“Agata, Vergine e Martire”, un dramma sacro scritto e diretto da Pino Pesce.

Oggi, giovedì 11 agosto, alle ore 21:00, nella Corte “Mariella Lo Giudice” del Palazzo della Cultura di Catania (via Vittorio Emanuele 121, con ingresso in via Landolina 5), si riproporrà “Agata, Vergine e Martire”, un dramma sacro scritto e diretto da Pino Pesce. La sacra rappresentazione è stata inserita nel cartellone estivo del Teatro Massimo Bellini di Catania.  

Dichiara il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, maestro Giovanni Cultrera di Montesano: «Sono ben lieto di aver inserito all’interno delle manifestazioni estive del “Bellini” il dramma religioso “Agata, Vergine e Martire” di Pino Pesce. Apprezzandone il valore artistico e religioso, è intenzione del Teatro Massimo istituzionalizzare alcune rappresentazioni dedicate alla Santa nei periodi di febbraio (come tutt’ora già avviene) e di agosto.»  La rappresentazione sacra è stata ben accolta dal Comitato cittadino ai festeggiamenti alla Santa Patrona e dalla sua Presidente, la stilista Mariella Gennarino, che l’ha ospitata nel programma della festa estiva del 17 agosto che celebra la traslazione delle reliquie di Agata da Costantinopoli a Catania. 

Si tratta di una pièce teatrale multimediale, sempre ben accolta dal pubblico e dalla critica, in cui la vicenda si incentra fra “reinterpretazione medievale ed attualità in chiave sperimentale” in cui «il tempo della storia del dramma viene incorniciato fra due estremi: quello del poeta Mario Rapisardi e quello dell’Inno popolare a Sant’Agata di Licciardello.» 

«Una messa in scena – dice il prof. Pesce – calata sulla carta come rappresentazione di piazza per far rivivere certe esperienze di teatro di strada sperimentate alla fine del secolo scorso.» 

 «La forza espressiva e suggestiva di un narratore – puntualizza l’autore – fonde la storia e la leggenda che, in qualche tratto, viene interrotta da scene sulla vita di Agata: l’età infantile, l’adolescenza, la giovinezza, incentrata nella decisione della giovane di promettersi a Dio. Da qui la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio (rappresentato, a Catania, dal proconsole Quinziano), il quale non potendola possedere, condanna la Vergine al carcere prima e al martirio dopo.» 

«E’ una forte ed onorata emozione – dichiara Chiara Seminara – interpretare il ruolo di Agata, Vergine e Santa, in un momento così particolarmente complicato per la storia dell’umanità. Sono lieta di ritornare sul palco per dare voce e raccontare, insieme al resto del cast composto da eccellenti artisti, la vita e il martirio di Agata, in occasione delle celebrazioni agatine estive che finalmente riaprono appieno ai fedeli (il che rende tutto più significativo). Le fonti antichissime della vita di Agata tramandano momenti intensi, molti di questi passaggi sono ripresi fedelmente, quasi parola per parola, nell’arco dello spettacolo. Ciò che mi colpisce è che quella di Agata è una figura attualissima nella testimonianza umana che ancora offre, simbolo di grande libertà e coraggio.»  

In scena, oltre alla prototagonista, Mario Sorbello (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), Nino Spitaleri (Vecchio), Gabriele Ricca (San Michele Arcangelo), Jonathan Barbagallo (Lucifero), Antonella Barresi (mamma di Agata), Cora Torriani (Danzatrice); Annalisa Di Lanno (Prima strega) e poi: Salvo Gambino e Francesco D’Arrigo (Due carnefici), Rasheed Bello e Franco Caruso (Soldati imperiali). Una particolare rilevanza l’avrà la musica sacra eseguita da un Quartetto d’archi: Salvatore Randazzo, Clelia Lavenia, Dario Emanuele C. Militano e Mario Licciardello, e da 4 cantanti lirici: Rosario Cristaldi (tenore), Martina Scuto (soprano), Angelo Sapienza (basso) e Haruna Nagai (mezzo soprano). Una particolare rilevanza l’avranno anche i ballerini della Scuola Professionale Danza Azzurra diretta dal maestro Alfio Barbagallo, coreografo della sacra rappresentazione; i video sono stati riadattati da Alfio Cosentino; il riadattamento costumi da Rosy Bellomia. 

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