Perché il Comune di Catania non ascolta i disabili?

Perché il Comune non ascolta i disabili?
Guerra del Comune ai disabili?
Sindaco, ascolti almeno il Garante!

Verso la fine della scorsa sindacatura, seppur commissariata, l’amministrazione comunale ha provveduto all’istallazione dei varchi elettronici per l’accesso nelle aree ZTL e AP. Dopo un mese di rodaggio, l’Amts, a cui era stata affidata la gestione dei varchi elettronici, ha attivato i controlli seguendo le Disposizioni operative per la gestione degli accessi alle Zone a Traffico Limitato ed Aree Pedonali del Provvedimento Dirigenziale emesso in data 16/06/2022 a firma dell’ing. Salvatore Marra, Direttore della Direzione Lavori Pubblici – Infrastrutture – Mobilità – Servizi Cimiteriali – Lavori a danno. Tale provvedimento però non prevedeva l’inserimento della targa dei disabili nella “white list”, benché muniti di regolare contrassegno rilasciato dallo stesso comune di Catania dopo la consegna di una particolare documentazione che ne certificava i problemi di deambulazione o di particolari malattie.

Da quel momento, anche se era estate, si assiste a un’abbondante pioggia di verbali e alle proteste delle associazioni dei disabili che dovranno aspettare il mese di gennaio, quando viene emesso un secondo provvedimento, n. A09/6 del 09/01/2023, a firma questa volta del Comandante dei Vigili urbani di Catania avv. Sorbino, in cui si riscontra una mostruosità giuridica perché, per potersi iscrivere alle “white list”, i disabili devono avere le macchine con adattamenti: prescrizione del tutto arbitraria ma anche discriminatoria perché di fatto costituisce una sottocategoria di disabili di serie B rispetto ai disabili di serie A, con la macchina adattata.

Rispetto a questo provvedimento un po’ “bizzarro” ci si è posti una serie di domande: e se il disabile non ha una macchina? e se il disabile è un non vedente? e se il disabile è un bambino autistico quale adattamento dovrebbe avere la macchina?

La risposta è semplicemente: nessun adattamento, perché il contrassegno non viene rilasciato in base alle modifiche alla macchina bensì alle difficolta motorie.

Con la nuova amministrazione comunale eletta a giugno 2023 e che ha visto l’elezione del nuovo sindaco Enrico Trantino, i disabili speravano che le cose potessero cambiare visto che, il giorno dopo l’insediamento, il nuovo sindaco aveva tolto il divieto alle bici di poter transitare in via Etnea, come invece indicato nei provvedimenti dirigenziali richiamati sopra.

E invece, al contrario, questa volta su Catania si è abbattuta una grandinata di multe, sempre nei confronti dei disabili, muniti di regolare contrassegno con punte di 3-5-10-15-25 per arrivare, in un caso, oltre le 50 multe; ma soprattutto si riscontra una totale chiusura al dialogo nonostante le email e le Pec dei disabili all’indirizzo istituzionale del comune.

Particolarmente attivo in questi mesi è stato Santo Musumeci, fondatore di Catania più Attiva ed ex consigliere del V municipio, disabile alla gamba sinistra per esiti di poliomielite da quando aveva 18 mesi, che lavorando in centro si è visto arrivare una quindicina di verbali. Dopo aver pagato i primi 3 verbali ha deciso di rivolgersi all’avvocato Milazzo per fare ricorso innanzi al Giudice di Pace che ha accolto il ricorso condannando il comune alle spese legali.

“Parlando con altri disabili, dice Santo Musumeci, mi sono reso conto che il numero di multe ai disabili è molto alto e allora ha deciso di intraprendere una battaglia contro la vecchia e nuova amministrazione comunale affinché si possa risolvere in maniera definitiva questo problema che penalizza persone in difficoltà per le barriere architettoniche ancora molto diffuse in città.”

Per avere ragione e chiedere l’abrogazione del provvedimento dirigenziale del 9/01/2023, Santo Musumeci non si è fermato solo al ricorso al Giudice di Pace ma si è rivolto al Garante per la Disabilità della Regione Siciliana a cui ha mandato un dettagliato esposto. La risposta è arrivata proprio a inizio febbraio 2024, con una lettera a firma della Dott.ssa Carmela Tata, direttore dell’Autorità Garante Regionale della Persona con condizioni di disabilità, inviata tramite Pec al Sindaco di Catania, al Comandante dei Vigili urbani e allo stesso Santo Musumeci per conoscenza.

La dott.ssa Tata nella lettera scrive: “Le sanzioni sarebbero state irrogate perché le autovetture al servizio delle Persone con disabilità non erano registrate nel sistema informatico del Comune di Catania o perché non “adattate” e cioè “con modifiche riportate sul libretto di circolazione”.

Viene lamentata anche la lunga attesa per il rilascio dello stallo ad personam, che supererebbe i 365 giorni, e la mancata adesione del Comune di Catania al sistema CUDE.

Tanto premesso, con riguardo all’accesso alle ZTL, dando per assodato che le Persone con disabilità hanno il diritto di accedervi in quanto in possesso del contrassegno previsto dall’art. 381 del d.P.R. n. 495 del 1992, si vuole segnalare il grave disagio che si vive per farsi annullare il provvedimento sanzionatorio, dalla competente Autorità amministrativa se non addirittura dall’Autorità giudiziaria, a causa di un onere (la segnalazione al sistema informatico) non previsto dalla legge. A tal riguardo appare opportuno ricordare che, per la recente giurisprudenza della Corte di Cassazione (da ultimo Cass. n.24014/2022 e Cass. n. 24531/2022), l’unico onere posto dall’art. 381 del d.P.R. n. 494/92 a carico della Persona con disabilità, è di essere in possesso del contrassegno ivi previsto, che è personale, e di esporlo in modo visibile sul parabrezza della vettura al suo servizio.

Sempre secondo la Corte Suprema, nessun altro obbligo o onere può essere imposto alla Persona con disabilità oltre quanto previsto dal predetto art. 381, considerata norma precettiva e inderogabile da norme di rango inferiore.

Inoltre, si rileva che, sempre l’art. 381 del d.P.R. n. 495 del 1992, non prevede che la vettura al servizio della Persona disabile risulti adattata.

Alla luce di quanto sopra si prega cortesemente di volere informare la scrivente su quanto affermato nella predetta segnalazione, e come intende operare codesta amministrazione per ovviare a questo aggravamento di adempimenti a carico di Persone disabili, non previsti dall’art. 381 del d.P.R. n. 495 del 1992, e come ridurre i tempi di attesa per gli stalli ad personam. Infine, si sollecita, codesto Comune, ad aderire al sistema CUDE, al fine di migliorare e rendere più efficienti i servizi per le Persone con disabilità munite di contrassegno.”

Ciò considerato, Santo Musumeci si augura che al più presto si possa risolvere definitivamente il problema dell’accesso ai varchi elettronici nelle Ztl tramite piattaforma Cude, che vengano annullate in autotutela tutte le multe e che si preveda il rimborso delle multe ingiustamente pagate. In caso contrario si proseguirà ad oltranza anche chiedendo aiuto all’arcivescovo Renna e non escludendo la possibilità di una manifestazione clamorosa di disobbedienza civile del tipo “Vaffa” Ztl.

(testo a cura di Santo Musumeci, ricevuto dal prof. Dario Consoli)

 

 

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