l’editore racconta
Esiste una linea di pensiero che attribuisce allo spa di Prufrock spa il significato di società per azioni: evidentemente non è così. Questo fraintendimento innesca due situazioni tipiche: 1. nelle recensioni, al 70%, viene omesso lo spa, supponendo che il nome della casa editrice sia soltanto Prufrock; 2. all’asserzione “la nostra casa editrice non pubblica a pagamento”, la replica, al 30%, è “e come fate, se non vi fate pagare?”. Approfitto di questo spazio per dire che spa sta per stazione termale.
Qual è la vostra linea editoriale e precipuamente in quale direzione si muove?
Per il momento i titoli in catalogo sono di poesia e critica letteraria; stiamo lavorando per progettare una collana di illustrati, in cui l’apparato iconografico sia complementare ai testi. Del resto Prufrock spa è stato fondato nel 2005 (insieme a Nicola Cavallaro) come un laboratorio di videoarte, pertanto è nella natura del progetto sostenere l’integrazione tra i diversi media.
Viviamo nell’epoca delle facili pubblicazioni, in che modo un editore può salvaguardare l’autenticità della cultura?
Fuori di retorica: tanto “autenticità” quanto “cultura” sono concetti che non riesco a definire in maniera univoca; credo che un editore debba fare l’editore, ovvero debba intendere la filiera produttiva di un libro nel suo complesso, nelle tre macrofasi di editing/produzione/promozione. Questo comporta un investimento di tipo economico, che determina una programmazione delle uscite e un calendario per la promozione dei titoli. In tutto ciò va tenuto conto che i libri sono scritti da persone, e non da generatori di sintassi, e che risulta fondamentale, a mio avviso, conoscere la persona con cui si sta lavorando, e il modo in cui un manoscritto può essere pienamente valorizzato, attraverso la creazione di un immaginario che lo sostanzi, nello spettro che va dalla progettazione della copertina e del booktrailer alla proposta a rassegne o riviste adeguate; ogni libro è un caso a sé.
Pro e contro dell’ebook.
Un ebook consente di archiviare molto materiale, e non soltanto testuale, e in questo senso facilita il lavoro di ricerca, velocizzando notevolmente la stesura di un saggio. Oppure esiste l’app con la storia dei tre porcellini in cui se soffi sullo schermo sull’immagine della casetta di paglia la casetta di paglia viene giù. Oppure il successo di alcuni romanzi erotici secondo alcuni esperti risiederebbe propriamente nel fatto che l’ebook, che sta in un astuccio neutro, consente all’utente di sentirsi libero di leggerli anche sull’autobus senza che nessuno, vedendo la copertina che diversamente in un libro cartaceo ritrarrebbe, poniamo, un corsaro scamiciato e una piratessa scollacciata, possa pensare male. A margine: in un articolo del 4 aprile 2012 Le Journal officiel de la République française ha ufficialmente raccomandato di utilizzare la dicitura livre numérique. (http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000025627105).
Pensando allo spazio e la cura che la vostra casa editrice dedica alla poesia, vogliamo chiedervi; in che modo è possibile riconoscere un vero poeta e, conseguentemente, selezionarlo per la pubblicazione?
Per la definizione di “vero”, si veda “autenticità”: non so rispondere. La scelta di una autrice/un autore nel nostro caso è legata al progetto editoriale complessivo, al tentativo di consentire una omogeneità alla serie dei titoli in uscita, pur mantenendo le peculiarità delle singole voci autoriali. In questo senso le diverse collane aiutano a mettere a fuoco le intenzioni di ciascun libro (la collana branchas per i titoli sulla lunga misura, la collana hence le joie per i titoli con un numero più limitato di testi). Come accennavo prima, il rapporto con l’autrice/con l’autore con cui si lavora è un fatto centrale, e la discussione che va dalla proposta del manoscritto alla pubblicazione è finalizzata a fare in modo che entrambe le parti ne traggano soddisfazione.
Quali le peculiarità dei vostri autori?
Le autrici/gli autori che pubblicano con Prufrock spa sono accomunati da un immaginario profondo, dalla capacità di avere una visione delle cose, o, in altri termini, un pensiero pratico. Il modo in cui tale attitudine viene risolta è ogni volta differente, ma la costante è il tentativo di offrire al lettore la possibilità di poter visualizzare sempre quello che sta leggendo, possibilmente attraverso la lente di un pensiero laterale.
Quali reputate essere – tra i vostri – i libri (e/o progetti creativi visivi, musicali, video) più interessanti già editi o di imminente pubblicazione?
Fuori di retorica (2): ogni opera viene realizzata perché viene valutata significativa e funzionale al progetto più esteso. Per esempio, il progetto grafico delle copertine viene sviluppato a partire dall’immaginario specifico del libro, ma mantiene degli elementi di continuità nei confronti delle caratteristiche formali di collana; lo stesso vale per i booktrailers.
Ad un grado ulteriore: i singoli progetti sono pensati per essere credibili se presi singolarmente, ma acquisiscono densità se considerati in relazione tra loro, talvolta anche contraddittoriamente. Si potrebbe usare la metafora del mosaico, oppure quella del caleidoscopio, ma non lo farò. In sintesi, i progetti di Prufrock spa sono:
– Edizioni Prufrock spa: la casa editrice (http://prufrockspa.com/)
– MeanTime: la piattaforma di produzione eventi (http://meantimebox.wordpress.com)
– Beesness Glass: le videoproduzioni, booktrailers e allestimenti (http://prufrockspa.wix.com/beesnessglass)
I vostri lavori si contraddistinguono per la commistione e fusione tra vari arti e linguaggi creativi (video, sonoro, visivo-pittorico, performativo), ci parlereste più o meno estesamente di alcune delle vostre idee riguardo l’arte, la letteratura e il tipo di contributo che state dando alla luce dei risultati attuali, e, in considerazione di obiettivi futuri a lungo termine?
Mi ripeto, ma credo sia necessario che chi scrive un libro sia percepito in quanto persona, e che si esponga pubblicamente in quanto persona. Da questo derivano tre conclusioni: 1. Non sto negando l’importanza della promozione attraverso la rete, e la capillarità distributiva dei contenuti che essa consente; 2. J. D. Salinger è giustificato: 3. essere percepito in quanto persona ed esporsi pubblicamente è altro da scrivere soltanto ciò che pertiene al proprio ombelico. Prendiamo Omero, per esempio.
Altre osservazioni per i lettori: ‘Spazio in libertà’.
Roberto Bolaño ha scritto che se dovessi rapinare la banca più sorvegliata d’Europa e potessi scegliere liberamente i miei compagni di malefatte, sceglierei senza dubbio un gruppo di cinque poeti. Cinque poeti veri, apollinei o dionisiaci, non importa, ma veri, vale a dire con un destino da poeti e una vita da poeti. Nessuno al mondo è più coraggioso di loro. Nessuno al mondo sa affrontare il disastro con più dignità e lucidità. Sono dei deboli, all’apparenza, lettori di Guido Cavalcanti e Arnaut Daniel, lettori del disertore Archiloco che attraversò un campo d’ossa, e lavorano nel vuoto della parola, come astronauti perduti su pianeti senza via di scampo, in un deserto dove non ci sono lettori né editori, solo costruzioni verbali o canzoni idiote cantate non da uomini ma da fantasmi. Nella categoria degli scrittori, sono il gioiello più grande e meno ricercato. Quando un ragazzo di sedici o diciassette anni dà di matto e decide di fare il poeta, è il disastro familiare assicurato. Ebreo omosessuale, mezzo negro, mezzo bolscevico, la Siberia del suo esilio ricopre d’obbrobrio anche la sua famiglia: i lettori di Baudelaire non hanno vita facile alle scuole superiori, né con i compagni di classe tantomeno con gli insegnanti. La loro fragilità, però, è ingannevole. E anche il loro umore e le manifestazioni capricciose del loro amore. Dietro queste ombre vaghe si celano forse i tipi più duri del mondo e di sicuro i più coraggiosi. […] Se dovessi rapinare la banca più sorvegliata d’America, nella mia banda vorrei solo poeti. La rapina si concluderebbe in modo disastroso, probabilmente, ma sarebbe bellissima. (in Tra parentesi, Adelphi, 2009).