Rubrica London Bridge
Cambridge, 1 Ottobre 1956
Carissimo Teddy,
sono tornata. La stufa a gas ansima e mi brucia il lato destro, la pioggia turbina dalla finestra aperta e mi bagna il lato sinistro. Sono intorpidita dalla codeina, smarrita, e per fortuna completamente insensibile. Il viaggio di ritorno è stato un inferno; ho subito capito, sollevando la valigia, con un’espressione nobile e agonizzante sulla faccia, che non avrei avuto bisogno del facchino fino a Cambridge. Mi sono messa ad osservare il paesaggio piovoso lungo la strada; era piatto e di un grigio verde. Non c’era nient’altro. E se le case apparivano erano brutte.
Qualcosa di meraviglioso e incredibile è accaduto; mi sono trattenuta e non ti ho telefonato; mi sono trattenuta e ho messo la notizia nel secondo paragrafo. POETRY ha accettato SEI delle mie poesie!!!!!!!!!!!!!
Ho imparato dalla parte più venale di te e sono corsa a contare i versi: Teddy! Dovrebbero essere quasi 76 $ (settanta sei dollari!). E un verso era di due parole soltanto: “Guarda su”: fanno 25 centesimi per “Guarda”, e 25 centesimi per “su”.
Sono così felice. È la consacrazione della mia nuova scrittura, iniziata con te e “Inseguimento”- ha continuato a scorrere inarrestabile per tutta la primavera e l’estate. “Epitaffio per Fiore e Fuoco” è nata sulla spiaggia di Benidorn; che sia benedetta. Benedico tutto.
Tu, se solo tu fossi qui. Non so come farò a restare ferma senza esplodere; voglio condividere tutto con te… la pioggia, i rifiuti, il vino, i soldi, i successi. Verranno ad aspettarci a centinaia sul molo quando torneremo: i bambini imploreranno la tua firma sui libri di favole. Ci sarà la TV e i produttori cinematografici. Tutto quanto.
Ho disfatto i bagagli, ho preparato enormi cumuli di panni per la lavanderia, la spazzatura, ho gettato un mucchio di lettere & cartacce; mi sono lacerata un pollice sopra una bottiglia rotta. I cracker sono mollicci, il Nescafè è diventato un biscotto al caffè, la marmellata di fragole è rancida. Ho bevuto l’ultimo sorso di aceto, un Borgogna cileno, e ti amo. Vivrò dentro di te e con ogni mio pensiero per te, ma devo sorridere ed essere diplomatica con il relatore e quelle strane ragazze che vivono qui – nessuna di loro è ancora tornata grazie al cielo. Ma sono tutta per te, sei il mondo in cui cammino. Sto mangiando ancora i tuoi panini; avevo troppa nausea in treno per mangiare, tranne le banane (come avevi detto tu); e così ora bevo latte caldo e mangio i tuoi panini, e quanto ti amo ora per avermeli preparati.
Oh Teddy, vado a fare un bagno caldo adesso, e il latte caldo, e forse domani non pioverà. Non credo che avrò voglia di mangiare fino a quando non assaggerò di nuovo la tua buonissima bocca, mio caro caro carissimo Teddy, quanto ti amo…
Tua moglie,
Sylvia
con tutto il suo amore
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Sylvia Plath Letters
Pubblicata il 23 settembre 2017
Gaby Wood, The Daily Telegraph (pp.4-5) traduzione di Giovanna Iorio