S’intitola “Ombre e luci” la mostra fotografica dell’artista Diego Rotella ospite, dallo scorso 17 febbraio 2024, dell’intimo spazio del “Teatro dei 3 mestieri” all’interno di Teatrart, rassegna a cura dell’artista Dania Mondello, a Messina. Il ventiseienne Rotella, fotografo e film-maker, è nato e cresciuto nella capitale, di padre romano e mamma messinese.
A tenerlo “a battesimo” nel giorno dell’inaugurazione, Carla Donato Carciotto, vedova del fotoreporter Fernando, al secolo Oskar, scomparso nell’ottobre del 2016. Era stato quest’ultimo, maestro per tanti fotografi e giornalisti della sua città, nonché amico di famiglia, a immortalare in un servizio fotografico un Diego di appena otto mesi.
Il giovane film-maker – che ha lavorato a fianco di fotografi quali Benedict Esche e Fabio Anghelone e di montatori come Marco Spoletini, vincitore, fra gli altri premi, di due David Donatello – è, per tanti aspetti, un “figlio d’arte”, anzi, un “nipote”: il nonno paterno, Annibale, sin da ragazzo ha amato ed esercitato la professione di fotografo; quello materno è Walter Manfrè, il regista teatrale originario della Città dello Stretto il cui “Teatro delle persona” è ben noto sia in Italia che all’estero.
Autodidatta, poi diplomatosi in montaggio della scena all’Accademia d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volontè”, nei suoi scatti ritrae tutta la magia presente nel quotidiano esistere, esplorando emozioni quali la gioia, la solitudine, la nostalgia all’interno della multiculturalità e riuscendo a tirarne fuori tutte le storie che si celano dietro la superficie.
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Diego Rotella nasce a Roma il 5 dicembre 1997. A partire dai dodici anni inizia a studiare fotografia da autodidatta e fino ai diciotto si mette costantemente alla prova con scatti e servizi fotografici, appassionandosi anche ai video. Ancora ragazzino, a latere di fotografi della capitale, ha partecipato ad alcune manifestazioni pubbliche, tra cui ricordiamo un Open day di formazione per i detenuti del carcere minorile Casal del Marmo a fianco di Fabio Anghelone, fotografo ufficiale della ACEA e già fotografo di scena della RAI. Ottenuta la licenza liceale linguistica, rientra nella selezione a numero chiuso della Scuola d’arte cinematografica “Gian Maria Volontè”, dove tre anni dopo si diploma specializzandosi in Montaggio della scena. Fra i nomi dei suoi docenti spicca quello del noto montatore Marco Spoletini, vincitore, fra gli altri premi, di due David Donatello. Con Spoletini, a fargli da mentore e maestro, Rotella partecipa da assistente al montaggio a due film: “Made in Italy”, per la regia di Luciano Ligabue e “Non ci resta che il crimine”, diretto da Massimiliano Bruno. Nel suo curriculum si annoverano in particolare due mostre: la prima “Leben mit – Der utopie” al Maximilians forum di Monaco di Baviera; la seconda a Villa Torlonia, nei locali dell’ambasciata tedesca, dove i suoi lavori sono stati ospiti dell’atelier del fotografo Benedict Esche. Con quest’ultimo, Rotella sta ora collaborando all’uscita di un libro fotografico. Come freelance video-maker ha lavorato inoltre con la casa discografica Honiro in numerosi video di rapper all’interno del panorama della musica urban sperimentale, partecipando a trasferte in varie città d’Italia. Innumerevoli i lavori di Rotella, video e servizi fotografici, per attività commerciali della capitale, feste ed eventi privati. È stato inoltre ideatore e creatore del logo ONCA, brand di abbigliamento italiano nato nel 1919. I suoi frequenti viaggi in città europee, soprattutto Londra e Barcelona, hanno contribuito a fare del suo obiettivo un “occhio” coerente che riesce a catturare la bellezza in ogni istante, in ogni soggetto del quotidiano: ogni suo scatto racconta con passione una storia che va al di là dell’apparenza. Attualmente esercita la professione di fotografo e film-maker professionista freelance nella capitale, non disdegnando trasferte all’estero.