Egon Schiele, Madre con due figli (1917)
Egon Schiele, Madre con due figli (1917)

La mia poesia nasce dall’angoscia, un sentimento che è conseguenza della visione dell’orrore del mondo, che nelle parole diviene appello all’umanità dell’essere. Nei Sentieri interrotti, Heidegger dice che la poesia dona la verità. Tuttavia non ci è concesso sapere se l’angoscia che da vita ai versi sia da donare o si doni da sé, giusto o sbagliato che sia. Pertanto, l’uomo è senza mondo. Proviamo a immaginare un universo in cui la creazione di ogni cosa avvenga dopo la comparsa dell’homo sapiens, al contrario di come è stato in realtà. Con ciò vorrei solo sottolineare la condizione di solitudine con cui l’essere umano è in lotta da quando è in grado di nominare col linguaggio le cose che gli sono intorno e se stesso, poiché se non siamo soli nell’universo siamo comunque unici, e se siamo unici non esiste entità o essere che si sia dato origine da sé. La poesia è l’eco del linguaggio, perché il suo messaggio, quale che sia, è codificato in modo da non poter essere decifrato se non dall’intuito che deriva dall’umanità delle persone.

cinque inediti

 

 

I.

La depressione delle montagne si fa mare

e mi affonda una nave nel cuore

del vicino Mar Rosso

quando mi affaccio sul buio

del fatto che non ti conosco.

Emerge l’infelice pensiero

dalle acque del mattino

e diviene solido terreno

di caccia per il mio destino.

 

 

 

II.

Guerre criminose estinguono grammatiche

ed esempi di buona condotta

in situazioni al confine tra l’esperienza e la preghiera.

Se la libertà è quella di vivere o far morire

in un campo di sterminio stanno le conseguenze

del terrore.

Quando penso di agire male

mi ricordo di quella gente,

della sua varietà di storie

che non si dovevano ripetere,

e che invece, rinvigorite dalle ingiustizie,

trapiantano ancora memoria nelle amnesie

delle pelli bianche.

 

 

 

III.

A volte facciamo finta di vivere,

continuiamo a sognare il giorno speciale,

ci è impossibile godere,

e il passato è parte imbarazzante del presente.

C’è chi dice che tornando bambini curiosi

il problema sarebbe risolto,

altri dicono dandoci un taglio con l’orgoglio,

quindi o figliando o denudandosi comunque

di fronte a un estraneo.

La dinamica delle cose giuste

è che a volte sono quelle sbagliate.

A volte anche i pazzi hanno ragione.

 

 

 

IV.

Fare l’amore in una biblioteca cosparsa di benzina,

tagliare la testa alla memoria,

ucciderla per la seconda volta,

di un pensiero paranoico fare atto,

dopo una pausa tecnica.

Le ossa, la fama, mille storie hanno perso la battaglia

contro la volontà di potenza.

 

 

 

V.

L’amore incatena senza violenza,

è la metamorfosi della seta in larva

affinché nasca la farfalla

in un mondo al contrario, mai appassito,

un prato scatenato di viole senza genere,

di corse funeste tentazione perturbante,

verso la meta seducente dell’altra parte di te.

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