L’estate irrompe, troppa luce troppa gente felice del sole che ti massacra senza fiato, vuole espansione – non ce l’ho – contrario di riduzione e contrazione, concentrazione. Spiaggia spritz splatter story, bordo piscina tu sei la star, spalle dritte petto in fuori e tanti saluti da silicon Valley. Pelle dovunque pelle al bar pelle al discount, prugne secche tra mele mature in danza perenne tra ciao come stai. Borsa di paglia cappello di paglia capelli di paglia, secchi morti sotto il sole, senza pietà il sapiens estivo, un solo pensiero: melatonina. Sbandamento nel caldo di agosto, posologia: caffè x 4 nicotina adrenalina vitamina. Io cerco l’ombra, buio chiusura dove il pensiero in salita si usura. Guardo il foglio, è quello di ieri, spoglio ingiallito pare abbia cent’anni, il caldo l’opprime e svuota pensieri, vuote parole e piene omissioni e non per mia colpa ma dell’ipotensione, indigestione. Torno in piscina e per pochi secondi sono la star, giusto il tempo di respirare ed ecco abbozzare pance grosse pance ovali persino appuntite, spalle incurvate nèi giganti che invadono l’acqua e rubano spazio aria, il respiro, affanno. Scappo mi vesto mi copro mi dico che non c’è scampo in questo agosto di luce gialla e itterizia. Lasciati andare la natura chiama e chissenefrega di lei del suo canto maligno che mi schiaccia di giorno la sera la notte con spot progresso e sbatte in faccia – Io esisto quindi sono / tu no. Amen.
4 risposte