A “Scalamatrice33” Rosa Franceschino, protagonista della seconda edizione di “al punto di partenza”.

Rosa è fuori, Rosa è dentro

Tra grandi foglie di piante carnose, tra poche figure addormentate o non viventi, si nasconde ben visibilmente Rosa Franceschino. Lei sta dentro la sua pittura, è possibile scorgerla nascosta nei punti più bui e luminescenti. Di solito fanno così i pittori, quelli che sembra non si auto ritraggano. Si mettono davanti alla tela, osservano i fiori, il paesaggio, le cose, e si raccontano. Rosa ama stare nei giardini, è una foglia grande anche lei. Trova musa in sé stessa, e la sua storia è storia di una donna che si è presa il suo pezzo di mondo nel mondo, con energia e presenza. Nei suoi viaggi Rosa cerca i giardini, si compenetra in essi, entra ed esce tra luci ed ombre. Dipinge e si dipinge come pittura vuole. Le stesse foglie sono macchie e colori esplosi che amplificano e raccontano mondi esotici e misteriosi. La natura è soggetto. Anche nei giardini che sono progettati e costruiti dall’uomo, Rosa trova il modo di raccontare mondi incontaminati, nature rigogliose. Del resto la natura è la forza naturale fondamentale e più importante che abbiamo. Se si dipinge in cerca di verità, non si può prescindere da essa. E quando la vita quotidiana è satura di avvenimenti, doveri, necessità altre, dipingere diventa necessità imprescindibile e primaria, come lavorio in cerca di luce.
Questo mi racconta Rosa, dalle prime volte che ho notato i suoi lavori verdeggianti espinti nell’immaginario naturalistico. La sua pittura è a volte bambina, leggera, giocosa, ma è spinta nel rosso di un fuoco maturo. Il colore è steso con costanza in stratificazioni e sovrapposizioni, a contrasto tra le cromie, tra occasionali dubbi, risolti lasciando a chi guarda il racconto di faccende e ripensamenti da studio. A tratti il colore è colato via, ma non per questo è trattenuto. È lasciato andare sul suo percorso. Perché i pittori sanno, spesso il quadro decide da sé la sua strada. La pittura fa la sua strada e la pittrice la percorre. Rosa insegue la quiete dello studio dopo essersi andata a prendere i giardini nel mondo.
Le pittrici ed i pittori si incontrano, si inseguono, si guardano attraverso le loro pennellate. Io ho incontrato Rosa qualche anno fa e sono lieta di poterla raccontare un po’, nello scambio di visioni, di semi e specchi visionari.
Buona pittura a Rosa, che la natura ci accolga ancora e ci riveli.

(Cetty Previtera)

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Dopo il grande interesse riscosso lo scorso anno dall’evento dedicato ai giovani artisti emergenti, giorno 30 novembre, nello spazio situato a metà della famosa scalinata di Caltagirone, è stata inaugurata la prima personale della brava e sensibile Rosa Franceschino, protagonista della seconda edizione di “al punto di partenza”, mostra di pittura dedicata ad artisti debuttanti, segnalati da altri artisti, amici di Scalamatrice33. Le opere di Rosa Franceschino sono una dichiarazione d’amore per la pittura e per la natura diventando pretesto per appropriarsi di spazi essenziali necessari, per ritrovare se stessa, attraverso una personale cifra stilistica. In occasione del vernissage, i numerosi artisti, provenienti da diverse parti della Sicilia, si sono dati appuntamento, prima al consueto pranzo a loro annualmente dedicato, che quest’anno si è celebrato presso la suggestiva Tenuta Berretta, di Mirabella Imbaccari, e dopo a Scalamatrice33 per accogliere la “piccola” ma potente artista di Acicatena. La serata del debutto ha registrato l’affollata partecipazione di pubblico composto da tanti artisti e da semplici appassionati d’arte.

A “Scalamatrice33” Rosa Franceschino, protagonista della seconda edizione di “al punto di partenza”.
A “Scalamatrice33” Rosa Franceschino, protagonista della seconda edizione di “al punto di partenza”.

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