Da sempre scrivo e leggo poesie. La mia poetica mira a concisione e intellegibilità. Con la parola cerco di raccogliere, ordinare ed esprimere l’emozione che mi preme dentro, l’intuizione, l’immagine, lo slancio che vengono ad abitarmi.

 

Sotto/chemio

Una poesia per intero?
Sono giorni
che non la scrivo.
La stanchezza mi vive
aggrappata –
più di un nugolo di figli
alla coniglia.
Ma la luce e l’amicizia
mi distendono la fronte
– facendomi beata.

 

 

È racchiusa nella pelle
tutta intera la tua storia.

Se mi stringi potrò udirne
il silenzio, le parole.

Gratitudine, dolore.

 

 

Hai filato nel buio
senza ansie né plausi. Ora
è nel tuo scrigno aperto
che si posa e s’incunea
la rugiada del mattino.

Perle mirabili
per fattura e splendore
che ricordano ai terrestri
a chi devono la vita
– Acqua e sole.

 

 

Il vento fa questo
preciso rumore

e gli abiti stesi
fa sollevare.

Ricordano le foglie
girotondi di bambine

– trascinate dalla vita,
temerarie, birichine.

 

 

Al fresco cielo dicembrino
votato ora all’arancione
ma senza stacchi bruschi – senza
presunzione, a lui mi stringo
per consolare il cuore – Giornata
dura, a urlare contro mura…

 

 

È come la saliva il pathos

                 Rimonta sempre

– finché sei viva

 

 

Alberi. Metafore.

Dalle finestre di casa
contrariata
osservo alcune cime
compromesse
da violente bufere.

In ogni mio scatto
mostreranno l’effetto
di quelle intemperie.

Non si sono spezzate
ma vivranno
per sempre piegate…

 

 

Il cielo è tutto giallo
di questo sol calante
Il cuore tutto in fiamme
una canzon morente

 

 

Frutto,
polpa del pensiero,
ti vedo
rapido passare
lungo la matita
come un siero.
Cadere pulito
sul foglio delicato,
ti vedo – pensiero
in forma di parole,
scrittura mia
corsiva, nient’altro
oggi so fare.

 

 

in copertina Piero Guccione, Cielo giallo, 2010-14

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