#1Libroin5W.: I due visionari: Dürrenmatt e Sciascia. “Fritz & Nanà” di Carthusia Edizioni. La “voce” dell’editrice, di autori e illustratori.

#1Libroin5W

FRITZ & NANÀ

Edito da Carthusia Edizioni
Scritto da Madeleine Betschart, Sonja Riva
Illustrato da Antonello Silverini, Hannes Binder
Realizzato con Centre Durrenmatt Neuchatel

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Patrizia Zerbi

L’editrice Patrizia Zerbi

Perché questo libro (albo illustrato)?
Per Carthusia questo albo illustrato era una vera scommessa, un progetto tutto da immaginare e una tematica in sintonia con la linea editoriale della casa editrice e soprattutto con la nostra collana Grandi storie al quadrato.
Un libro illustrato “particolare”, un libro che ancora non c’era, con un obiettivo importante: raccontare alle nuove generazioni (e non solo), due grandissimi scrittori, visionari e scomodi, del Novecento, lo svizzero Friedrich Dürrenmatt e l’italiano Leonardo Sciascia, in modo nuovo e originale. L’occasione era l’anniversario per i cento anni della loro nascita e un mio incontro speciale con la giornalista Sonja Riva e Madeleine Betschart direttrice del Centre Dürrenmatt Neuchâtel

Perché ha scelto di pubblicarlo?
In realtà non lo abbiamo solo pubblicato ma Fritz&Nanà, come facciamo sempre in casa editrice Carthusia, lo abbiamo progettato e cucinato (cercando i giusti ingredienti), insieme ai nostri quattro straordinari autori: Sonja Riva e Madeleine Betschart brave ed esperte autrici per i testi e due artisti/ illustratori lo svizzero Hannes Binder e l’italiano Antonello Silverini per le grandi immagini.

Qual è, dal suo punto di vista, la peculiarità che lo rende (come di fatto è) unico?
Fritz&Nanà è un albo illustrato “visionario”, potrei dire anche “pop”, fuori dagli schemi come lo erano Dürrenmatt e Sciascia, i due grandissimi scrittori che presentiamo, che nella loro vita in realtà non si sono mai incontrati. I codici di lettura e di visione sono fortemente mescolati: un libro d’arte, un libro poetico, un libro potente e molto coinvolgente dal punto di vista illustrativo, un libro scomodo e poco accomodante. La lettura è un vero viaggio tra le pagine, tra narrazione e vera interpretazione dei nostri due grandi illustratori/artisti, così diversi tra di loro ma affini e complementari. Un libro che incuriosisce e sorprende ogni volta che lo si sfoglia.

A chi è rivolto?
È un albo che si sviluppa, si guarda, si legge su livelli molto diversi tra di loro. Quello più immediato, emotivo e immersivo, che ti cattura e incuriosisce anche se conosci poco la storia e la narrativa di questi due grandi autori, e quello più profondo, sorprendente e interpretativo della loro vita e della loro scrittura grazie alle schede di approfondimento finali e al QR- Code che ti porta dentro il Centre Dürrenmatt Neuchâtel con il loro incredibile archivio fatto di filmati, interviste e documenti. Quindi Fritz&Nanà è nato pensando soprattutto ai ragazzi ma in realtà è diventato, durante questo lungo viaggio, un libro rivolto davvero a tutti i lettori.

Qual è l’insegnamento cardine?
Che i grandi protagonisti della letteratura del novecento, soprattutto se sono figure scomode, creative e molto combattive per i loro ideali, hanno ancora molte cose da raccontare alle generazioni del nuovo millennio. Sono figure e memorie della nostra storia ancora molto preziose per i ragazzi, bisogna però trovare il modo di farglieli conoscere, incuriosirli per fare in modo che poi leggano anche i loro romanzi.

Potendo darlo, quale consiglio vorrebbe dare affinché gli interessati possano accostarsi il più proficuamente possibile a questo tipo di lettura “sinestetica” (nel senso di lettura che stimola tutti i sensi)?
Il modo migliore per leggerlo è immergersi liberamente tra le pagine. Senza aver paura di perdersi e di farsi catturare anche solo da una frase o da un’immagine. Si può leggere seguendo il ritmo coerente dei testi e delle tavole oppure come un “libro silenzioso” ( ma molto rumoroso) immergendosi prima nelle suggestive immagini. In Fritz&Nanà le illustrazioni di questi due straordinari artisti sono un vero e proprio viaggio nell’immaginario interpretativo ed è come assistere ad un evento teatrale!

Sonja Riva

Le autrici Madeleine Betschart e Sonja Riva (che risponde alle nostre domande)

Chi?
Prima di parlare dei protagonisti del libro, vorrei soffermarmi sul suo incipit che rimanda ai grandi autori classici, con un verso di Ovidio dalle Satire, per ricordare con garbo l’importanza della storia antica e dei suoi autori. Un rimando alla sapienza, ai grandi temi del vivere, ai loro interrogativi non a caso affrontati dai nostri due artisti nelle loro opere. Entrambi, sia Dürrenmatt, scrittore e pittore svizzero che Sciascia, scrittore siciliano, hanno visto la storia e la memoria come strumenti necessari per acquisire coscienza e consapevolezza e dato importanza al vivere in una società di diritti per tutti, guardando ai saperi e alla cultura come sguardo sociale e politico. La storia parla sempre di noi e noi a Dürrenmatt e Sciascia, autori che hanno segnato il ventesimo secolo, dobbiamo la lucidità nel leggere il mondo, il coraggio del denunciare soprusi e malfatte, il non essersi mai fermati alla superficie delle cose, prendendo sempre una posizione e continuando a nutrire la speranza che lo scrivere e la letteratura non sarebbero mai diventati strumenti inutili, malgrado le loro sconfitte. Noi nel libro mettiamo in scena una finzione letteraria, l’incontro tra Dürrenmatt e Sciascia che non è mai avvenuto, per parlare del nostro passato e del nostro presente. Perché tutto questo ci riguarda ancora e sempre.
I protagonisti del libro sono Friedrich Dürrenmatt e Leonardo Sciascia, due scrittori, intellettuali, artisti nati entrambi nel 1921, a pochi giorni di distanza, l’uno in un piccolo paese della Svizzera e l’altro in un borgo della Sicilia. Due autori che si sono cimentati con gli stessi generi, dal romanzo giallo ai saggi, dai radiodrammi ai testi teatrali, senza trascurare le collaborazioni e gli interventi sui vari media, dai giornali alle riviste, alle radio e alle televisioni. Due scrittori che hanno preso posizione sugli eventi del loro tempo, quel secolo breve denso di accadimenti tragici, con coraggio e determinazione e spesso in anticipo sui tempi, tanto da essere diventati due autori internazionali ed universali Due intellettuali che in vita non si sono mai incontrati, ma l’uno conosceva l’opera dell’altro e noi li facciamo incontrare nelle pagine di questo libro, con un gioco di rimandi in una sorta di conversazione specchio. Perché “Chi di parole vive si incrocia nel gioco ad incastro dello scrivere” (citazione da Fritz e Nana’).

Cosa?
Nel libro si narrano con un linguaggio poetico ed essenziale, dove le parole sono scelte con cura certosina, gli aspetti salienti delle vite dei due autori: Friedrich Dürrenmatt, scrittore e pittore e Leonardo Sciascia, scrittore. Si riassumono i grandi temi del loro scrivere e di quello che li univa e, in particolare, una grande tensione verso la ricerca della giustizia, spesso non in grado di farsi verità, ma di arrivare alle soluzioni solo grazie ad eventi casuali. Fondamentale per i due autori pensare alla scrittura come opportunità per denunciare ingiustizie, come pessimismo della ragione, non priva però di una profonda speranza. Il pensare alla scrittura come possibilità catartica capace di incidere il pensiero per farsi opportunità profonda e duratura. E entrambi nutrivano una grande fiducia nella cultura e nelle arti per dare e restituire senso al vivere.
Questo libro si inserisce all’interno di un più ampio progetto nato nel 2021 e concepito come un insieme di perle culturali per formare un simbolico collier di eventi, per celebrare il centenario di Friedrich Dürrenmatt e di Leonardo Sciascia, sviluppatosi tra Svizzera e Italia, con la collaborazione di istituzioni internazionali prestigiose. Portato avanti dal Centre Dürrenmatt Neuchâtel (CDN), e ideato da Madeleine Betschart direttrice del CDN e Sonja Riva giornalista e autrice. Il Centre Dürrenmatt è una casa museo che mette in dialogo l’opera pittorica con quella letteraria, dove l’artista svizzero ha vissuto, lavorato e composto la maggior parte delle sue opere, sia letterarie che pittoriche, perché Dürrenmatt esprimeva il caos dei suoi pensieri attraverso la pittura per poi dipanarlo attraverso la scrittura. Abbiamo sentito la necessità di scrivere questo libro proprio per ribadire la modernità del pensiero di Dürrenmatt e Sciascia, due autori studiati anche all’interno delle scuole sia italiane che svizzere, e per far riflettere sulle loro figure di intellettuali capaci di prendere posizioni coraggiose e sull’universalità del loro pensiero, che ha attraversato il loro tempo per parlarci ancora oggi di noi.

Quando e dove?
L’idea del testo è nata nell’ambito un vasto progetto, Dürrenmatt-Sciascia 100, ideato da Madeleine Betschart, direttrice del CDN, e Sonja Riva, giornalista e autrice, avviato nel 2021, in occasione del centenario della nascita dei due artisti. Un progetto ponte tra Svizzera ed Italia, con un ciclo di eventi tra incontri, tavole rotonde, conferenze, svoltisi in vari luoghi e con la collaborazione di varie istituzioni, attraverso un linguaggio multidisciplinare con supporti audio e video, la produzione di uno spettacolo teatrale e ora di questo libro.
La necessita di realizzare questo libro è nata dopo aver incontrato pubblici eterogenei, composti da persone di ogni età, dai ragazzi agli adulti, tutti appassionati e curiosi delle opere e delle vite dei due autori. Abbiamo voluto ideare un racconto metaforico ed evocativo che potesse creare suggestioni, sviluppando domande e il desiderio di approfondire la conoscenza delle opere di Dürrenmatt e Sciascia. Ci premeva creare un albo illustrato che potesse rivolgersi a tutti, utilizzando un registro emozionale che fissasse le informazioni in modo non logico, ma con un linguaggio analogico, seppur con rigore storico e scientifico. L’idea di accostare i due autori, è venuta alla direttrice del Centre Dürrenmatt Neuchâtel, Madeleine Betschart, dopo aver scovato nella biblioteca personale di Dürrenmatt, custodita al CDN, un libro di Leonardo Sciascia, “Todo Modo”. È nata così la curiosità di verificare quale fosse stato il legame intercorso tra i due artisti. Attraverso ricerche in vari archivi sono emerse delle interviste a Leonardo Sciascia, dove manifestava grande stima e ammirazione verso l’opera di Dürrenmatt. Proprio nello spirito del progetto originario, di essere un ponte tra le culture, tra la Svizzera e l’Italia e considerato come Sciascia conoscesse e amasse la Svizzera, dove si recava spesso, e di come Dürrenmatt conoscesse e amasse l’Italia, è nata l’idea di farne un’opera fortemente evocativa e capace di unire la parte visiva a quella letteraria. Mondi cari ad entrambi, visto che Dürrenmatt dipingeva esprimendosi attraverso la pittura e il disegno e Sciascia amava la fotografia, le stampe e le incisioni, la pittura e il cinema. Abbiamo così proposto all’editore Carthusia e alla sua direttrice editoriale Patrizia Zerbi, di realizzarne un albo illustrato. Abbiamo coinvolto due illustratori, capaci di raccontare in modo potente l’universo di Dürrenmatt e di Sciascia. Uno svizzero Hannes Binder, che disegna rigorosamente a mano le sue tavole come un amanuense dell’immagine, e l’altro, Antonello Silverini, avvezzo a raccontare il grande mondo della letteratura mondiale con copertine ed illustrazioni per vari editori. Abbiamo chiesto ad Hannes Binder, svizzero che ben conosce l’Italia e la sua cultura, di raccontare visivamente Sciascia e ad Antonello Silverini, italiano, di raccontare attraverso il suo sguardo Dürrenmatt. Ci siamo confrontate più volte Madeleine ed io, come autrici, con Hannes ed Antonello, insieme anche con Patrizia Zerbi e il suo gruppo di lavoro, raccontando loro in appassionati incontri le nostre suggestioni e le nostre idee. Il testo è nato rileggendo l’opera dei due autori, le loro interviste e i loro interventi nei media, ascoltando le loro voci, le loro parole, ma anche i loro silenzi e le loro risate. Ad accomunare i due artisti vi è infatti anche l’ironia come lettura del mondo e di loro stessi. Il libro è cresciuto anche attraverso il dialogo con familiari ed amici dei due autori e con il confronto con Madeleine, Hannes, Antonello e con l’editrice Patrizia Zerbi e il suo team in Carthusia. Dopo aver raccolto una grande quantità di materiali, si è trattato di selezionarli sempre di più, con un’operazione volta ad assimilare e togliere, a limare ancora e ancora per trovare quell’essenzialità diventata poi il testo narrativo del libro.

Perché?
Il desiderio di realizzare questo libro è nato per poter parlare a tutti gli appassionati di cultura e di arte, di letteratura e di pittura, dell’opera di Dürrenmatt e Sciascia e di reinterpretarla in chiave contemporanea. Di farne un oggetto libro che unisse arte e letteratura, un libro che potesse coltivare anche l’amore per la bellezza dei due autori, il loro impegno politico e sociale, la loro visionarietà, la loro storia, per farne memoria e legame tra il novecento e il nostro vivere odierno.

Antonello Silverini
Hannes Binder

Gli illustratori Antonello Silverini e Hannes Binder

Risponde Hannes Binder

Chi ha acceso la vostra creatività?
È stata Madeleine Betschart del Centro Dürrenmatt a parlarmi dell’idea di mettere assieme Dürrenmatt e Sciascia in un libro. Come amatore di Sciascia è stata una sfida illustrarlo. Conoscevo Todo modo, Il giorno della Civetta e qualche altro libero. Amavo il commissario colto, conoscente non solo della letteratura, ma anche delle incisioni di Albrecht Dürer. Uno dei miei disegnatori preferiti. Amavo il “combattimento” di Sciascia contro la stupidità abissale.

Cosa ha mosso il vostro sentimento creativo rispetto al testo?
Il suo modo di usare la lingua. I piccoli giochi: il questore non è mai in questura a quest’ora. Mi faceva ricordare i tempi che ho speso aspettando il permesso di soggiorno alla questura di Milano, nel lontano 1968. Necessario per il giovane grafico Svizzero. In quest’ambito ironico di “pulizia e polizia” mi sono trovato bene.

Quando si decide di illustrare…?
La domanda iniziale “Cosa c’entra con me?” mi ha portato in via Solferino a cercare la redazione del Corriere della sera, per cui lavorava Sciascia. Passando li, al n. 84 mi ricordavo della boutique “equipe 84”, dove mi compravo un paio di pantaloni con carré. La moda dell’epoca dei hippy. “Visioni nel bianco delle pagine”, come scriveva Sciascia potevano essere anche le pagine del Corriere.

Dove e nata l’idea?
Forse, molto semplificando, si potrebbe dire che l’idea e nata tra Via Solferino e Via Fatebenefratelli della Questura. Almeno per quando mi sentivo sicuro di aver trovato un portale per la mia vista personale. Condizionata naturalmente con l’aiuto di Dürer. E una porzione di ricordi anche dalla Sicilia.

Perché questo libro?
Se l’immagine riesce ad essere prima della parola è sempre un vantaggio. La parola trasformata in immagine salta subito all’occhio e apre la porta alla parola per entrare in questo campo importante della lotta contro l’ignoranza. “Visioni nel bianco delle pagine”.

Risponde Antonello Silverini

Chi? (‘chi’ ha ‘acceso’ la vostra creatività?)
Le idee su come realizzare queste tavole, sono nate innanzitutto dalla proposta iniziale di Patrizia Zerbi e, in tempi successivi, dalle conversazioni con le autrici del testo, dalla visione del lavoro di Hannes Binder, dalla lettura dei testi di Dürrenmatt e dallo studio della sua opera pittorica. Posso dire, nel caso di questo libro, che numerose figure e voci hanno dato un significativo (se non decisivo) contributo, a quella che poi è stata la mia interpretazione.

Cosa? (cosa ‘muove’ o ha ‘mosso’ il vostro sentimento creativo rispetto al testo?)
Credo che la cosa che maggiormente ha mosso il mio sentimento, sia stata la scoperta di un autore (di un artista) come Dürrenmatt. Prima di questo libro, avevo una conoscenza parziale dell’opera di questo grande autore e lo studio fatto per preparare il mio lavoro, mi ha svelato un universo di linguaggi differenti e una lingua comune che sono stati un esempio folgorante, per la ricerca di una coerenza artistica e intellettuale.

Quando? (quando si decide di illustrare un testo che vi viene ‘presentato’? cosa vi ‘accende’? cosa vi spinge ad illustralo? di questo ‘sposalizio’ straordinario “parola-immagine” cosa aggiunge (noi crediamo aggiunga tantissimo, è praticamente, come dire, un altro testo, ma vorrei ci diceste la vostra) l’immagine al già detto? È forse un faro puntato sul non detto?)
L’illustrazione è un linguaggio. Attraverso le immagini, che hanno una loro grammatica e un loro suono, posso esprimere le mie idee. Nel caso dell’opera di Dürrenmatt mi sono trovato di fronte a una serie di difficoltà, anche nuove o poco comuni. Perché lo stesso scrittore, essendo anche un artista visivo, ha già raccontato il proprio immaginario anche attraverso le immagini. Ho cercato dunque di avvicinare la mia voce alla sua (ben più autorevole), di guardare la sua opera e il suo pensiero con uno sguardo differente, personale e sicuramente ammirato. Le mie tavole sono un omaggio alla sua opera, accompagnate dalle voci fondamentali di Sonja Madeleine. Un vero coro.

Dove? (dove metaforicamente è nata e in che modo è cresciuta l’idea di illustrare così come avete illustrato?)
In questo caso il luogo dell’anima è l’anima stessa. Una illustrazione nasce inevitabilmente dentro di me, quando elaboro lo studio specifico di un’opera, quando lascio liberi i flussi del mio pensiero creativo… fisicamente tutto è nato a Siviglia, perché ero lì quando Patrizia mi ha chiamato per propormi questo progetto.

Perché? (Perché questo libro? Forse perché perdersi, oltreché dentro le parole, dentro le illustrazioni, offre al lettore la possibilità di ascoltare, di ascoltarsi apprendendo (anche) dal parallelismo di due figure “visionarie” così particolari?) 

Perché un libro illustrato nasce per avere questa forma. Fritz&Nanà non è un progetto che adatta le immagini al testo, ma nasce con l’idea di essere questo racconto – poetico e appassionato – di due figure così importanti per la storia della cultura. E nasce per essere un racconto di parole e immagini. I lettori possono scoprire qualcosa di più, oltre quello che già conoscono di Sciascia e Dürrenmat, possono varcare la soglia delle proprie conoscenze ed entrare in questo spazio evocativo. In queste pagine si muovono i suoni e le visioni di mondi che si incontrano. Il desiderio e la necessità di ringraziare la poesia con la poesia.

Scheda libro

FRITZ & NANÀ

Edito da Carthusia Edizioni

Scritto da Madeleine Betschart, Sonja Riva
Illustrato da Antonello Silverini, Hannes Binder
Realizzato con Centre Durrenmatt Neuchatel

Categoria: Libri

Collana: GRANDI STORIE AL QUADRATO
Albi illustrati di “grande formato” nei quali grandi scrittori e grandi illustratori raccontano storie semplici e universali che parlano di argomenti importanti. Alla fine di ogni libro alcune pagine interattive invitano il lettore a mettersi
in gioco. Volumi illustrati e rilegati · 36 pagine ·
28,5 x 28,5 cm

Argomento: Cultura e sapere
Formato e pagine: Volume cartonato
Fascia di età: Dagli 11 anni, Adulti
Prezzo: 24,50 €
ISBN: 978-88-6945-181-2

Chi sono Fritz e Nanà? Uno è Friedrich Dürrenmatt, scrittore, drammaturgo e pittore svizzero, l’altro è Leonardo Sciascia, celebre autore e giornalista italiano. Nati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, questi protagonisti autorevoli del Novecento usavano la scrittura per denunciare i mali del mondo e, sebbene non si siano mai incontrati personalmente, hanno nutrito nel tempo una grande stima reciproca. Un albo illustrato nato in occasione del centesimo anniversario dalla nascita dei due scrittori, che ripercorre piccoli frammenti delle loro vite, per scoprire alcune sorprendenti similitudini e rendere possibile il loro incontro.

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