Autore: Tiziano Fratus

Tiziano Fratus (Bergamo, 1975) è autore di un piccolo caso editoriale: i suoi taccuini e libri per cercatori di alberi secolari hanno venduto oltre venticinquemila copie. Fratus attraversa il paesaggio alla ricerca di alberi monumentali, li censisce, li misura, li fotografa e cerca di valorizzarli. Durante viaggi in Nord-America, Sud-Est Asiatico ed Europa, per promuovere le traduzioni della sua poesia, ha coniato i concetti di Homo Radix/Uomo Radice e alberografia che ha sviluppato in volumi, personali fotografiche e nella rubrica “Il cercatore di alberi” che cura, da tre anni, sul quotidiano torinese «La Stampa». Guida le “Passeggiate per cercatori d’alberi secolari” e disegna itinerari botanici. Fra i suoi titoli più recenti L’Italia è un bosco (Laterza), Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Kowalski/Feltrinelli) e Il sussurro degli alberi (Ediciclo). Per quanto concerne la poesia ha pubblicato diversi libri in Italia fra i quali Il molosso (2005), Il respiro della terra (2008), Nuova poesia creaturale (2010), Gli scorpioni delle Langhe (2012), all’estero A Room in Jerusalem (2008, New York), Poèmes chuchotés sur la berge du Po (2008, Lugano), Double Skin (2009, Singapore), Creaturing. Selected Poems (2010, Detroit), Ninguem sabe de nos (2011, Belo Horizonte). Dal 2006 al 2010 ha fondato e diretto il Festival Torino Poesia e le annesse edizioni che hanno pubblicato quaranta titoli di voci contemporanee. Nel luglio 2013 è tornato in California per scrivere un lungo reportage dedicato agli alberi più grandi e più annosi del pianeta, Fra i giganti del Nordamerica, apparso in otto puntate su «La Stampa». È membro del Comitato per il Verde Pubblico del Ministero dell’Ambiente. Ha in cantiere per il 2015: Il libro delle foreste scolpite (collana i Robinson / letture, Laterza), la nuova raccolta di poesie Un quaderno di radici (collana Zoom Poesia, Feltrinelli), Milano per Uomini e Donne Radice (Edizioni dei Cammini, LIT), il suo primo romanzo Giona delle sequoie. Vive in Valsangone, dove finisce la pianura e iniziano le montagne.