Gli addii irrompono nella nostra vita dando origine a cambiamenti, a incontri e rivelazioni interiori imprevedibili. Scegliere di raccontarli e scriverne risveglia miti e narrazioni evocatrici che trasformano gli addii in storie dell’umanità. Ed in tali situazioni il raccoglimento, la ricerca del silenzio, la scrittura autobiografica e poetica rendono più sopportabile lo spaesamento e l’impossibilità dell’addio.
Duccio Demetrio è filosofo e pedagogista, le sue ricerche promuovono la scrittura di sé, sia per lo sviluppo del pensiero interiore e autoanalitico, sia come pratica filosofica. Già professore ordinario di Filosofia dell’educazione e di Teorie e pratiche della narrazione all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è ora direttore scientifico del Centro Nazionale Ricerche e studi autobiografici della Libera università dell’Autobiografia di Anghiari (da lui fondata nel1998 insieme a Saverio Tutino) e di “Accademia del silenzio”. Autore di numerose pubblicazioni saggistiche, fra queste il recente “Nel silenzio degli addii” ed. Mimesis, 2023 e in ristampa: Green autobiography. La natura è un racconto interiore, ed. Mimesis, 2024.
«Per questa seconda edizione del Festival – ribadisce Lucia Caruso, Presidente dell’Ass. L’Albero Filosofico – abbiamo scelto di narrarci attraverso il tema del Silenzio. Ma cosa ci consente di costruirci un’identità e di trovare un posto nel mondo? E’ la narrazione ed è proprio da questa premessa che emerge la necessità di valutare l’importanza della scrittura autobiografia che diventa così un potente mezzo di auto-guarigione, di presa in carico della propria storia, di ampliata consapevolezza delle proprie ferite e della possibilità di guardare al proprio passato da un altro punto di vista, stabilendo un distanziamento emotivo e filosofico dagli eventi traumatici, che permette di poter maggiormente convivere con il proprio presente, rafforzando la propria capacità di reagire ad un passato debilitante che inibisce il proprio progetto di vita. L’autobiografia cambia il soggetto. Lo rimette a fuoco in modo nuovo. Ne sposta il baricentro, l’immagine, il senso. Il ricorso sempre più frequente a tali approcci è dovuto in prima istanza al fatto che i metodi autobiografici, sollecitando a riflettere e ripercorrere la propria vita, raccontata o scritta attraverso la voce dei singoli protagonisti, è dovuto non soltanto alla legittimazione della loro utilità quale metodi di ricerca scientifica, ma anche per la loro funzione educativa, terapeutica, rieducativa, autoeducativa e di auto-orientamento, aprendo altresì alla prospettiva del lifelong learning. Il soggetto che narra, infatti, ricostruisce gli episodi della sua vita dotandola di senso. È un soggetto capace di porsi interrogativi, di scrutare dentro di sé e di trovare/costruire la propria identità. È terapeutica, perché permette di prendersi cura soprattutto nei momenti difficili, ed è educativa e formativa perché raccontando le nostre esperienze conosciamo meglio noi stessi rafforzando altresì le capacità metacognitive e di auto-orientamento, dotando di significati sempre più ampi le nostre azioni. Attraverso la scrittura autobiografica l’individuo non solo ha la capacità di rivedersi, ma cosa ancora più importante ha la possibilità di riprogettarsi e di recuperare le potenzialità residue insite in ognuno di noi, nonostante tutto».
Ricchissimo il programma (sul sito www.alberofilosofico.it alla voce EVENTI)

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ABITARE IL SILENZIO SECONDA EDIZIONE
FESTIVAL dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi 17-18-19 Maggio 2024
BIBLIOTECA BELLINI, via A. di Sangiuliano 307 – CATANIA
INGRESSO LIBERO
IDEATRICE E DIRETTRICE DEL FESTIVAL
LUCIA CARUSO
MODERATRICE E ADDETTO STAMPA GRAZIA CALANNA
PROGRAMMA
Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, interverranno, con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, Maria Liberti, Federica Marcucci, Alessio Muratore, Francesco Farinella, Massimo Vittorio, Novella Primo, Rosalba Galvagno, Duccio Demetrio (ospite d’onore, presente con Lectio e laboratorio di scrittura) e Daniela Bellavia.
SABATO 18 MAGGIO
h 9,30 “SOLO IL SILENZIO VIVE”
Cartografie della memoria nelle scrittrici Romano, Spaziani, Anedda con Novella Primo
h 10,30 AUTOBIOGRAFIA E PSICOANALISI:
Il caso Goliarda Sapienza con Rosalba Galvagno
h 11,30 IL TEMPO INTERIORE DI BERGSON con Francesco Farinella
h 13,00 PAUSA PRANZO
h 15,00 NEL SILENZIO DEGLI ADDII Lectio e laboratorio di scrittura con Duccio Demetrio
DOMENICA 19 MAGGIO
h 9,30 AUTOBIOGRAFIA DI UN CORPO Il mio corpo è la mia casa con Daniela Bellavia
h 10,30 “AD UN TRATTO IL RICORDO M’È APPARSO”
Autobiografia e memoria involontaria, “Le scritture del desiderio”, laboratorio esperienziale con L. Caruso, F. Farinella.
h 12,30 CHIUSURA DEI LAVORI