Alcuni dei nomi più prestigiosi dello scenario internazionale dialogheranno domani con il pubblico della città etnea su un tema cruciale per la società del nostro tempo. Ospiti saranno Jeff Jarvis, docente alla Stony Brook University e giornalista statunitense; Javier Moreno, già direttore de “El Paìs”; Nic Newman, del Reuters Institute for the Study of Journalism di Oxford
In che modo i media possono ancora rappresentare dei baluardi per la difesa della democrazia? E come fare affinché il web sia uno strumento a supporto di questo scopo e non un elemento destabilizzante? È da questi interrogativi che domani, martedì 3 giugno, prenderà le mosse il nuovo appuntamento con il VII Workshop “Il giornalismo che verrà – Festival del giornalismo Mediterraneo”. Presso l’Aula Magna della Scuola Superiore di Catania, saranno tre i panel aperti alla città che rifletteranno sul tema.
Si parte alle ore 15:00 con Jeff Jarvis (nella foto in copertina), docente e giornalista statunitense tra i più influenti al mondo, protagonista del panel Il web che costruiamo. Prendendo spunto dal suo ultimo testo, The Web We Weave (Basic Books, 2025), Jarvis rifletterà su quanto, negli ultimi anni, si sia generato un immotivato timore per le ripercussioni che Internet e le IA potrebbero avere sulla nostra società. Ribaltando la prospettiva, il giornalista spiegherà perché per risolvere le criticità della rete dobbiamo prima guardare a quelle che gli uomini si portano dietro da ben prima che il mondo fosse iperconnesso.
Alle ore 16:00 sarà la volta di Javier Moreno, già direttore di El Paìs, che interverrà nel panel Le trame del potere: dalla Spagna al Sud America. Il giornalista iberico, in virtù della sua esperienza diretta, ripercorrerà in che modo i giornali hanno saputo raccontare e, qualche volta, smascherare i meccanismi di controllo delle classi dirigenti.
Chiusura di giornata alle ore 17:00, con l’intervento di Nic Newman del Reuters institute for the Study of Journalism di Oxford e responsabile dell’annuale Digital News Report. Su un dato, in particolare, il giornalista britannico punterà la sua attenzione: quello del news avoidance, ovvero il progressivo aumento dei lettori che evitano consapevolmente di informarsi. Come questa dinamica influisce sulla tutela dei nostri diritti? Perché un pubblico che non si informa adeguatamente è più passivo di fronte alle rapide evoluzioni del nostro tempo?
“Il giornalismo che verrà” è organizzato da Sicilian Post e Pagella Politica, in collaborazione con la Scuola Superiore di Catania e l’ASSI (Alleanza delle Scuole Superiori d’Ateneo), con i patrocini di Università di Catania, Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Accademia di Belle Arti di Catania e Isola Catania. Silver sponsor è il Gruppo Unipol. L’iniziativa, giunta alla sua settima edizione, offre parallelamente anche un percorso formativo gratuito di alto livello a studenti universitari e giornalisti.
Il festival proseguirà con appuntamenti ininterrotti fino al 7 giugno. Per informazioni sul programma completo e sugli ospiti che interverranno: www.festivalgiornalismomediterraneo.com