Zagare e Segreti di Enzo Cannizzo: un lungo poema contro l’oblio

di Carmelo Zaffora

Per un uomo che fa poesia, nato in una terra dove il Mito sta di casa, non è facile uscire dalle maglie del racconto, poiché ogni siciliano ha nel suo sangue contaminazioni genetiche antiche, da cui sfuggire è impossibile, poiché si è, lo si voglia o no, rapsodi e inventori, narratori di gesta e di parole, di comportamenti e di follie che, in Sicilia, abitano con tutto il diritto della storia e delle generazioni che passano. È il caso di Enzo Cannizzo nel suo straordinario libro.

La dea della memoria, Mnemosine, si dice sia figlia, secondo Esiodo nella sua Teogonia, di Urano e di Gea. Significa figlia del Cielo e della Terra. Da questa sacra unione sono nate le Muse dalle quali, non si sa per certo, è venuto fuori anche Museo (figlio delle Muse) custode proprio della memoria.

Enzo Cannizzo, attraverso una liricità sublime, traccia con maestria, un corollario di umanità vissuta, a tratti silenziosa, stramba, ritirata fino al silenzio assoluto, altre volte clamorosa, in alcuni casi così folle da diventare, agli occhi dello spettatore- poeta, memorabile.

Infatti, nell’evolversi delle sue preziose narrazioni, Enzo Cannizzo, con maestria sincera, evoca figure ed esistenze che, nel loro piccolo mondo, diventano universali. Significa che, attraverso la sua graffiante ironia e tragicità, egli è capace di far superare a questa umanità tutte le bandiere e tutti i confini esistenti del mondo in quanto, proprio per la loro unicità collettiva, possono diventare condivisione e patrimonio di tutti. È questa la grande letteratura proprio, come aveva già preconizzato Tolstoj, quando aveva detto “se parli di Parigi sarai un provinciale, se parlerai del tuo villaggio diventerai universale”.

In questo libro, infatti, si respira positivamente e con delizia del lettore, la grande abilità evocativa posta in essere da Enzo Cannizzo. E che cos’è l’evocazione se non la reificazione della memoria? E la memoria cos’è se non la grande sfida contro l’oblio e il tramonto di tutte le cose?

Lode quindi a questo autore che, attraverso la sua prosa poetica, si batte contro la tendenza a dimenticare, facendoci vivere, in un crescendo di emozioni, il destino di un’umanità che, senza la voce del poeta, sarebbe destinata al Nulla del tempo.

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