Dialogo-intervista con Michael Schels fondatore e presidente del consiglio direttivo
di „Zentrifuge” (Centrifuga) di Norimberga
A.B. Come definisce il termine „cultura“?
M.S. La cultura consiste nel dar forma al compimento e alla nostalgia.
A.B. Quale oggetto potrebbe a Suo avviso indentificarsi
con essa e simbolizzarla?
M.S. Un pozzo: offre sinteticamente ciò che ci anima. Anche se si tratta di un’opera umana si confà alla natura come se fosse cresciuto in lei. È creato per la vita.
A.B. Il rapporto che intercorre tra cultura, creatività ed economia potrebbe essere
comparato al rapporto uomo-donna? Si tratta di integrazione, collaborazione o
concorrenza?
M.S. Laddove il tecnico e razionale venga recepito come maschile e il sensibile e creativo come femminile, sì. Poiché tuttavia i contrasti e le differenze oltre i loro confini danno vita anche alla condivisione, essi compiono la propria funzione nella tensione che subiscono nella loro differenza. Da questa tensione e consapevolezza ha origine la percezione. Non dovremmo competere per combattere ma per giocare. Se la concorrenza viene vista come una parte del gioco collaborativo allora ha un senso ed è un diletto.
A.B. La lotta per l’esistenza si svolge nel regno animale, vegetale ed umano. Quali differenze e quali similitudini esistono tra loro? Potremmo forse trarre un insegnamento dal sistema naturale dal quale ci stiamo sempre più allontanando?
M.S. Ogni forma di vita tende allo sviluppo e al compimento di sé. Tanto più essa è compenetrata dallo spirito tanto più si fa presente in lei la libertà. Dalla natura impariamo l’umiltà e prendiamo coscienza della creatività del nostro essere.
A.B. Perché esiste Zentrifuge (Centrifuga in italiano) e in quale ambito, in quale regno si pone?
M.S. Zentrifuge esiste per creare spazi di pensiero, di sentire, di commercio. Il suo luogo effettivo è l’utopia. È un sensore per le possibilità. In quanto a ciò discende dal futuro. Riceve la propria forza dalla nostalgia del compimento.
A.B. Che cosa o chi è Zentrifuge?
M.S. Zentrifuge è una struttura di sviluppo che unische persone per un determinato tempo in un progetto comune donando loro il senso di una reale coesione.
A.B. Potrebbe svilupparsi una Zentrifuge o una sua filiale in Italia, Francia…in altri paesi?
M.S. Di Zentrifuge ce ne sono già a migliaia in tutto il mondo, in diverse forme e stadi di sviluppo. Hanno diversi nomi e compiti. Sono asserzioni di un esteso movimento sociale e creativo rivolto ad un nuovo mondo organizzato in modo totalmente diverso.
A.B. Che ruolo hanno individuo, arte, economia, letteratura, musica, cultura… nella
Zentrifuge?
M.S. Tutto ciò che è creativo trova nella Zentrifuge ed attraverso di lei il massimo riconoscimento e partecipa allo scambio con l’inaspettato. L’alchimia del rinnovamento ottiene inimmaginabili impulsi e processi che ci preparano a ciò che verrà. Zentrifuge ci richiama nuovamente allo stupore.
A.B. Che ruolo hanno nei vari „regni“? Nel Suo?
M.S. Suonano e danzano, vibrano e scintillano, respirano e toccano, danno un significato alla vita. Ci fanno sentire chi e che cosa siamo. Ci aprono i sensi e ci rendono felici.
A.B. Un’ultima domanda. Ci ponga una domanda.
M.S. Può sentire il Suo pensiero?
La piattaforma creativa Zentrifuge di Norimberga collega e presenta creativi ed artisti, crea basi per sinergie, dà vita a progetti, stimola l’impegno e la motivazione. Attraverso l’Accademia Zentrifuge sviluppa proposte di professionalizzazione di creativi e scambio culturale, economico e amministrativo. Zentrifuge è sorta dall’arte e dalla scena creativa come cultura innovativa dinamica e finalizzata. La collocazione Auf AEG, luogo di trasformazione postindustriale, offre molto spazio allo sviluppo artistico e creativo. Dal 2008 Zentrifuge agisce in questi ambiti come piattaforma culturale-creativa di collegamento e sviluppo Auf AEG a Norimberga (www.zentrifuge-nuernberg.de).